Milano

Milano: auto in sosta vietata, ecco come sono state calcolate le infrazioni

Chiara Pisani

Il conteggio delle automobili è stato reso possibile grazie a una web-app, sviluppata dagli attivisti dell'associazione che ha promosso l'iniziativa

Milano, auto in sosta vietata, ecco come sono state calcolate le infrazioni

Sono quasi 64 mila le automobili in sosta irregolare a Milano che sottraggono ai cittadini una superficie pari a 32 piazza del Duomo. Per intenderci, circa 77 campi da calcio. E c'è di più. Il dato emerso dalla mappatura, realizzata da circa 2 mila attivisti, è quasi sicuramente sottostimato, rispetto sia al totale delle quattro ruote in sosta irregolare in tutta la città nell'intera giornata, sia rispetto al totale delle potenziali infrazioni per divieto di sosta. Infatti, il censimento fotografa la situazione all'interno di una certa fascia oraria (dalle 18 alle 22), che è stata scelta appositamente per massimizzare la partecipazione delle persone. Ma che, dall’altra parte, comprende un lasso di tempo (18-19) durante il quale si registrano in città maggiori spostamenti - quando gran parte delle persone rientra a casa dal lavoro -, e dunque, minor sosta.

“Sai che puoi?” chiede il rispetto dello spazio pubblico

A ciò si aggiunge anche un altro tema: 19-22 è l'orario in cui le auto dei residenti fuori Milano (dove ogni giorno entrano da fuori più di 600 mila auto) hanno già lasciato il capoluogo lombardo. Sono questi i risultati di 'Via Libera', la prima mappatura partecipata della sosta selvaggia a Milano, che giovedì 16 maggio, dalle 18 all'una di notte, ha portato oltre duemila persone a setacciare tutte le 3800 vie della città. L’iniziativa, nata dall’associazione “Sai che puoi?”, ha l’obiettivo di chiedere il rispetto dello spazio pubblico nel capoluogo meneghino. Le strade mappate sono state 3.873, per 1.710 chilometri percorsi. I risultati: le auto in sosta selvaggie sono state 63.990: tra queste, su carreggiata (quindi in doppia fila, su strisce pedonali, e agli incroci) 36.778, su marciapiede 15.673 e su area verde, 11.539. Se poi, quelle macchine fossero state multate, secondo le stime dell'associazione, il ricavo economico ottenibile da parte di Palazzo Marino in una sola sera supererebbe i 5,3 milioni di euro. Nel podio delle aree più colpite emerge Buenos Aires con circa 3.260 auto in sosta irregolare, Città Studi con 3.065 e Villapizzone con circa 2.260. A seguire, Selinunte, con circa 1.980 auto in sosta irregolare e Corso XXII marzo, con circa 1.930 auto. Chiude la ‘black list’, Bande Nere, con circa 1.850 auto in sosta irregolare. Se si passa all’analisi delle singole strade, emerge il record di via Ricciarelli, nella zona ovest della città. Qui in soli 700 metri di strada si sono contate 220 auto parcheggiate sul marciapiede. Veicoli che sottraggono ai cittadini 1881 metri quadri di marciapiede. Spostandosi dall’altra parte di Milano, in viale Campania, zona est, si sono contate 454 auto parcheggiate su parterre alberato a fronte di una via lunga poco più di un chilometro. E, infine, via Giambellino, con 307 auto in sosta irregolare su carreggiata a fronte di 3,19 Km di lunghezza della via, corrispondenti a circa un auto in sosta irregolare ogni 10 metri. La città è stata segmentata in 500 settori, i cosiddetti 'poligoni', per creare zone omogenee da mappare a piedi o in bicicletta. Tramite un algoritmo programmato ad hoc, le squadre di volontari, circa 800, sono state assegnate alle aree, in base alle preferenze di zona indicate in fase di iscrizione.

Ecco come è stato fatto il conteggio delle automobili

Il conteggio delle automobili è stato reso possibile grazie a una web-app, sviluppata dagli attivisti dell'associazione. Ogni squadra è entrata nella web-app con le proprie credenziali e ha visto l’elenco delle vie che doveva mappare. Da qui, accedendo ad ogni via, ha potuto inserire il conteggio delle auto in tre categorie: marciapiede, carreggiata, area verde. Le vie completate si sono colorate di verde sulla mappa, lasciando evidenziate in rosso quelle che ancora rimanevano da mappare. In parallelo, il sistema centrale ha elaborato in tempo reale tutti i dati, restituendo delle ‘dashboard’ su mappa che consentivano di vedere le aree ancora da mappare, direttamente dalla “parking room” (cioè il centro di coordinamento allestito presso la birreria Linearetta, con 5 schermi e 10 computer). Per riuscire a coprire il 100% delle vie della città, sono stati utilizzati due ulteriori metodi: non appena si finiva di mappare il proprio gruppo di vie assegnato, a ogni squadra veniva chiesto sull’app se erano disponibili a mappare un’altra area nelle vicinanze. Dalla “parking room” le attiviste e gli attivisti verificavano quindi le aree ancora da fare nelle vicinanze e le assegnavano alla squadra, che poteva così proseguire immediatamente nella mappatura. Infine, una “squadra speciale” di 10 attiviste e attivisti della rete di “Città delle persone” e delle tante realtà tra la compongono che, muovendosi agilmente in bicicletta, è stata deputata a mappare direttamente le aree più lontane/estese della città.








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