Milano

Milanesi divoratori di gelati: ed è boom delle imprese

Milanesi e lombardi appassionati di gelato: la metà lo mangia sempre, anche in inverno, di solito un chilo al mese durante l’anno. Un gelato di crescente qualità e diffusione per il 54%. Il cono da gelateria va per la maggiore per uno su due, uno su dieci punta sulla vaschetta in gelateria. Si gusta pomeriggio (61%) e sera (21%), quando si ha voglia di qualcosa di goloso (47%). A uno su due in estate capita di pranzare con il gelato. Uno su quattro anche col cattivo tempo, è ininfluente. Questi alcuni dei risultati dell'indagine condotta dalla Camera di commercio di Milano su oltre mille persone ad aprile 2015. L'inchiesta ha prodotto anche altri dati decisamente curiosi: è di cinque minuti il tempo medio per degustare un gelato, tra un quinto di consumatori "slow", che impiegano il doppio e un decimo di rapidi a cui bastano 2-3 minuti. È buonissimo e rinfrescante per due su tre ed è determinante per portare il buonumore. Vince il classico, coi gusti cioccolato per uno su due e nocciola per poco meno, poi crema, fiordilatte e stracciatella. Tra i più strani provati la cannella e le spezie per uno su cinque, ma anche rosa e fiori o tiramisù o verdure, ognuno per uno su dieci circa. Ma c’è anche a chi è capitato il formaggio o la pizza.

IL BOOM DELLE IMPRESE/ E la passione dei milanesi per il gelato si traduce in un boom per le 3mila imprese di settore lombarde. I numeri crescono del +1,7% in un anno, più che in Italia (+1%). A Milano la crescita è del +6%. Il gelato in Lombardia è artigianale per tre imprese su quattro del settore, con picchi a Sondrio, Mantova e Varese, oltre l’80%. Alta la presenza di donne nel settore, quasi una impresa su tre è femminile. Un titolare su sette è giovane. Prime per diffusione di gelaterie: Milano con 817, Brescia con 401, Bergamo con 293, Varese con 278, Monza con 209. Sono oltre 9mila gli addetti nelle gelaterie lombarde, di cui circa 2.300 a Milano. Il settore vale in Italia 626 milioni di fatturato, di cui circa 40 in Lombardia e 30 a Milano. E anche l'export non se la passa male, con un + 8% in un anno. Passa da 207 a 223 milioni. Va in Europa la maggior parte di gelato italiano, circa 211 milioni (+12%). Crescono intorno al 30% i mercato dei Paesi arabi, tra Medio Oriente e Paesi Mediterranei. E le nuove idee e opportunità tecnologiche offerte oggi ai gelatieri saranno protagoniste di Host 2015 il Salone Internazionale dell’ospitalità professionale in programma a Fiera Milano dal 23 al 27 ottobre 2015, fucina delle tendenze per il futuro del settore.

AGLI STRANIERI PIACE COSI'/ Anche Host ha condotto una propria survey, proposta ad un campione di persone da numerosi Paesi esteri, dall’Est Europa alla Turchia, dalla Russia al Vietnam, per capire cosa significa per loro il gelato e comprendere quali sono le abitudini di consumo di un alimento conosciuto in tutto il mondo, ma che in tanti casi viene identificato con forza come un prodotto italiano o di origini italiane. Tra i risultati dell’indagine ce n’è, davvero, per tutti i gusti: nonostante emerga una passione universale per i sapori classici come vaniglia, pistacchio e cioccolato, non manca il desiderio della scoperta anche tra coni e coppette. A cambiare, da Paese a Paese, è anche la filosofia di consumo, che pone il gelato di volta in volta come dessert, pausa rinfrescante o pranzo. Così, se per i francesi interpellati il gelato risulta un toccasana per l’umore, spuntino fresco che si è apprezzato soprattutto in Italia, magari durante una vacanza estiva curiosando tra le tipicità proposte nelle città del Bel Paese, tra i russi c’è chi ricorda con piacere il gelato al tè verde assaggiato in patria, ma anche l’avvolgente gusto ai Biscotti, scoperto a Milano. Per loro un gelato è l’ideale in qualsiasi momento della giornata, dal mattino alla sera, basta che li aiuti a compensare una giornata no. Sarà per questo che, per i russi, mangiare un gelato è l’elogio della lentezza: 10 minuti per consumare il proprio. Anche la movida spagnola vede il gelato tra i suoi protagonisti: complice il caldo, questo alimento si consuma rapidamente, anche nelle ore più tarde come quelle serali. Ricordi giocosi e dolcezza sono la testimonianza che i cittadini iberici hanno voluto fosse raccolta dalla survey. Senza dimenticare le stranezze, ancora una volta, sperimentate nel nostro Paese, con il peculiare gusto Broccoli di Rimini ricordato con piacere da alcuni tra gli intervistati.

NUOVE FRONTIERE: CEREALI E... INSETTI/ Tornando al business, bene anche il comparto italiano delle macchine per gelato, che è leader mondiale assoluto e guida la tendenza all’internazionalizzazione nel settore food equipment. I dati di Anima-Assofoodtec segnalano per il 2014 un aumento dell’1% nel fatturato del settore, che salirà a 313 milioni di euro. Quasi tre quarti del valore della produzione (72%, pari a 226 milioni di euro) sono generati dall’export, con quote importanti verso le economie emergenti. Si stima che il settore delle macchine, attrezzature e ingredienti sfiori nel complesso il miliardo di euro, cui s aggiungono 2,5 miliardi di valore del mercato del consumo, che è di 360mila tonnellate l’anno pari a circa 6 kg in media per ogni italiano. Proprio l’Expo, con il suo melting pot culturale rappresenta una ulteriore spinta verso il nuovo: quale sarà il gusto del futuro? E sarà prodotto in Italia? Tra gli addetti ai lavori c’è chi parla di nuovi gusti ai caffè pregiati, ma anche ai cereali, alle spezie e perfino agli insetti, ispirati alle grandi tradizioni dei Paesi ospiti dell’Esposizione Universale. Le nuove idee e le opportunità tecnologiche offerte oggi ai gelatieri saranno protagoniste di Host, a Fiera Milano dal 23 al 27 ottobre 2015, fucina delle tendenze per il futuro del settore.







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