Milano

Milano, degrado in via Timavo: cresce la rabbia dei residenti

Monta la rabbia dei residenti di via Timavo a Milano: “Sporcizia, degrado e maleducazione. La nostra via è diventata una discarica”. Nel mirino gli utenti del consolato egiziano

di redazione

Milano, degrado in via Timavo: cresce la rabbia dei residenti

Cresce la frustrazione e monta la rabbia tra i residenti di via Timavo, una strada un tempo tranquilla e ordinata, a pochi passi da Regione Lombardia, oggi trasformata in un corridoio di degrado urbano. Al centro delle proteste: sporcizia ovunque, incuria crescente, e una maleducazione diffusa che, secondo gli abitanti, ha un responsabile ben preciso: “Gli utenti del Consolato Egiziano che ogni giorno lasciano la strada in condizioni indecenti”.

“Era una via bella, pulita, piena di verde. Ora è una discarica a cielo aperto”, lamenta una residente storica. “Cartacce, bottigliette, resti di cibo, documenti strappati: buttano tutto a terra senza nessun rispetto”.

Il problema è aggravato dall’assenza totale di cestini. “Ci dicono che non li mettono per motivi di sicurezza, per evitare il rischio attentati. Ma allora il consolato deve assumersi la responsabilità di pulire ogni giorno!”, sbotta un altro abitante.

A presidiare la zona c’è anche una postazione militare fissa, impegnata nei controlli di sicurezza. “I militari fanno il possibile, sono gentili e presenti. Ma non possono certo mettersi a raccogliere l’immondizia o a educare le persone. La situazione è ormai insostenibile”, commenta una commerciante.

Non solo degrado: le pire di legno abbandonate da settimane

Oltre al degrado legato all’afflusso continuo al consolato, a peggiorare la situazione ci sono anche le pire di legna lasciate a terra dopo la recente potatura degli alberi. “Sono lì da settimane, ammucchiate vicino ai marciapiedi: un rischio serio di incendio e un invito aperto a ratti e parassiti”, aggiunge un residente esasperato.

Le richieste dei cittadini sono chiare: “Vogliamo che il consolato si occupi della pulizia, che il Comune ci ascolti e che vengano messi controlli. Non è accettabile vivere in mezzo a questa incuria”.

E qualcuno propone anche soluzioni concrete: “Se non si possono mettere i cestini, che ci siano almeno operatori fissi per la pulizia. E chi sporca, venga multato sul posto. È questione di rispetto e di decoro”. Nel silenzio delle istituzioni, via Timavo si ribella. La misura è colma.







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