Milano

Milano, bonus 10% per chi riqualifica: Consiglio approva, Verdi si astengono

Il Comune di Milano ha fissato al 10% il tetto massimo di incremento dei diritti edificatori, percentuale minima consentita dalla Legge Regionale

Rigenerazione urbana, Consiglio approva il bonus: obiettivo rilanciare immobili dismessi

E' stata approvata (con 24 voti a favore) dal consiglio comunale la delibera sulla rigenerazione urbana che concede un bonus volumetrico del 10 per cento per il recupero di 115 immobili abbandonati a Milano, tra cui il cosiddetto 'Pirellino'. Ad astenersi - riporta Mianews - il gruppo consiliare dei Verdi e il consigliere comunale del Pd, Alessandro Giungi.

Tra gli emendamenti presentati, è stato approvato quello presentato dalla maggioranza che prevede più oneri di urbanizzazione per gli interventi sugli immobili dismessi da rigenerare che supereranno i 2mila mq e che beneficeranno del bonus: in questo caso i costruttori dovranno convenzionarsi con l'amministrazione per restituire in relazione al valore economico dell'intervento un maggior valore in termini di opere e servizi alla comunità.

Milano, bonus 10% anche per il Pirellino

Con il criterio dimensionale inserito rientrano nella necessità di convenzionamento 31 immobili sui 115, incluso il Pirellino. Tra gli altri anche gli edifici di via Scarsellini, via Amidani 15,19, via Senigallia 6, via Quaranta 44, via Medici del Vascello 26/36. A favore dell'emendamento ha votato la maggioranza, insieme al gruppo di Fratelli d'Italia. Mentre il resto dell'opposizione si è astenuta sul punto.

Il Comune di Milano - spiega una nota dell'amministrazione - ha quindi fissato al 10% il tetto massimo di incremento dei diritti edificatori (il minimo consentito dalla Legge Regionale) e individuato una serie di ambiti territoriali in cui questa possibilità non verrà concessa, per ragioni di particolare tutela paesaggistica, ambientale e architettonica. Gli edifici dismessi in questi ambiti, quindi, dovranno essere recuperati con le volumetrie esistenti. In mancanza dell’approvazione entro la fine dell’anno, sarebbe valsa di default l’applicazione del 20% di bonus volumetrico, come da Legge Regionale.

Obiettivo rigenerare gli immobili dismessi a Milano

La delibera elenca 115 immobili dismessi già verificati: 81 insistono in aree che prevedono il bonus, 32 in ambiti esclusi e due potranno avere gli incentivi solo in parte. Già approvata dalla Giunta, nel passaggio in aula consiliare ha recepito tra gli altri un emendamento secondo il quale gli interventi di recupero per edifici superiori ai 2mila mq di Sl (31 sui 115 in elenco) devono essere accompagnati da uno schema di convenzione con il Comune, in modo da suddividere il valore prodotto dalla valorizzazione economica tra l’Amministrazione e la parte privata come contributo straordinario, vincolato alla realizzazione di opere pubbliche e servizi nel contesto in cui l’intervento stesso ricade.

Dal meccanismo premiale sono esclusi i nuclei di antica formazione, il corso del fiume Lambro, il parco Nord, il parco agricolo Sud e tutti gli ambiti contraddistinti da un disegno urbano riconoscibile, quali quelli destinati a verde da salvaguardare; i tessuti compatti, con edificazioni allineate alla rete viaria, alle piazze e agli spazi pubblici a verde (ad eccezione, come da emendamento consiliare, dei casi in cui l’incremento non generi una cortina che supera il tetto dell’edificio più alto adiacente); i tessuti della città giardino, caratterizzati da tipologie residenziali a bassa densità e inserite nel verde; gli ex insediamenti rurali ormai inglobati in città; i quartieri che rappresentano diversi modelli di sviluppo urbano, come i primi quartieri popolari o quelli di interesse architettonico, anche risalenti agli anni ‘50 e ‘60 nati per sperimentare nuove tipologie edilizie.

I requisiti per avere i bonus

Gli interventi che potranno beneficiare del bonus dovranno essere necessariamente accompagnati da un’adeguata dotazione di aree per servizi e attrezzature pubbliche e, nel caso di immobili con una superficie lorda superiore ai 10mila mq, da quote di Edilizia residenziale sociale (convenzionata sia in vendita sia in affitto). L’Amministrazione applicherà inoltre degli oneri aggiuntivi, in base alla quantificazione del valore economico dei progetti di trasformazione. Questi ultimi punti, già previsti dalla delibera di Giunta, sono stati potenziati dall’emendamento approvato dall’Aula che prevede la sottoscrizione di specifiche convenzioni. Per gli edifici in elenco, le relative proprietà avranno due anni di tempo (il minimo consentito dalla Legge Regionale) per presentare i piani di recupero, al termine dei quali scatterà un iter che li chiamerà alla demolizione e alla perdita, se previsti, dei premi volumetrici. L’elenco degli edifici dismessi verrà aggiornato ogni sei mesi.

Tancredi: "Legge regionale ha profili di incostituzionalità"

“Quella Regionale, anche in quest’ultima formulazione, è una Legge che potrebbe presentare profili di incostituzionalità perché ancora limita l’azione pianificatoria dei Comuni, ma che siamo comunque chiamati ad applicare - spiega l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi -. Non farlo significherebbe estendere il bonus in modo indiscriminato e al suo massimo consentito, il 20%. Riteniamo che quella del 10 sia una percentuale adeguata per un contesto altamente appetibile dal punto di vista redditizio com’è quello di Milano. Giusto anche rimodulare in aumento i contributi aggiuntivi, perché funzionino come ricaduta perequativa rispetto agli abitanti non solo dello specifico quartiere interessato all’intervento, ma di tutta la città. Ringrazio quindi tutti i consiglieri che hanno dato vita a un dibattito pacato nei toni, interessante nei contenuti, e che hanno permesso l’approvazione definitiva entro i termini previsti dalla Legge”.

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