Milano
Milano, fucina dei futuri Diplomatici: il Leone XIII fa la parte... del leone
Tornata in Italia la delegazione di studenti del liceo Leone XIII di Milano che ha preso parte ai lavori del Change the World delle Nazioni Unite a New York
Atterrano stamane all'aeroporto di Malpensa con il volo AZ 605 New York –Milano, gli studenti del Liceo Leone XIII di Milano, che dal 16 al 22 marzo, presso il Palazzo di Vetro di New York, accompagnati dal professor Paolo Tenconi, docente, responsabile dei progetti al Leone XIII e membro dell’International Board del CWMUN, hanno partecipato alle simulazioni dei lavori assembleari dell’ONU.
Come da tradizione gli "irlandesi", o gli Irish for one day, sono calati su Manhattan dalle sei del mattino nel giorno della loro festa nazionale di San Patrizio, dove tutto come d’incanto si è tinto di verde: trombe da stadio, caroselli in strada e urla di vario genere svegliano anche coloro che ai piani alti dei grattacieli hanno osato contravvenire al dettame della Grande Mela che non dorme mai!
In questi giorni festosi di marzo, giorni in cui non si scende dai marciapiedi con il piede sinistro e si saluta chi si incontra, feste tradizionali e superstizioni popolari si sono incrociate vorticosamente, creando un mix davvero suggestivo. Ma è anche opportuno evitare di camminare al centro dei marciapiedi e questo non ha nulla a che fare ne’ con i venerdì 17 ne’ con i San Patrizio: dalle sporgenze dei grattacieli, infatti, sono caduti ogni tanto blocchi di neve congelata, memoria della tempesta perfetta di questi giorni. Questa è l’America, o meglio questa è la New York che ogni anno ospita e affascina una moltitudine di studenti liceali.
In queste giornate colme di emozioni si sono aperti i lavori della nuova edizione del CWMUN 2017: alle 18:30 del 16 marzo la grande Sala Assembleare dell'ONU si è riempita di duemila giovani di 90 nazioni diverse, che dalle 16:30 si sono incolonnati con pazienza lungo i cancelli sulla First Avenue, record assoluto di presenze da quando esiste questo progetto. “Nemmeno per il Papa abbiamo visto un affollamento simile”, afferma il responsabile della sicurezza del Palazzo di Vetro: e il dato non può che entusiasmare e far rabbrividire insieme. Come tutti gli anni ha aperto i lavori il CEO di Diplomatici, Claudio Corbino: con le sue parole ha voluto spronare i giovani ad assumere il proprio futuro come un dovere e ad avere la forza di cambiare il mondo. A seguire ha preso la parola Sebastiano Cardi, Rappresentante Permanente della Missione Italiana presso le Nazioni Unite che ospita i nostri lavori.
Alla sua testimonianza sono seguiti gli interventi dei “soliti” protagonisti che ruotano ormai abitualmente intorno alla Diplomatici, tra cui ricordiamo Lucio Caracciolo, direttore di Limes e Amina Mohammed, ministro dell’ambiente della Nigeria, nominata dall’ex Segretario Generale Ban Ki-moon responsabile per lo sviluppo sostenibile.
Senza dimenticare Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, una delle eccellenze italiane nel mondo. Apprezzatissime guest stars di quest’anno sono state le campionesse Beatrice “Bebe” Vio e Tania Cagnotto, che hanno trasmesso sicuramente un po’ del loro entusiasmo vincente ai nostri giovani. Commoventi e piene di vita le loro testimonianze, grande il loro messaggio di provare a vincere nonostante tutti e contro ogni avversità. E di questa grinta i nostri giovani hanno sicuramente bisogno!
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che alla fine il CWMUN è un grande gioco di ruolo, una gara ad alto livello, dove gli studenti giocano a fare gli ambasciatori per il Paese che è stato loro assegnato. E devono mettercela tutta per far vincere le ragioni geopolitiche della loro “patria”. In palio c’è l’ambita best delegation, ma anche una significativa honourable mention sarebbe gradita: sarebbe il segno evidente di essere stati notati tra i tanti, di essere emersi per determinazione e idee in mezzo al folto gruppo. Non è un compito facile, la concorrenza è ogni anno più abbondante e più agguerrita.
E allora? Grande Perfomance per gli studenti del Leone XIII di Milano Giorgio Bernucci, Elisabetta Biella, Sofia Cagliero, Andrea Caramaschi, Elisabetta Ceci, Giulia Grasso, Federica Griziotti, Flavia Laffineur Petracchini, Alessandra Potsios, Elena Rubini, Roberto Schiavo e Beatrice Sutter che si sono preparati per mesi per questo appuntamento e non si sono lasciati intimidire dalle luci del Palazzo di Vetro o dalla difficoltà della tenzone.
Hanno affrontato due assemblee molto affollate e impegnative, la General Assembly e l’Ecosoc, e dibattuto sul tema caldo dell’Africa e dei suoi rapporti con l’Europa e con il mondo globale che cambia a velocità supersonica.
Ma ripetiamolo ancora una volta: la vittoria dei nostri giovani non è affidata ad un documento, per quanto bello e ambito. Usciranno veri vincitori dal CWMUN se avranno imparato ad ascoltare l’opinione degli altri, a mettere in discussione la propria, a negoziare con pazienza in cerca di una soluzione pacifica, a prendere la parola con coraggio davanti a qualche centinaio di coetanei, a superare paure e pregiudizi. Per due giorni interi giocheranno con gli strumenti della democrazia, lavoro faticoso, ma che forse, a medio termine, fa sperare in qualche miglioramento nella situazione attuale del mondo, dove ognuno può fare la propria parte.
Questo è il loro impegno, coerente con quanto dalle cattedre tutti i giorni si professa loro, questa sarà la loro vittoria, questo il risultato a cui ambire: uomini e donne per gli altri e con gli altri. Cominciamo dai primi passi anche se “mediare è una sfida: e devi saper vestire i panni dell'altro senza spogliarti dei tuoi.”