Milano

Milano, si torna a bere il caffè al chiuso: bar e ristoranti ripartono. VIDEO

Confcommercio Lombardia: “Una boccata d’ossigeno per bar e ristoranti che non hanno spazi all’esterno". Fontana: "Fascia bianca vicina"

Milano: da oggi sì al servizio al chiuso, bar e ristoranti pronti a ripartire

Bar e ristoranti pronti a riprendere il servizio anche all'interno del locale e non solo all'aperto. Il coprifuoco resta in vigore fino alle 23, prolungato a mezzanotte dal 7 giugno e con il ritorno in zona bianca previsto per il 14, con conseguente abolizione del coprifuoco.

Non si tratta però di un libera tutti. Al tavolo ci si potrà sedere al massimo in quattro se non si è conviventi; tra un tavolo e l'altro si dovrà rispettare una distanza di almeno un metro. Mascherine obbligatorie se ci si alza dal tavolo, in pratica si dovranno togliere solo per mangiare o bere e quando si è seduti al tavolo.

 

Negli stadi e nei palazzetti ritorna il pubblico, massimo 25% di capienza e limite di 1000 persone all'aperto.

Ulteriori riaperture si avranno, nelle zone gialle, a partire dal 15 giugno con l'ok a matrimoni, congressi e  parchi tematici e il primo luglio riapriranno le piscine al chiuso, i centri benessere e termali, gli eventi sportivi al chiuso e le sale giochi. 

Fontana: dati confermano discesa contagi, fascia bianca e abolizione coprifuoco si avvicinano

“Da oggi ristoranti e bar possono ospitare i clienti anche all'interno, sia a pranzo che a cena. I dati della Lombardia confermano la discesa dei contagi. La fascia bianca si avvicina e finalmente potremo anticipare anche l'abolizione del coprifuoco”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, postando una foto mentre beve un caffè al bancone di un bar di Piazza città di Lombardia.
 

Confcommercio: con la somministrazione al chiuso ripartenza per altre 22 mila imprese lombarde della ristorazione

Oltre 22 mila imprese; è il numero delle attività lombarde della ristorazione che dal primo giugno potranno tornare a lavorare perché finalmente in grado di sfruttare gli spazi all’interno. Un primo passo, parziale, verso il ritorno alla normalità in attesa della zona bianca e della conseguente caduta anche del limite orario imposto dal coprifuoco.

“Una boccata d’ossigeno per bar e ristoranti che non avendo spazi all’esterno, erano in forte difficoltà” osserva Confcommercio Lombardia: “Pensiamo anche alle attività nelle zone di montagna, fortemente condizionate, nella fruizione degli spazi all’aperto, dalle temperature. Dal 1° giugno insomma, potranno, seppur con le importanti limitazioni dovute alle norme di sicurezza, tornare a lavorare e si potrà quindi sanare una prima, grave, distorsione. Fermo restando il sollievo per l’intero comparto”.

L’attesa, però, è per il probabile passaggio in zona bianca “Non dimentichiamoci che con una ripresa, in sicurezza ma sostanziale, della vita sociale delle nostre città, ci saranno ricadute positive, a cascata, su tutti i comparti del commercio e dei servizi”.

“E’ innegabile che il vero salto ci sarà con la zona bianca, non solo perché un Paese, e una Regione senza più il coprifuoco sono decisamente più appetibili dal punto di vista turistico, ma anche per uno scarto psicologico, che può dare speranza e prospettiva dopo mesi di pesantissima sofferenza” aggiunge Confcommercio Lombardia. “Anche se, dobbiamo sempre ricordare che non si potrà tornare immediatamente ai livelli pre-crisi”.

La zona bianca offrirà un orizzonte per altre attività al momento ferme: dalle cerimonie ai parchi tematici, ai congressi. “Per contro, ci sono altri comparti, come quello delle discoteche, in grandissima sofferenza. Per questo serviranno ancora interventi di sostegno e di accompagnamento alla ripartenza, perché la coda dell’emergenza economica, che nel 2020 a livello nazionale ha visto un crollo della spesa solo nella ristorazione per oltre 31 miliardi, sarà ancora lunga e non dobbiamo abbassare la guardia” rileva Confcommercio Lombardia.

“La voglia diffusa, a tutti i livelli, è quella di poter ripartire perché il sostegno migliore, come diciamo sempre, è quello di poter ricominciare a lavorare, in sicurezza, e guardando con un po' più di fiducia al futuro” conclude Confcommercio Lombardia.

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