Milano

Milano, un edificio su tre è stato costruito tra gli anni Cinquanta e Sessanta

Di Somma (RINA Prime Value Services): “La ristrutturazione degli edifici nella città è una priorità non più rimandabile con l’introduzione della Direttiva EPBD”

Milano, un edificio su tre è stato costruito tra gli anni Cinquanta e Sessanta

Alla lunga storia di Milano risale un edificio su dieci tra quelli che oggi compongono il panorama cittadino. Mentre al boom edilizio del dopoguerra risale oltre una struttura su tre. Lo afferma uno studio dedicato al capoluogo lombardo di RINA Prime Value Services, società parte del Gruppo RINA specializzata nell’assistere operatori del mercato pubblico e privato con servizi progettati per proteggere e incrementare il valore del capitale immobiliare in ogni fase dell'investimento.

Di Somma (Rina): "Significativo livello di obsolescenza degli edifici"

“Il patrimonio immobiliare di Milano riflette lo sviluppo della città in diverse epoche, caratterizzato da crescita industriale, ricostruzioni post-belliche e ampi programmi di urbanizzazione” afferma Nunzio di Somma, Senior Director – RINA Prime Value Services. “Dalla nostra analisi emerge che il patrimonio immobiliare di Milano, come quello di molte città storiche, è caratterizzato da un livello significativo di obsolescenza, con edifici che spesso non soddisfano gli standard energetici e ambientali odierni. L'implementazione della nuova direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) rappresenta un'opportunità cruciale per accelerare gli interventi di riqualificazione energetica e portare il nostro patrimonio edilizio verso un futuro più sostenibile. Agire con tempestività non è solo un obbligo normativo, ma una necessità per garantire efficienza, sostenibilità e miglior qualità della vita per i cittadini” .

Un decimo delle costruzioni milanesi è antecedente al Novecento

Secondo una suddivisione stimata delle epoche di costruzione degli edifici milanesi, circa il 10% del patrimonio edilizio di Milano risale a prima del 1900. Questo include il centro storico, con edifici che spaziano dal Medioevo fino al Rinascimento e al Barocco, anche se molte costruzioni antiche sono state demolite o rinnovate nel corso del tempo. Tra gli edifici di pregio ci sono palazzi nobiliari e costruzioni storiche in stile neoclassico.

Il boom della città dal 1900 al 1970

Circa il 30% del patrimonio immobiliare milanesi è stato invece costruito tra il 1900 e il 1950. Questa fase comprende il periodo di espansione economica e industriale della città, con quartieri sviluppati in stile liberty e art déco, soprattutto tra gli anni ’20 e ’30. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, molti edifici furono ricostruiti rapidamente, in parte con un’estetica razionalista.

Circa il 35% degli edifici risale al periodo tra il 1951 e il 1970, con un boom edilizio che rispondeva alla forte urbanizzazione e all’afflusso di popolazione proveniente da altre regioni italiane. Questo portò alla realizzazione di grandi complessi residenziali in cemento armato, spesso situati nelle aree periferiche della città.

Il rallentamento dagli anni Settanta e l'attenzione alla sostenibilità

Tra il 1971 e il 1990 è stato invece costruito circa il 15% del patrimonio edilizio. La crescita edilizia rallentò rispetto ai decenni precedenti, ma proseguì con nuove costruzioni residenziali e commerciali. Gli anni ’80 portarono anche allo sviluppo di nuove aree direzionali e l’inizio delle prime operazioni di riqualificazione urbana.

Tra il 1991 e oggi è stato infine edificato circa il 10% del patrimonio urbano milanese. Mostra una crescente attenzione alla sostenibilità e al design moderno, con edifici spesso caratterizzati da soluzioni innovative e materiali eco-friendly. Tuttavia, in alcune aree, la qualità della costruzione e l'efficienza energetica possono risultare comunque insufficienti.

Queste stime offrono una panoramica generale del patrimonio immobiliare di Milano e possono variare nei diversi quartieri della città.

La priorità non rimandabile di una ristrutturazione degli edifici cittadini

“Queste percentuali forniscono una panoramica generale del patrimonio edilizio di Milano e possono variare leggermente a seconda dei quartieri. Da questi dati si evince però che la ristrutturazione degli edifici nella città è una priorità non più rimandabile con l’introduzione della Direttiva EPBD: il 90% degli edifici risale infatti a prima del 1990, ciò significa che la classe energetica è ormai obsoleta per essere in linea con gli standard UE” conclude Di Somma.

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