Milano

Milano, corteo dei centri sociali per ricordare Dax. FOTO

In occasione del 18esimo anniversario dell'uccisione di Dax, corteo lungo le strade di Milano

Milano, corteo dei centri sociali per ricordare Dax

Le norme anti assembramento non hanno fermato il corteo organizzato per ricordare Dax, l'attivista del centro sociale Orso, ucciso nel 2003 in via Zamenhof, da militanti di destra, in occasione del 18esimo anniversario. In centinaia, silenziosi "per rispetto del compagno" si sono radunati nel luogo dell'agguato, e hanno sostituito la corona commemorativa, con una nuova con garofani rossi. Hanno urlato solo un paio di volte lo slogan "Dax e' vivo e lotta insieme a noi" e appeso uno striscione a un balcone con la scritta: "Dax vive", firmato Milano sud Antifa. Non si sono registrati disordini nella prima fase del corteo, tutti i presenti indossavano la mascherina e la polizia ha controllato a distanza che non si creassero problemi. Almeno 5 blindati erano posizionati nelle vie limitrofe. I manifestanti che si sono radunati alle 18 e non alle 20 come inizialmente annunciato, si sono poi mossi in corteo.

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Il presidio è tuttavia poi  degenerato in un 'braccio di ferro' con la polizia perche' una cinquantina di manifestanti voleva marciare esponendo uno striscione, e indossando caschi integrali. Decine e decine di poliziotti in tenuta anti sommossa hanno 'chiuso' il gruppo, riconducibile all'area antagonista-movimentista della Rete Sud Milano Antifascista, in via Zamenhof a pochi metri dal luogo dell'agguato avvenuto 18 anni fa. Li avrebbero lasciati passare solo nel rispetto delle norme che impediscono i cortei in questo periodo, per le disposizioni sanitarie. Via lo striscione e via i caschi alla fine, dopo oltre un'ora e mezza di 'tensione' in cui nessuno arretrava dalle proprie posizioni. Lo striscione con la scritta "Dax vive - per un'azione antifascista prendiamoci le strade" alla fine e' stato arrotolato. E un secondo striscione staccato dai plexiglas diventati degli scudi.

La locandina incollata da settimane sui muri del quartiere annunciava l'iniziativa "per non dimenticare Dax", "per un'azione antifascista prendiamoci le strade". "In questo periodo i gruppi organizzati di estrema destra si sono inseriti nel malcontento generalizzato e hanno trovato terreno fertile per la loro propaganda. Il fascismo si nutre delle paure e cresce nella crisi" si legge sul manifesto. E poi un passaggio che riguarda le limitazioni imposte dalla pandemia con una lettura diversa dal solito: "Il fascismo si esprime attraverso la repressione dello stato e tutte le strette alla liberta' che l'emergenza sanitaria ha legittimato" e le "prime liberta' tolte sono state quelle legate alla possibilita' di incontrarsi, organizzarsi e lottare. Le liberta' che ci stanno togliendo non ci verranno ridate se non lottiamo per esse". Sabato scorso 13 marzo e' stato di nuovo dipinto il maxi graffito in ricordo di Dax, sui muri della darsena, dal lato viale Gorizia.








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