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MfW, Scervino e Franchi da Oscar. Armani e Biagiotti a porte chiuse. FOTO
Milano Fashion Week, quinta giornata condizionata dall'allerta Coronavirus. Scervino e Franchi da Oscar. La serietà di Armani e Biagiotti
MfW, Scervino e Franchi da Oscar. Armani e Biagiotti a porte chiuse
Weekend ricco di sfilate alla MFW. Convincono le collezioni di Ermanno Scervino e Elisabetta Franchi. Reinhold Messner a sorpresa da Fila. Un plauso a Giorgio Armani e Laura Biagiotti che, diversamente dagli altri, domenica hanno sfilato a porte chiuse per tutelare il pubblico dal Coronavirus. Il racconto dell’inviata speciale di Affaritaliani.it Milano Krystel Lowell.
ERMANNO SCERVINO
Per il Maestro Scervino l’armonia è nei contrasti, che raccontano le donne nelle loro mille meravigliose sfaccettature. Femminile e maschile, delicatezza e forza, frivolezza e severità si uniscono. I pizzi più preziosi si amalgamo a lane corpose, i tagli asciutti ed essenziali alle morbidezze romantiche, gli animalier alle delicatezze frivole. L’enunciato è asciutto, teso, vibrante e mette in evidenza la lavorazione dei capi, il loro disegno equilibrato e armonico: suit impeccabili, piumini iconici trattati come oggetti coture. “Amo i piumini – racconta Scervino ad affaritaliani.it – perché sono partito creando piumini e sottovesti che quindi non mancheranno mai nelle mie sfilate”. E poi cappotti e maglie avvolgenti, abiti liquidi, sottovesti di pizzo, tuxedo. Si definisce un guardaroba, fatto di capi adatti ad ogni occasione d’uso. Cura e precisone sono risolte con superlativa morbidezza. I capi accompagnano i gesti, si modellano sul corpo, esaltano la persona. Non c’è segno di durezza. I colori sono il bianco e il nero, bianco & nero con tocchi di giallo oro azzurro, note di neutri e picchi notturni di nero e lurex.
ELISABETTA FRANCHI
Elisabetta Franchi mette in scena la sfilata dal titolo “Il colore delle Donne”. Fin dalla notte dei tempi, il rosa rappresenta l’essenza della femminilità, arma di seduzione cosciente. In un mondo fatto di persone colorate dalle mille sfumature, le donne sono le protagoniste. Creature che con i loro pensieri e azioni ci hanno portato a preferire un immaginario fatto di individualità nei toni del rosa. Una passerella densa di forze ispiratrici, che celebra una Donna che può tutto, libera di essere ciò che sente e desidera. Elisabetta Franchi comunica attraverso il colore unicità e forza dell’universo femminile, con una bandiera dalle tonalità tenui in un percorso di donne diverse e riconoscibili allo stesso tempo, svelando così una natura finalmente tornata autentica.
LAURA BIAGIOTTI
Un giardino: una visione ottimista e gentile della vita e della moda che è, e rimane, una quotidiana espressione di bellezza. Un giardino da seminare e coltivare che racconta qualche piccolo personale segreto che è in ogni donna, insieme alla cosciente percezione della contemporaneità, fatta di RADICI e di rispetto. E’ la riscoperta della bellezza nel coltivarsi, nella natura e nell’arte, nelle relazioni umane e nella vita di ogni giorno, nella moda, nella musica e in tutto ciò che può rivelarsi fonte di rigenerazione e di felicità. Dunque recuperiamo dalla libreria il “Candido“ di Voltaire e apriamo l’armadio che racconta di nuove stagioni. Va in scena al Piccolo Teatro il nuovo Illuminismo della moda! Be Green è il motto della collezione, stampato anche sulle “sciarpe parlanti” che fondono il logo e il logos. Ma anche la cifra distintiva del Marchio che opera con tessuti naturali e da sempre investe nel verde. radici e riciclo nella maglia integrale di cashmere di recupero, nelle trecce della tradizione o di totale piana semplicità nei tubini alla caviglia o nei pullover su cui si affacciano lunari riflessi d’argento e la pelliccia che più che ecologica è totalmente biodegradabile.
Fioriscono le “Bambole” Biagiotti stampate, scultoree e tridimensionali. L’iconica borsa LB monogram diventa capiente e impermeabile per le avventure del quotidiano, ed è sempre più mini e preziosa per la sera. Si segue il flusso delle stagioni e del ciclo della luce nei velluti devorée: dal trionfo dei colori solari alle ombre della notte. Si racconta una storia che non dura una stagione ma che profuma di “Forever” nell’ottica di recuperare, conservare, tramandare un guardaroba, di madre in figlia. Un’armonia che si distacca dal vortice del tutto e subito e punta sulla solidità, l’attenzione, il saper fare e smorza le ansie consumistiche dell’oggi. Le spalle sono larghe, metafora della solidità femminile, ma anche di un gesto di affettuosa gentilezza, un cappotto maschile poggiato sulla sottile silhouette di una donna.
GIORGIO ARMANI
Sfilata a porte chiuse per Re Giorgio. Solo in streaming per tutelare, come Biagiotti, gli ospiti. La collezione per il prossimo autunno inverno è un inno all’armonia fra rigore e gentilezza. L’uno ci vuole, ma aggraziato dall’altra. Il cappotto lungo rigoroso da generale è bordato di volants plissé, le spalline con le frange da ufficiale grondano fili scintillanti, i galloni sono spille e il camouflage nasce da fiori e petali stilizzati su velluto dévoré. Il velluto è infatti il protagonista del prossimo inverno di Giorgio Armani, e quello nero domina la sera, magari acceso da bottoni blu e fiori di paillettes o reso romantico da tocchi rosa e verde acqua. Da un total look nero, per dire, sbucano vaporosi sciarpe e polsini rosa effetto cigno. E lo smoking, la più maschile delle mise da sera, si chiude con un macrofiocco. La scollatura è un punto che cattura lo sguardo, ma qui la seduzione non avviene solo nel modo facile, scoprendo. Al contrario, esaltando con dettagli creativi. Tanti gli “sparati” preziosi - anch’essi del mondo maschile - che arricchiscono giacche e vestiti, come i plastron di cristalli, le collane importanti e i giri di piume.