Milano, battaglia sui municipi: Mazzali rifiuta la zona 2
Dopo i mal di pancia all'interno del centrosinistra, ancora due questioni aperte
Ancora una zona aperta. Anzi due. Pare proprio non riuscire a trovare pace il Partito Democratico, per la questione della presidenza delle zone. Anzi, i nuovi municipi, istituiti solo pochi giorni fa dal Consiglio Comunale di Palazzo Marino, tra le polemiche di chi voleva un vero decentramento al posto di una riforma “a metà”, giocata al risparmio. Tuttavia, il travaglio durerà ancora poco. La definizione delle ultime questioni è prevista per stasera, quando è convocata la direzione dem.
Le ultime due questioni aperte, dopo i mal di pancia sparsi in giro per la città, sono la zona 2 e la zona 6. In zona due, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, il Pd era pronto a chiudere nel week end sulla figura di Mirko Mazzali, l’avvocato di Sel che ha annunciato la non ricandidatura in consiglio comunale. Tuttavia Mazzali ha declinato l’offerta. Quindi, il nodo da sciogliere è sulla figura da schierare, stante il fatto che Sinistra Ecologia e Libertà ha chiesto quella posizione. Per ora in pole position ci sarebbe Alberto Ciullini, di Sel. L’altra zona aperta è invece la 6, dove in corsa c'è Santo Minniti, ascrivibile alla corrente di Lele Fiano. Ad “insidiare” il posto di Minniti ci sarebbe il vicepreside Paolo Grazioli, sponsorizzato da Beppe Sala in persona, attivo da 20 anni sul territorio già candidato all’Ambrogino d’Oro.
Ma non è finita perché pure in zona 5 c’è caos, e i nodi vanno sciolti entro stasera: l’opposizione è tra Natale Carapellese, l’unico esponente della sinistra Pd, e Moscon, fortemente voluto dal segretario Bussolati. Insomma, ancora ci sono battaglie in corso. Ma entro stasera, secondo gli auspici della segreteria dem, dovrebbe essere tutto finito…
@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it