Milano

Milano, gli studenti scrivono a Papa Francesco

Il progetto dell’associazione Cultura&Solidarietà raccoglie 480 lettere scritte a mano dagli alunni delle scuole primarie di tutta Italia

“La mia famiglia non crede in Dio, ma da quando sei arrivato tu qualcosa è cambiato…” E’ una delle tante, toccanti, lettere, che gli studenti italiani hanno indirizzato al Papa. E che sono state raccolte nel volume “Caro Papa ti scrivo…”, edito dall’associazione no-profit Cultura&Solidarietà, da anni impegnata nel difficile compito di avvicinare i giovani alle "istituzioni".

In occasione della visita del Pontefice a Milano del prossimo 25 marzo, il volume è stato arricchito del saluto del sindaco Giuseppe Sala, che ha voluto sottolineare come “la freschezza di queste pagine, scritte a mano, sarà per il Pontefice il miglior ricordo della sua presenza tra noi”.

LE LETTERE - Questo progetto dell’associazione Cultura&Solidarietà raccoglie 480 lettere scritte a mano dagli alunni delle scuole primarie di tutta Italia. Non è sfuggito ai ragazzi il calore e la semplicità trasmessi dal Papa argentino. Tanto che molti dei ragazzi scrivono a Francesco definendolo “Caro Amico”, e gli indirizzano pensieri e domande a volte sorprendenti. C’è chi si preoccupa per la propria famiglia e chiede di pregare, chi comprende le difficoltà legate al magistero papale (“quali sono le tue preoccupazioni?” e ancora “per fare queste cose avresti bisogno di una bacchetta magica”), chi si complimenta ed esprime apprezzamenti (”Lei è una persona Santa, l’ho capito quando ha rifiutato la croce d’oro per quella d’argento”). Non mancano poi le curiosità (“quale squadra tifi?” e ancora “hai la TV?” o “hai mai incontrato Dio?”) e le incursioni nel mondo del sociale (“ti prego occupati dei poveri e degli ammalati” e “secondo me quando mio papà dice le parolacce a Gesù dispiace”).

A nome del cardinale Angelo Scola, vescovo di Milano, monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale per la Cultura e la Carità, ha voluto arricchire questa raccolta con uno speciale saluto dedicato ai bambini, che “crescono e si sviluppano. E nelle lettere ci raccontano i passi e i drammi di questa loro crescita”. 

“Ancora una volta – hanno dichiarato Francesco Vivacqua, Presidente e Nadia Mazzon direttore generale di Cultura&Solidarietà – siamo riusciti a creare uno speciale ponte fra il mondo dei ragazzi e quello degli adulti. Anche in questa circostanza i ragazzi dimostrano una franchezza e una lucidità disarmante: problemi e preoccupazioni sono sempre espressi senza troppi giri di parole. Quello che emerge, poi, è un affetto inusuale nei confronti di questo Papa ritenuto speciale e poco sacrale. La sua figura umile, umana e generosa infonde una grande fiducia nei giovani”.







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