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Milano, il consiglio vota per il riconoscimento della Palestina
Bandiere di Israele e della Pace su Palazzo Marino, Milano, 2023

Milano, il consiglio vota per il riconoscimento della Palestina

Con 23 voti favorevoli e 11 contrari tra cui i riformisti Gianmaria Radice e Daniele Nahum, che fanno parte della maggioranza di centrosinistra, il consiglio comunale di Milano ha approvato una mozione dei consiglieri Carlo Monguzzi (Verdi), Angelica Vasile (Pd) e Enrico Fedrighini (Misto) che chiede di riconoscere lo Stato della Palestina come sovrano e indipendente.

In particolare, si legge nel documento, la mozione impegna il sindaco e la giunta a "fare sua e inoltrare al governo italiano la richiesta di riconoscimento dello Stato di Palestina come stato sovrano e indipendente, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite, al diritto internazionale e alle indicazioni della risoluzione del Parlamento Europeo di affermare la propria solidarieta' al popolo palestinese e il suo diritto all'indipendenza e alla sovranita' nazionale, oltre che a vivere in pace e ovviamente uguale solidarieta' e diritti al popolo israeliano".

Verri (Lega): "Palestina governata da terroristi"

"Il nostro partito - ha detto dichiarando il voto contrario il capogruppo della Lega Alessandro Verri - e' sempre a favore della soluzione dei due popoli e due stati ma prima ci sono principi che dobbiamo ribadire: la Palestina e' governata dai terroristi di Hamas e per questo non puo' essere riconosciuta. Peraltro uno stato terrorista che tiene in ostaggio cittadini israeliani e che continua una guerra che ha iniziato il 7 ottobre. E poi con quali confini? Prima bisogna creare le condizioni perche' si legittimi uno Stato. Siamo per il riconoscimento ma non a costo di legittimare l'azione terroristica di Hamas che non prevede la coesistenza con Israele".

No anche all'ordine del giorno sulla liberazione degli ostaggi di Hamas

Prima della discussione il consigliere di Azione Daniele Nahum era intervenuto sull'ordine dei lavori chiedendo alla presidente dell'aula Elena Buscemi di discutere l'ordine del giorno del leghista Samuele Piscina che chiede di esporre la bandiera "Liberate gli ostaggi" sulla facciata di Palazzo Marino. Contrarieta' del Pd, per bocca del capogruppo Filippo Barberis, e poi parere negativo dell'aula sull'anticipo della trattazione dell'odg, che ha votato esprimendo 13 voti favorevoli, 23 contrari e due astenuti del gruppo dei Riformisti. Il 'blitz' di Nahum ha portato alla messa ai voti anche della discussione della mozione sulla Palestina, che pero', appunto, e' passata con 23 voti favorevoli, 12 contrari e 3 astenuti, tutti e tre dei Riformisti.

Milano, il consiglio boccia l'intitolazione di uno spazio pubblico  a Berlusconi

In precedenza, con 12 voti a favore, 25 contrari e un astenuto, il riformista Gianmaria Radice, il consiglio comunale aveva bocciato la mozione del consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico con cui si chiedeva di intitolare uno spazio pubblico a Silvio Berlusconi. La giunta ha espresso parere negativo richiamandosi alla regola dei dieci anni dalla morte previsti dalla legge. Il centrodestra ha chiesto compattamente all'amministrazione di rivedere la decisione, chiedendo una deroga al Governo, ma invano.

De Chirico: "Per Berlusconi chiediamo un parco, non una via"

"Le presentazioni di chi fu Silvio Berlusconi credo siano superflue - ha detto De Chirico -. Cosa ha fatto per il nostro paese e per Milano e' sotto gli occhi di tutti. Peraltro e' stato eletto quattro volte in consiglio comunale. Il nostro sindaco - ha sottolineato - ha gia' detto che non prevede di fare deroghe ai dieci anni ma una deroga e' stata fatta per Umberto Eco, Franca Rame e Dario Fo". Quindi "non chiedo che gli si dedichi una via, io con questa mozione chiedo di individuare un luogo nei quartieri in fase di rigenerazione urbana, magari il parco Farini che e' vicino a dove e' nato Berlusconi, visto che era un amante della natura" e visto che "non credo che verra' realizzato in tempi brevi".

Berlusconi, Pd: "Nessun rancore ma c'è una regola"

"Non c'e' nessun rancore ma solo il rispetto di una regola che varra' anche per altri leader in futuro", ha commentato Luca Costamagna del Pd. "Sono state fatte decine di deroghe sui nomi, per onesta' intellettuale bisognerebbe decidere se si' o no - ha puntualizzato il consigliere di Azione Daniele Nahum che non ha votato a favore - Prendiamoci l'impegno per cambiare questa regola assurda". L'ex premier, fondatore di FI e patron del Milan da novembre scorso e' iscritto al Famedio, il Pantheon dei milanesi illustri.


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