Milano avrà il Salone del Libro: 25mila metri, 110mila visitatori
Il Salone del Libro verso il trasferimento da Torino a Milano. Ecco gli indizi nel criptico comunicato dell'associazione italiana editori
di Fabio Massa
Pare proprio che il Salone del Libro di Torino si potrebbe trasferire a Milano, sotto la Madonnina. Le informazioni trapelano dall’assemblea che si è tenuta oggi tra gli associati dell’AIE, l’Associazione Italiana Editori. Alla fine, è stato emesso un comunicato molto stringato e quasi criptico, che però nasconde una realtà assai chiara.
“Gli editori vogliono un Salone del Libro che abbia una visione non solo legata alla manifestazione ma ad un sistema di promozioni della lettura ed eventi per tutto l’anno. Una logica di attività di cui diventare responsabili”, dice Motta, presidente dell’AIE. Neanche una parola su Milano, ovviamente. Ma se tre indizi fanno una prova, c’è da scommettere che Torino sta per perdere una manifestazione di primaria importanza proprio a favore della Capitale Morale. Primo indizio: “Il Consiglio Generale ha dato - spiega la nota - parere favorevole a un modello di società per lo sviluppo di manifestazioni fieristiche ed eventi per la promozione del libro a livello nazionale e internazionale”. Quindi, il primo indizio è che gli editori stanno costituendo una società per gestire il Salone. Secondo indizio: il terremoto in GL Events, ovvero la società che gestisce il Lingotto. Proprio ieri sono scattate le manette a una serie di esponenti anche della società. Ma la crisi è arrivata ben prima. Basti pensare a Padova, da dove Gl Events è in uscita. O al caos della Fiera di Bologna. Terzo indizio (che poi è la vera prova). Agli editori è stato presentato il nuovo salone di Milano. E Affaritaliani.it può anche anticiparne i dettagli. Si terrà a Rho, quindi non nell’area del Portello ma in quella più ampia delle grandi manifestazioni di Fiera, pare che gli editori vogliano armeno tre padiglioni per un totale di oltre 25mila metri quadrati. Anche perché l’obiettivo è semplice: aumentare e non di poco gli attuali 110mila visitatori e creare un vero e proprio sistema. Quindi, non un trasloco, ma la trasposizione su Milano del Salone, da mettere in rete con un evento a Roma e soprattutto con uno nel sud Italia che oggi manca, probabilmente a Bari. E Torino? Torino potrebbe rimanere al palo. Anche perché il ministro Franceschini, che si era schierato duramente per il Lingotto, sta per avere una serie di interlocuzioni importanti proprio per spiegargli la portata del progetto.
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