Milano, il comandante di Polizia Barbato resta al suo posto (per ora)
La decisione di Beppe Sala e Carmela Rozza: il memoriale difensivo di Barbato inviato alla Commissione Legalità presieduta da Gherardo Colombo
Milano, il comandante di Polizia Antonio Barbato per ora resta al suo posto
Il comandante dei vigli urbani di Milano Antonio Barbato non sarà rimosso dal suo incarico, almeno per ora.
L'annuncio è stato dato dall'assessore Carmela Rozza, che ha sentito il comandante in mattinata e nel pomeriggio si è confrontata con il sindaco Beppe Sala. Barbato ha presentato all'assessore la sua memoria difensiva in cui ricostruisce la natura dei suoi contatti con Domenico Palmieri, ex sindacalista arrestato lo scorso maggio con l'accusa di essere un tramite per il clan mafioso dei Laudani. "Come chiunque altro di noi prima del suo arresto, anche Barbato riteneva di parlare con un sindacalista di lungo corso, non con una persona legata ai clan". Questione risolta? Niente affatto, perchè ora Sala invierà la memoria di Barbato alla Commissione Trasparenza e Legalità di Gherardo Colombo, che restituirà le sue opinioni al primo cittadino, cui spetterà una eventuale ulteriore decisione.
"Il comandante - ha aggiunto Carmela Rozza - ha dato ampia disponibilità a confrontarsi con il consiglio comunale e le commissioni sulla vicenda. Non possiamo prendere decisioni in base a notizie di stampa, ci deve essere un percorso chiaro che renda qualsiasi decisione trasparente e chiara a tutti". Barbato, ha ribadito Rozza, è stato sentito dagli inquirenti solo in quanto persona informata dei fatti: "Non c'è nessuna azione legale contro di lui, sul piano formale e sostanziale non c'è alcuna illegalità da parte sua".
Le dichiarazioni intercettate tra Barbato e Palmieri
Molte le polemiche suscitate da un verbale giudiziario inerente le indagini sulle infiltrazioni mafiose in appalti nella vigilanza privata e in una catena della Gdo, a Milano (culminate in un'operazione della Dda il 15 maggio scorso) all'interno del quale sono finite dichiarazioni del comandante della Polizia locale del capoluogo e alcuni suoi incontri con un 'intermediario' poi scoperto essere un presunto esponente del clan Laudani, Domenico Palmieri, ex dipendente provinciale, arrestato in quell'indagine. Il capo dei vigili è sicuro che verrà tutto "spiegato" dato che alla fine si tratta di una vicenda in cui lui non e' indagato ma solo "persona informata dei fatti". Ma anche nel Pd non tutti sono sicuri di poter "salvare", per una questione di opportunità politica, l'attuale capo della polizia locale e farlo quindi rimanere al suo posto.
La questione ha toccato anche Franco D'Alfonso, consigliere comunale e delegato al bilancio della Città metropolitana, che ha gia spiegato: "Confermo che sarò in ogni caso con voi fino alla chiusura di questa telenovela del bilancio e farò di tutto per impostare ed avviare tutti i progetti possibili per una fase che tutti speriamo di lancio più che di rilancio della Città Metropolitana".
"Non appena fuori dai riflettori di questa vicenda oggettivamente marginale e modesta che mi vede mio malgrado coinvolto, il mio contributo a voi ed a tutti sarà quello di cercare di mettere in guardia sul fatto che il sistema è prossimo al collasso - prosegue D'Alfonso - non è possibile, veramente, che il dalli alla politica sia considerata una cosa normale, che il ravanare nelle pattumiere o l'origliare alla porta sia strumento per distruggere l'unico patrimonio di cui disponiamo, la credibilità, la reputazione ed il rispetto. E tutto questo senza che nessun fustigatore di costumi o indignato speciale usi la propria autorevolezza per dire qualcosa, considerando il silenzio un grande segno di attenzione e di profondo impegno ! Come capite sono considerazioni che vanno ben al di là della marginalissima questione odierna, che in sé interessa solo l' "immerdato" e le persone vicine, ma penso, seriamente, che non affrontare qui e subito questo problema di fondamento del sistema sarebbe, sarà perdere l'ennesima occasione per cercare di fermare il declino morale della politica e della gestione della cosa pubblica senza la sicurezza di avere poi un'altra occasione per farlo. Ancora un grande grazie a tutti, che vi invio chiedendovi di non mollare mai sui principi e sui valori della buona politica che abbiamo cercato, e dico io siamo riusciti, di realizzare in questi mesi di faticoso lavoro comune, come io non mollero' qualsiasi saranno le decisioni che prenderò in futuro (tranquilli, nessun gesto particolare neanche minimo a breve o in favore di telecamere) Un abbraccio a tutte ed a tutti, di cuore"