The Milan Show-Biz
MFW: Gucci, Versace, D&G e Armani super. Oggi si chiude
Le sfilate del week end sorprendono in attesa del gran finale della Milano Fashion Week
Weekend stellare alla MFW. Oggi ultima giornata sui catwalk. Il racconto di Krystel Lowell per affaritaliani.it.
Gucci e Adidas insieme puntano sull’uomo
In una sala completamente foderata di specchi, sfila la metamorfica collezione di Gucci, dove le righe del marchio della doppia G incontrano quelle di Adidas e l'uomo è protagonista al posto della donna, nella fashion week dedicata alle proposte per lei. A sigillare l'inedita collaborazione con il brand sportivo, la presenza alla sfilata dell'ex tennista Stan Smith, l'uomo che ha dato il nome a un modello di sneakers tra i più indossati al mondo. Seduti vicino a lui, la popstar Rihanna con pancione in vista e il compagno Asap Rocky al suo fianco. E poi Achille Lauro ed Emma Marrone, che scherzano e si fanno selfie insieme. In passerella, esce per prima una modella con un abito maschile, non adattato alle forme femminili, ma proprio così com'è. E poi sono quasi tutte uscite dedicate a lui, con la tuta sportiva che si innesta sul classico suit maschile in modo così naturale che sembra quasi nato così: il logo dell'Adidas sul taschino, le strisce sul fianco dei pantaloni. "Pensavo al suit maschile e a quello sportivo, è un incrocio molto desiderato anche da me - spiega il direttore creativo Alessandro Michele - in fondo la tuta è il suit più antico e chic del nostro guardaroba"
Armani sfila in silenzio, per l'Ucraina
Sfila nel silenzio, sotto gli occhi della senatrice a vita Liliana Segre, la collezione per il prossimo inverno firmata Giorgio Armani. "La mia decisione di non usare la musica nello show è stata presa in segno di rispetto per le persone coinvolte nella tragedia in corso in Ucraina" spiega in inglese una voce fuori campo prima della sfilata. Un annuncio accolto da un caloroso applauso, prima che sulla sala cali il silenzio, rotto solo dal frusciare delle paillettes e dall'eco dei tacchi sulla passerella di vernice nera. "Qualche ora prima dello show ho pensato a cosa potevo fare io per ciò che succede, non è l'invio di soldi o vestiti, ma potevo segnalare il mio battito del cuore per questi bambini. Quindi ho pensato che la cosa migliore era dare il segnale che non vogliamo festeggiare, perché c'è qualcosa intorno a noi che ci disturba molto. Così ho detto: non voglio musica, e devo dietro che si sentiva la non musica e dietro le ragazze erano emozionate, più che per qualsiasi musica, erano davvero comprese e i capi ne hanno guadagnato al 100%". Dal pubblico in sala, la sensazione condivisa di assistere a un momento storico nella storia della moda e il sollievo nel vedere, praticamente all'ultimo giorno di sfilate, una presa di posizione forte rispetto alla guerra in corso. Una sensazione sottolineata dalla presenza, alla sfilata, della senatrice a vita Liliana Segre.
"L'ho incontrato alla prima della Scala ed è stata molto gentile, credo abbia espresso lei - dice Giorgio Armani - il desiderio di venire a vedere la sfilata, magari avrà riserve su un certo tipo di moda, anche la mia, ma è un grande onore". "Le vorrei chiedere tante cose ma credo che non le chiederò niente - racconta lo stilista - quando vedo un programma sull'Olocausto non resisto, io devo vedere, rendermi conto di cosa devono avere sofferto questi esseri umani, chiusi lì, in attesa di andare via per fumo: partecipare al loro dolore, anche semplicemente dalla poltrona di casa mia, mi sembra che ne valga la pena". In passerella, un distillato dell'eleganza sobria di Giorgio Armani per lui e per lei, con tanto velluto nero, piccole giacche stampate o ricamate, bagliori di luce che accendono la notte e si riversano nel giorno e una marea di pantaloni diversi "perfetti perché coprono ciò che devono e danno slancio quando non c'è, non c'è gonna - dice il designer - che equivalga alla modernità di un pantalone". E poi il nero, ma declinato in mille modi, dal velluto al ciré, dal cady al plissé, con risultati diversi a seconda degli abbinamenti: calzone di velluto e giacca ricamata, pantaloni di paillettes e blusa monocolore. Il tutto proposto sempre in maniera misurata e gentile, come negli abitini danzanti di frange scintillanti portati con stivali alti come calze.
Da Dolce e Gabbana sfila il metaverso con Sharon Stone superospite
Sono eroine stile videogame, che sembrano uscite dal metaverso, le modelle che sfilano per Dolce e Gabbana su una passerella di ledwall sul cui sfondo una città virtuale brulica dei loro avatar. I 90 look della sfilata mixano realtà e immaginazione: meno stampe e maioliche, più materiali moderni e tecnici, come il latex, il metal, nuovi jersey e nylon. L’alta artigianalità questa volta è lasciata ai giovani, da Gianpiero D’Alessandro, cartoon-designer coinvolto per la realizzazione di alcune grafiche presenti su t-shirt e felpe, a Miss Sohee, la stilista sudcoreana che presenta a Milano i suoi abiti riccamente decorati. Superospite l’attrice Sharon Stone, testimonial della borsa Devotion, che ha bloccato il traffico in via Montenapoleone, dove ha fatto visita alla boutique del brand.
Bustier protagonista da Versace
"Come un elastico teso sul punto di rilasciare la sua energia": così Donatella Versace descrive la collezione Versace per il prossimo inverno, in passerella questa sera a Milano davanti a ospiti come Kylie Minogue e indossata da un cast di modelle di varie origini e fisicità come la curvy Precious Lee e l'indiana Avanti, alla sua prima sfilata in assoluto, al fianco di top come Gigi e Bella Hadid. Per la designer queste giovani, "incarnano perfettamente la donna Versace grazie all'attitude tipico delle nuove generazioni, diventando simbolo della diversità di genere, colore e origine. Rappresentano l'energia che caratterizza tutta la collezione basata su contrasti e tensioni". "Quella sensazione - dice Donatella - è semplicemente irresistibile per me. Apre a nuove possibilità ed è capace di far accadere qualsiasi cosa". Timida la donna Versace non è mai stata, ma questa volta l'invito della maison è a 'lasciare sempre qualcosa da scoprire'. Non esibire, quindi, sempre e comunque la propria sensualità, ma mostrarla solo quando lo si desidera. Un inn all'emancipazione delle donne, sottolineato a fine sfilata da alcune modelle con le dita alzate verso il cielo. Così il bustier degli abiti Atelier Versace, che è il fulcro della nuova collezione, può essere sia un'armatura - incorporato ai capispalla scultorei e all'abbigliamento sportivo - sia un accessorio provocatorio, rivelato sotto i completi aperti o intravisto sotto soprabiti oversize. E poi i nuovi completi, che sono in tweed sfilacciato, gli abiti bustier che si alternano a quelli in catene di cristallo e metallo, i capi dalla vita stretta abbinati a guanti in lattice e stivali al ginocchio o a décolleté dai tacchi in metallo.
Da Alessandro Enriquez sfilano le mitiche Hot Wheels sulle note di Sanremo
La nuova collezione Alessandro Enriquez A-I 2022-23 si ispira alla “Musica Italiana” rivisitata e illustrata dal designer, e accelera con Mattel, le cui iconiche macchinine Hot Wheels corrono sul pentagramma dell’amore disegnato da Alessandro, che celebra la storia del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, le emozioni dei brani degli artisti di ieri di oggi e di domani, facendoci immergere in un mare di fiori e colori, simboli eterni della nostra musica. Ad impreziosire la collezione e sigillarne il tema, gli interventi grafici di uno spartito, un’equazione musicale, che il maestro Beppe Vessicchio regala ad Alessandro, e nel quale abilmente i disegni in versione ironica del designer dialogano con frasi pensate ad hoc per lui da Orietta Berti e legate al sempre a lui caro tema dell’amore. Il colore diventa il protagonista assoluto di un mondo 100% Made in Italy, che approfondisce il concetto di sartoriale no gender negli abiti/suit composti da giacche mono e doppio petto, abbinate a pantaloni fluidi con pinces profonde di cady colorato monocolore, e dove gli interventi dei rever a contrasto e dei bottoni rivestiti, accendono una palette invernale ma calda: l’arancio corallo, il giallo carota scuro, il rosso rubino, il verde smeraldo e il rosa antico abbinato al carta da zucchero, sono tra le nuances principali. Il pathos di cui si nutre il palco del mitico Ariston rivive nei look di collezione, e le stampe di Alessandro raccontano i caratteri dei cantanti, i più timidi trovano espressione in glicini e viole, i visionari in all over con “occhi fiorati” di rimando alla pop art italiana, fino ai più nostalgici dal carattere “peterpanesco”, in cui gattini giocano con le note musicali.
Alessandro non dimentica il podio dei vincitori, per i quali crea un Teatro Ariston inedito, coloratissimo e fioritissimo, nel quale a ritmo di musica ed elegantemente vestiti, coppie di struzzi si esibiscono come corpo di ballo. La modellistica parte dagli assunti stilistici del brand anni ‘50/60 e si spinge fino agli anni ‘80/90, partendo da abiti chemisier ampi e morbidi e dalla vita alta, per arrivare alle spalle scese e alla vestibilità oversize, su camicie stampate in cui girano tutti i disegni. Non mancano volant, rouches e plissè per proposte più leziose. Su un gruppo di tessuti speciali si sviluppa il pacchetto dei capispalla: bouclé a tinte piene nelle nuances del rosso, del giallo e del blu, realizzate in fibre naturali riciclate ma dall’aspetto lanoso. La maglieria unisex resta manifesto di collezione, grazie ai disegni fotografici realizzati a telaio. Felperia e t-shirteria stampate hanno interventi di ricami a mano Made in Italy e i soggetti delle stampe creano un mix&match con le stampe all over. Le stampe si applicano anche sul jacquard goffrato, come le viole in formato macro, protagoniste assolute della stagione accompagnate dal pacchetto maglieria realizzato sia a telaio, riprendendo i disegni di collezione, che interamente a mano a Napoli. Dulcis in fundo, un booster di grinta porta alla vittoria di questo Festival Enriqueziano, la capsule realizzata in collaborazione con Hot Wheels.
Da Simonetta Ravizza sfila il cambiamento
Il cambiamento è l'essenza di tutta la collezione. La capacità di farlo con leggerezza e determinazione tiene salde le linee guida come la ricerca della qualità, la creatività e la visione del futuro. Simonella Ravizza sperimenta nuove strade, anche in modo audace, con un fil rouge: "eleganza sempre”. Un'era nuova per il brand, che si mette in gioco scegliendo nuove linee, colori e materiali. Pelle guanto, shearling tagliato e lavorato con maestria, cashmere per cappotti, giubbotti e blazer over. Il tocco dei ricami su shearling, pelle e tessuti arricchisce e personalizza la collezione. Il gioco dei grafismi logati è impreziosito con disegni in micro paillettes su pantaloni e fuseaux in Iycra. Tagli maschili e sartoriali raccontano l'artigianalità del fatto a mano italiano. Un maschile al femminile. La Mongolia è la grande protagonista, dai decori su pantaloni in pelle alle giacche leggerissime.