Milano
Milano, i giornalisti potranno avere accesso alle ordinanze di interesse pubblico
Protocollo firmato dal presidente del tribunale milanese e dal presidente dell'Ordine dei giornalisti lombardo Sorrentino
Milano, i giornalisti potranno avere accesso alle ordinanze di interesse pubblico
Le ordinanze di custodia cautelare che hanno "interesse pubblico" saranno diffuse ai media. E' il senso di un protocollo firmato oggi dal presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, dal presidente dell'Ordine dei Giornalisti lombardo, Riccardo Sorrentino, dal presidente dell'Ordine degli Avvocati, Nino La Lumia, dalla presidente della Camera Penale di Milano, Valentina Alberta, dal procuratore Marcello Viola.
"I lavori per arrivare a questa sintesi - ha spiegato Roia - sono cominciati nel giugno del 2023 con lo scopo di tutelare la presunzione d'innocenza e favorire una comunicazione che risponda ai criteri di correttezza e continenza. I giornalisti potranno chiedere accesso a una copia dell'ordinanza, o anche ai decreti di sequestro e alle sentenze, dopo che ne avranno avuto conoscenza gli avvocati, evitando le rincorse per avere il testo presso singoli magistrati e avvocati". Per il procuratore Marcello Viola, l'intesa rappresenta "un piu' che soddisfacente punto d'incontro tra tutte le esigenze in discussione, utile per risolvere nodi e criticita' ed evitare informazioni distorte e il dilagare di notizie sui social e sul web non dotate di particolare certezza, fermo restando che ci siamo dati tempo per monitorare l'esito del protocollo. Se dovesse passare la legge sulla parafrasi delle ordinanze, questa e' una mia opinione personale e non parlo da presidente, sarebbe richiesto uno sforzo di sintesi che non aiuterebbe i giornalisti".
La scelta "sperimentale" del tribunale di Milano
La Lumia ha affermato che "questo e' un passaggio fondamentale che certifica che Milano ha una capacita' di sperimentazione anche da questo punto di vista". Per Sorrentino, "e' un passo avanti in un settore paradigmatico che unisce la cronaca con delle competenze specifiche" mentre Alberta si spinge a definirlo "un miglioramento culturale senza dimenticare che il faro deve sempre essere la presunzione d'innocenza". Per avere accesso alle carte bisognera' compilare un modulo ed essere giornalisti accreditati.
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