Milano Fashion Week: Re Giorgio dà lezioni di stile. Rosso diventa grande
Terza giornata nel segno di Renzo Rosso e del debutto sulle passerelle milanesi della sua linea Diesel Black Gold. "Siamo molto orgogliosi di sfilare nel nostro Paese, faccio parte della Camera della Moda e insieme dobbiamo fare di Milano la vera capitale della moda internazionale" ha dichiarato Renzo Rosso. La sfilata è andata in scena all'ex scalo Farini e ha dato il via alla giornata. Il creativo norvegese Andreas Melbostad, scelto personalmente da Rosso, ha dato quel tocco in più che serviva al brand per fare il salto di qualità. La sfilata è un inno al blu per il giorno e al nero di paillettes per la sera. Abiti che nascono dal mondo dell'utility e vengono arricchiti da tessuti e decori: il chiodo di montone o di paillettes e la blusa di nylon accostati al capo icona: la minigonna in tessuti trapuntati e a mo' di kilt con decori di metallo minimal. Non potevano mancare i jeans larghi e a vita alta, con inserti in velluto, pelle e broccato. Bella la sera col parka di paillettes nero con gli stivali stringati.
Re Giorgio con la collezione Emporio Armani dà lezioni di stile tra geometria pura e colori intensi. Il messaggio che vuole comunicare è che si può essere giovani a qualsiasi età senza cadere nel grottesco. Una collezione giovane, omaggio al pop rivisto in chiave moderna pur mantenendo la classicità delle forme e dei tagli con inserti "digitali". Quella che fa sfilare Armani è una "ragazza che coglie dalla strada gli elementi più spettacolari, un gioco grafismi, colori del digitale, coerente con il mondo in cui viviamo adesso e che vivremo sempre di più. Insomma, l'idea di classico visto attraverso l'evoluzione del mondo digitale".
La stilista cinese Uma Wang per la sua collezione si è ispirata al rigore militare con un tocco di romanticismo. Il risultato è emozionante: un perfetto equilibrio in una vita perennemente in bilico.
Sportmax mette in pista uno stile etnico urbano ispirandosi ai ritmi del Marocco con qualche ispirazione militare: tessere dei mosaici marocchini che ispirano patchwork di pelle e camoscio su giacche e cappotti o si trasformano in macro applicazioni nei cappotti di feltro. I grafismi dei tappeti nomadi influenzano i cappotti di visone a intarsi. Anche i colori ricordano le terre marocchine: ecru, cioccolato, nero e kaki.
Il prossimo Autunno/Inverno che Etro manda in scena è quello che descrive una donna dallo stile deciso grazie a dettagli grunge e romantici. Le forme degli abiti sono fluide con ricami sofisticati e atmosfere autunnali.
La collezione di Elisabetta Franchi è un richiamo al Sol Levante: stampe, forme, tonalità e fantasie sono tutte orientaleggianti. Spazio quindi a samurai e kimono. A rendere più femminile il tutto ci pensano la silhouette aderente e gli scolli a forma di cuore. Belle le tute che combinano un alto livello di funzionalità con il massimo della raffinatezza e dell'eleganza.
Da Tod's Vanessa Beecroft trasforma l'artigianato in arte: le modelle seminude sono appena coperte da pezze di pelle pregiatissima trafitte da spilloni e sfilano tra gli artigiani in camice bianco. Un messaggio per riscoprire i valori dell'artigianalità.
Venerdì in passerella anche Iceberg, Marco De Vincenzo e Aigner che hanno incassato il plauso della critica internazionale. Hanno chiuso la giornata Versace e il giapponese Atsushi Nakashima.
Sabato Bottega Veneta ha fatto da apripista alle ore 9,30 in via Ercole Marelli 6. A seguire, il debutto di Ujoh seguito da Antonio Marras e Bluemarine. Sfilate pomeridiane per Leitmotiv, Ermanno Scervino, Jil Sander, Cividini, Gabriele Colangelo, Aquilano.Rimondi, Philosophy di Lorenzo Serafini e Ports 1961. Ha chiuso la giornata Philippe Plein al Gate 17 della ex Fiera.