Milano
Milano, Boeri: "Sta nascendo una megalopoli". FOTO
Seconda giornata di Italia Direzione Nord: nel primo incontro protagonista l'archistar Stefano Boeri: "Alimentare il dibattito sui grandi progetti"
Milano, Boeri: "Sta nascendo una megalopoli"
Secondo giorno di appuntamenti per Italia Direzione Nord, in programma il 2 e 3 dicembre presso il Palazzo delle Stelline a Milano, ideato dal giornalista Fabio Massa e realizzato da Esclusiva srl e Inrete Relazioni Istituzionali e Comunicazione. Una rassegna di panel e protagonisti di spicco dello scenario politico italiano, un’occasione per parlare degli scenari futuri in cui il nostro Paese si troverà coinvolto, di come poter valorizzare la bellezza e i territori. Come quello milanese che si è espanso a tal punto da potere iniziare a pensare in grande, progettando una megalopoli.
Stefano Boeri, archistar e attualmente Presidente della Triennale, sta lavorando a diversi progetti sul territorio milanese, tra gli altri un nuovo progetto di riforestazione urbana, un progetto di verde lineare nella zona dei Navigli, un progetto di riqualificazione dello scalo Farini per i quali, ha dichiarato: «ci piacerebbe alimentare il dibattito pubblico in maniera più ampia perché la trasformazione di Milano è in atto e non dipende soltanto da fattori estetici o paesaggistici, ma è un’esigenza che nasce dalla profonda mutazione che la città sta attraversando. Sicuramente è un territorio che ha molto bisogno di verde per arginare il fenomeno delle isole di calore, delle polveri sottili, per ridurre i consumi energetici. Il problema del verde non è più, come un tempo, un’esigenza estetica ma influisce direttamente sullo stato di salute degli abitanti, a questo si ispira ForestaMi».
Il progetto infatti prevede la piantumazione di tre milioni di piante entro il 2030, un albero per ogni persona che vive nell’area della città metropolitana. «La città di Milano- ha dichiarato Pietro Foroni , Assessore Urbanistica Regione Lombardia- deve essere guardata con le specialità che gli appartengono dal momento che ha uno spirito innato relativamente all’ipotesi della costruzione di una megalopoli. La regione Lombardia ha investito molto su Milano, basti pensare all’eccellenza sanitaria che attrae, la rigenerazione urbana che ha dato il segno del bello cancellando gli ecomostri degli anni ‘50 e ‘60. Ma anche Expo 2015 è stata una spinta propulsiva di qualcosa che era già maturato in città, l’impennata delle presenze turistiche da quell’anno in poi non si è mai fermata. Però Milano non può chiudersi, deve attrarre ma anche restituire».
Sembra incredibile che gli Emirati Arabi Uniti abbiano adottato il Piano nazionale per la promozione degli investimenti spaziali nell’ambito del “UAE Centennial 2071”, che prevedono lo sviluppo di scienze futuristiche nell’ambito di vari settori che includono l’innovazione, lo spazio, l’ingegneria e la medicina. «Sembra incredibile ma in realtà non lo è- ha proseguito Foroni-. Questo modo di pensare accomuna Milano alle più efficienti megalopoli a livello mondiale».
L’obiettivo degli Emirati Arabi, infatti, è quello di aumentare la destinazione di capitali nazionali ed esteri nel settore spaziale e nel Paese e per questo sono stati aperti oltre 57 stabilimenti legati allo Spazio, che hanno portato alla creazione di 1.500 posti di lavoro.
«Perché vogliamo costruire una megalopoli con Milano al centro di quest’area? - si è domandato Igor De Biasio, AD AREXPO-. Non ce lo impone nessuno, ma possiamo evolverci e creare dei nuovi quartieri, delle nuove aree al centro del mondo e delle politiche urbanistiche. La Lombardia è sempre stata avanti in questo».
L’Onu prevede che entro il 2030 il numero totale delle megalopoli aumenti da 31 a 41. «Creare un nuovo modello di città – ha detto Giuseppe Bonomi, AD Milanosesto- significa progettare un sistema di servizi dal punto di vista dimensionale da applicare ad un piano urbanistico territoriale più grade d’Europa».Uno dei progetti che avvicina Milano all’idea della realizzazione di una megalopoli è “Mind innovation district”, un Piano integrato di intervento Arexpo per la rigenerazione dell'area di Expo 2015. Il progetto, su una superficie di 1.044.102 mq (l'85% a Milano, il resto a Rho) prevede l'insediamento del nuovo polo ospedaliero Galeazzi, dell'Human Technopole e del Campus dell'Università Statale. Arexpo è proprietaria dell'area, e Lendlease è concessionaria di una parte. A garantire continuità tra gli interventi sarà un parco tematico scientifico tecnologico di 650.000 mq.
«Quello che stiamo costruendo è esattamente quello che stanno facendo altre megalopoli in una logica di competizione mondiale- ha concluso De Biasio-. Dobbiamo essere attrattivi soprattutto per i cosiddetti ‘cervelli in fuga’, le migliori eccellenze italiane fuggite all’estero che attraverso questi progetti hanno la possibilità di tornare in Italia e contribuire a rendere più competitivo il Paese a livello mondiale».