Milano, bando moschee: il Caim vuole riaprire la partita, il Tar dice no
I giudici del Tar avallano la scelta del Comune di Milano di bloccare l'iter di assegnazione degli spazi dopo l'introduzione della nuova legge regionale
Cala definiticamente il sipario sul bando del Comune di Milano sulle moschee: i giudici del Tribunale amministrativo hanno infatti respinto il ricorso di Bangladesh Association e Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano avallando così la scelta dell'amministrazione milanese che un anno fa ha bloccato tutto l'iter a seguito del varo della legge regionale del 2015 in materia. Nuove norme che hanno impedito su tutto il territorio regionale l'installazione di nuove attrezzature religiose in mancanza di un piano urbanistico ad hoc e che sono entrate in vigore nel bel mezzo di una accesa guerra legale tra corsi e ricorsi sull'esito del bando comunale di assegnazione degli spazi. Ma dopo che già nel marzo 2016 la Corte costituzionale aveva sostanzialmente dichiarato legittima la nuova normativa regionale, l'indirizzo di Palazzo Marino era stato chiaro: fermare tutta la procedura. Contro tale scelta si erano rivolte al Tar Bangladesh Association e Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano (Caim). Ma i giuddici hanno respinto le loro richieste: "L’adozione di un provvedimento di assegnazione definitiva da sospendere in attesa del completamento della pianificazione si sarebbe tradotto in una sospensione con termine del tutto incerto, palesemente contrastante con esigenze di certezza delle situazioni giuridiche", è quanto si legge nelle motivazioni.