Milano
Milano, un benefattore anonimo regala panettoni ai clochard in piazza Duomo
"So come ci si sente": ecco il perché del suo gesto, che è una vecchia abitudine
Milano, un benefattore anonimo regala panettoni ai clochard in piazza Duomo
Nella notte di domenica 8 dicembre, un uomo ha consegnato panettoni ai senza tetto accampati nei pressi del Duomo di Milano e in Galleria Vittorio Emanuele. Il benefattore ha preferito rimanere anonimo: di lui sappiamo solo che ha 60 anni, viene dalla provincia di Bergamo e non è benestante, anzi si reputa una persona normale che vive del suo lavoro. Intervistato dal quotidiano Il Corriere della Sera, ha raccontato il perché del suo gesto. "Non ho fatto niente di esagerato, donare ti arricchisce. Sabato sera mi sentivo come un bambino che freme perché aspetta Santa Lucia". "Mi sono svegliato alle 4.15 – ha raccontato - e sono partito in auto dal mio paese nell’isola bergamasca. Ho posteggiato a Loreto, carico di panettoni. E ho fatto i miei chilometri a piedi con questo carico di dolcezza".
La sua storia
"Non voglio essere frainteso, che chi mi conosce possa pensare al mio gesto come a un modo per farmi pubblicità": ecco il motivo per cui ha voluto rimanere anonimo. "Provengo da una famiglia povera - ha proseguito l'uomo - papà operaio, mamma casalinga e quattro figli da sfamare e crescere, dei quali io sono il più grande. Nel 1977 desideravo fare una vacanza. Ma non c’erano soldi in casa. E allora sono partito insieme a un amico facendo l’autostop. Per dieci giorni abbiamo dormito all’aperto, sulle panchine. Una volta addirittura, a Siena, sul palco dove avveniva la premiazione della contrada vincitrice del palio. La mattina presto ci cacciarono con i bastoni. Eravamo gli sfigati. Per avere i soldi per mangiare facevamo i braccialettini intrecciando fili di rame. Facendo quell’esperienza, ho capito cosa significa vivere per strada. E ho sempre avuto rispetto per chi è debole perché pure io sono stato molto debole».
"Mi limitavo a fare l’elemosina, finché ho deciso di fare qualcosa di mio"
"Da tanti anni trascorro l’8 dicembre in Duomo perché mi piace ammirare l’albero. Faccio una lunga passeggiata: ho sempre parcheggiato a Loreto, arrivando alle 9 del mattino. Ogni volta che andavo, sul tragitto da corso Buenos Aires al Duomo, il mio sguardo si soffermava sui clochard che trovavo su quasi tutto il percorso. Mi limitavo a fare l’elemosina, finché ho deciso di fare qualcosa di mio per quei senzatetto che avevo visto per anni". Il suo gesto, dunque, è scaturito da un'abitudine, ma soprattutto dalla consapevolezza di sapere che cosa si prova in quelle condizioni. "Non mi do pace per non essere riuscito ad accontentare tutti", dichiara l'uomo, che assicura che il prossimo anno "chiederò un aiuto per poter portare più panettoni possibile".