The Milan Show-Biz

Romanticismo e rivoluzione: il terzo giorno della moda Autunno-Inverno 2025-2026 a Milano

Il terzo giorno della Fashion Week milanese ha visto in passerella collezioni che raccontano nuove sfaccettature della femminilità, tra escapismo romantico e modernità strutturata

di Krystel Lowell

Romanticismo e rivoluzione: il terzo giorno della moda Autunno-Inverno 2025-2026 a Milano

Il terzo giorno della Fashion Week milanese ha visto in passerella collezioni che raccontano nuove sfaccettature della femminilità, tra escapismo romantico e modernità strutturata.

La terza giornata della settimana della moda di Milano per l'Autunno-Inverno 2025/26 ha regalato uno spettacolo di creatività e innovazione, tra nostalgia romantica e avanguardia stilistica. Ogni maison ha portato in passerella una visione della donna contemporanea, spaziando dalle atmosfere letterarie ottocentesche di Max Mara alla rivoluzione delle proporzioni firmata Prada, fino al debutto di David Koma per Blumarine. L'atmosfera che si respira in città è elettrizzante, con designer, giornalisti e influencer pronti a raccontare il futuro della moda attraverso il proprio punto di vista.

Max Mara: il romanticismo delle Brontë

Ian Griffith, direttore creativo di Max Mara, ha attinto all’universo letterario delle sorelle Brontë per creare una collezione che celebra il romanticismo come antidoto alla durezza del mondo moderno. Cappotti avvolgenti, gonne ampie e bustini in lana stretti in vita da doppie cinture evocano un fascino gotico e raffinato, in una palette di colori che va dal cammello al nero drammatico. L’uso di tessuti pregiati come il cashmere e la lana bouclé sottolinea la ricerca del comfort senza rinunciare all’eleganza, mentre gli accessori oversize aggiungono un tocco di contemporaneità.

Genny: onore alla femminilità

Sara Cavazza Facchini ha riscoperto l'archivio storico di Genny per dare vita a una collezione che rilegge i codici della femminilità con eleganza e ricerca sartoriale. Le nappe, simbolo di onorificenza, decorano giacche smoking, camicie maschili e persino borse da sera, mentre le tonalità di blu notte e cammello si alternano a dettagli dorati e silhouette couture. L’attenzione al dettaglio emerge nelle lavorazioni tridimensionali e negli accostamenti inediti tra materiali diversi, come il mohair e il cuoio.

Blumarine: il nuovo corso di David Koma

Uno dei momenti più attesi della kermesse è stato il debutto di David Koma alla guida creativa di Blumarine. Il designer georgiano ha segnato un punto di svolta per il brand, abbandonando il revival Y2K per un’estetica più matura e raffinata, ispirata al cinema italiano. Neoprene scultoreo, bustier steccati in pizzo chantilly e cappotti shearling delineano un’immagine di donna sofisticata e consapevole. La collezione esplora un dualismo tra sensualità e rigore, mescolando volumi strutturati con dettagli fluidi, mentre una palette di rossi intensi e neri profondi conferisce un’allure drammatica alle creazioni.

Prada: il fascino dell’imperfetto

Miuccia Prada e Raf Simons hanno esplorato la femminilità attraverso il concetto di raw glamour, dove le imperfezioni diventano parte della costruzione estetica. Tagli a vivo, cuciture lasciate a vista, materiali atipici e silhouette volutamente sbilanciate definiscono una collezione che rifiuta la nostalgia per abbracciare una nuova forma di eleganza disordinata e consapevole. Il contrasto tra austerità e dettagli decorativi emerge nei cappotti oversize con colli di pelliccia, nelle gonne increspate e nei bottoni gioiello, mentre il gioco di sovrapposizioni e asimmetrie crea un look dinamico e all’avanguardia.