The Milan Show-Biz

MfW, Tom Ford e Aigner incantano. Oggi Gucci e Franchi

di Krystel Lowell per Affaritaliani.it Milano

Da Max Mara a Prada, fino a Aigner, per concludere con il ritorno di Tom Ford a Milano: ecco il "best of" del secondo giorno di Milano Fashion Week

Milano Fashion Week, la sensualità di Tom Ford

Tom Ford atterra a Milano. O meglio, il brand che porta il suo nome. Tom, l’uomo di Gucci e Saint Laurent non è venuto a Milano, al suo posto c’era il suo braccio destro storico Peter Hawkings direttore creativo del brand. La donna di Tom Ford per la prossima SS 24 è supersexy ispirata a Donyale Luna, la top di Detroit famosa negli anni Sessanta e Settanta, musa di Andy Warhol e di Richard Avedon. Il brand ha deciso di trasferirsi da New York e atterrare a Milano per la Fashion week e rilanciarlo. Ed ecco gli inimitabili smoking dal taglio perfetto, in seta e in velluto, le minigonne, le schiene nude e scolpite da oblò perfetti fino al fondo schiena, i completi in eco pelle che ricordano il coccodrillo, gli shorts audaci, gli abiti di maglina tagliati là dove serve, le scarpe dal tacco 12 su una carrellata di gambe straordinarie e statuarie. In passerella anche l’uomo di Tom Ford, bello e ribelle, spesso vestito total black. Una precisione sartoriale che non si è ancora spenta e che rilancia un mito dello stile e del carattere della moda contemporanea. Nero, cognac, oro, rosa cipria, i colori vedette della collezione. Una sensualità spalmata su ogni capo.

AIGNER si ispira al movimento Arts and Crafts

La Spring/Summer 2024 è ispirata alla dimensione artistica del movimento Arts and Crafts del tardo XIX Secolo. I temi principali del movimento sono un ritorno all’artigianalità e l’uso di materiali di alta qualità di origine naturale e sostenibile, entrambi elementi chiave della nuova collezione. Temi ripresi anche nella sua traduzione visiva con colori derivati dall’universo floreale e naturalistico, pattern lussureggianti e raffinati e lussuose edizioni speciali dei classici modelli delle borse del brand.

Il motivo floreale „Honeysuckle“, ispirato alle opere di William Morris, uno dei fondatori del movimento Arts and Crafts, è l‘elemento di design centrale della sfilata SS24 ed è tradotto in vari modi nei capi e nelle borse.

Christian Alexander Beck, Direttore Creativo di AIGNER, presenta outfit estremamente attuali e forti, che alternano strutture importanti e scultoree a look oversize, ensemble fluidi con un approccio artistico. Sfilano i completi suit con crop top e pantaloni morbidi a vita bassa in lana georgette e nappa, top, gonne e abiti avvolgenti, i mini dress in vernice lucida. I body in tulle stampato con il pattern distintivo di stagione Arts and Crafts si affiancano a trench oversize in pelle, utility jacket, giacche e minigonne. Crop top, top, gonne e abiti realizzati in Hypertube – una seta trasparente con fiori in silicone che creano un artistico effetto 3D sui capi.

Highlights da sempre per la Maison di Monaco di Baviera è la pelletteria e sono diversi i modelli must-have presentati a fianco di alcune novità e limited edition che valorizzano i look creati per il ritorno alla Milano Fashion Week di AIGNER.

In esclusiva per il Fashion Show, AIGNER presenta la sua famosa signature bag, la CYBILL Bag, nelle versioni Stretch e Stretch Mini in diverse finiture: in pelle martellata con borchie metalliche oro e argento e in pelle lucida effetto cocco.

Importante highlight della sfilata è la CYBILL Bag Honeysuckle, un‘edizione speciale del CYBILL Bag Stretch e una vera e propria icona, tale che il suo nome è riconosciuto e protetto worldwide e nessun altra borsa può portarlo. Disponibile in versione media e mini nei colori „Pearl“ e „Luxe Blue“. Il motivo floreale viene applicato alla pelle tramite una tecnica di stampa digitale. Come tutte le CYBILL bag, l’edizioni speciali sono realizzate a mano nell’azienda partner di AIGNER in Italia sinonimo di estrema artigianalità e utilizzo di materiali di altissima qualità. Le special bag sono già disponibili in boutique e online.

Le Women’s Land Army di Max Mara

Un esercito di donne impegnate come le Women’s Land Army inglesi che negli anni Quaranta davano nutrimento alla nazione. Questo il mood della sfilata di Max Mara per la prossima bella stagione firmata da Ian Griffiths. Attiviste e romantiche. E’ un ritorno alle radici più classiche della maison, con pezzi saturi a tinta unita, che esplorano i colori green del khaki, del menta e del sabbia, con tocchi poetici di rosa e blu . Un guardaroba in stile cottage, con il grill declinato in pantaloni avvitati o micro shorts, giacche over e tute, e abiti che mimano grembiuli da giardinaggio, da mixare con la maglieria e stringere in vita con la cintura in cuoio. Spalline, tasche a soffietto, bretelle robuste impreziosiscono l’outfit delle moderne cultrici, indaffarate sui tacchi per le vie della città ma con la mente al proprio magico orticello. Un giardino da custodire, grazie a piante semplici da coltivare.

La concretezza di Prada

In prima fila ad ammirare la collezione di Miuccia c'erano numerose star come il regista Wes Anderson, che da Prada è di casa e domani presenta alla Fondazione in anteprima italiana il suo ultimo film Asteroid City (2023). Oltre ad Anderson, ad ammirare abiti in organza leggerissima e colori tenui e completi assertivi con la giacca dalle spalle over infilata nei pantaloncini, c'erano attori come Vincent Cassel, Benedict Cumberbatch, Scarlett Johansson, ed Emma Watson. Ma fuori, come ormai da diverse stagione, centinaia di ragazzini hanno aspettato per ore gli Enhypen, la band fenomeno del k-pop.

Lo slime che scivola dal soffitto per finire in una grata metallica tutta rosa, la colonna sonora di 'Vertigo', l'hitchcockiano 'La donna che visse due volte', ad accompagnare la sfilata della collezione per la prossima estate del duo Miuccia Prada-Raf Simons. “Non volevamo filosofeggiare o raccontare storie sull’abbigliamento" premette Miuccia Prada, ma anche questa collezione è a suo modo un racconto, e non solo di stile. "Per questa collezione, - è la premessa di Miuccia Prada - volevamo concentrarci sul lavoro, sui metodi, sulle tecniche e sul valore. C’è un rispetto per il nostro mestiere come stilisti e per l’atto di creare vestiti. Gli abiti parlano da sé”. E raccontano “un ritorno al concreto, alla fisicità e al reale". "Abbiamo cercato di fare al meglio il nostro lavoro e di realizzare cose belle, per la realtà di oggi. Può sembrare banale, ma - conclude Miuccia Prada - è la verità”.

E non è mai banale quanto esce dalle menti creative dei due: le frange - leit motiv della proposta - non sono solo decori, ma vengono anche stampate sulle camicie in popeline o - nella versione ricamata o decorata da anelli metallici - diventano gonne gioiello. “Idee, tecniche e materiali noti - spiega Raf Simons - vengono utilizzati in maniera diversa attraverso modalità inconsuete, spostando e ridefinendo gli elementi. In una continua evoluzione del DNA di Prada”. In questo guardare avanti c'è anche la volontà di mostrare cosa è stato fatto dal 1913 a oggi. “Anche se di solito non lo facciamo, per questa stagione - aggiunge Simons - abbiamo voluto parlare dell’artigianalità, della complessità del lavoro che ruota attorno a questi abiti".

Come il caban utility in cotone trattato a mano e pelle patinata, la polo in cachemire ricamata a mano con cristalli e borchie, l'abito in velluto panné patchwork sempre ricamato a mano con occhielli in metallo. "Tutti i ricami - spiega Simons - sono fatti a mano e la collezione racchiude in sé idee e tecniche studiate e sviluppate a lungo. Questo lavoro è sempre parte di ciò che facciamo e che abbiamo sempre fatto. Volevamo renderlo riconoscibile.” Così come è stato reso riconoscibile, alla fine dello show, il lavoro di una vita di Fabio Zambernardi, braccio destro per oltre 40 anni di Miuccia Prada, che lo ha chiamato a raccogliere gli applausi del pubblico insieme a lei e Simons.