Milano

Milano: legali gli scioperi alla Unes, il sindacato non pagherà 1 milione

A dicembre il sindacato era stato condannato per "l'illiceità del comportamento" sui "blocchi" delle merci nelle piattaforme logistiche

Milano: C. Appello, legali scioperi a Unes, sindacato non pagherà 1 milione

I 20 scioperi alla Unes di Truccazzano, nel milanese, erano legittimi. Lo ha stabilito la Corte d'appello di Milano nella causa fra il Si Cobas, la cooperativa LGD (appaltatrice di Brivio&Viganò, a sua volta fornitore di Unes) e le associazioni di categoria Assologistica e Federdistribuzione. Dopo l'indagine penale  -  riferisce l'agenzia LaPresse - anche i giudici del lavoro dichiarano legali le 20 giornate di sciopero nel polo logistico AKNO Business Park e i picchetti che tra il 19 agosto e il 11 novembre 2021 hanno bloccato i magazzini per la conservazione e lo smistamento dei prodotti freschi e deperibili della catena di supermercati. Il collegio Vignati-Sommariva-Dossi ha ribaltato questa mattina la sentenza di primo grado. A dicembre il sindacato era stato condannato per "l'illiceità del comportamento" sui "blocchi" delle merci nelle piattaforme logistiche di Truccazzano, Vimodrone e Pozzuolo Martesana. Escono sconfitte le due associazioni di categoria, difese dagli avvocati Pietro Ichino, Marco Lanzani e Mara Russo, e che rappresentano rispettivamente 250 aziende della logistica e 80 miliardi di fatturato per oltre il 50% del mercato della distribuzione alimentare la seconda. In alcuni passaggi del contenzioso (cancellati dal tribunale) hanno paragonato il Si Cobas a un'organizzazione mafiosa che ha attuato una "vera e propria estorsione per mezzo della serie impressionante di blocchi dei cancelli". La causa sarebbe servita a creare il precedente per obbligare la sigla a risarcire in un giudizio separato le aziende per i danni dello sciopero, stimati in oltre un milione di euro. Il Si Cobas, difeso dagli avvocati Lorenzo Venini, Alberto Guariso, Livio Neri, Marco Guerini, Tommaso Maserati e Roberto Lamacchia, con 47 pagine di ricorso ha depositato in appello sentenze del Tribunale di Milano che condannano LGD al pagamento delle "differenze retributive" agli operai, come prova delle "giuste rivendicazioni" dietro agli "atti di protesta non violenti".

"Esercizio legittimo" della libertà sindacale e del diritto di sciopero

Lo scorso dicembre la gip di Milano, Daniela Cardamone, ha archiviato su richiesta del pm Enrico Pavone, 32 lavoratori e dirigenti del Si Cobas per gli stessi scioperi. Denunciati dalla Digos, erano indagati a vario titolo per violenza privata, blocco stradale, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di indicazioni sulla propria identità. In attesa delle motivazioni della Corte d'appello - sezione lavoro - la gip ha scritto che "la semplice presenza in un picchetto di molte persone" per "ostacolare gli automezzi in entrata o in uscita dallo stabilimento industriale" in assenza di "violenza o minaccia" non può essere "penalmente rilevante". Diventerebbe "uno strumento di repressione della libertà sindacale e del diritto di sciopero e, in ultima analisi, una misura antidemocratica". La "semplice ostruzione dei cancelli" con "la propria presenza fisica" da parte dei lavoratori, difesi nel penale dagli avvocati Eugenio Losco, Giuseppe Amato e Sara Mingione, è "un esercizio legittimo" della libertà sindacale e del diritto di sciopero.







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