Milano
Milano, il piano anti sfratto non funziona. Oltre 200 famiglie senza casa
Incontro in Prefettura tra il Prefetto Alessandro Marangoni, il presidente del Tribunale di Milano Roberto Bichi, il presidente della Tredicesima sezione civile del Tribunale Marco Manunta e l’assessore alla Casa Daniela Benelli. Al centro della tavola rotonda il tema della casa, con un impegno da parte di Comune, Prefettura e Tribunale a rendere efficaci le azioni a sostegno dei morosi incolpevoli e per il contenimento degli sfratti dalle case private.
Durante l’incontro, le istituzioni hanno condiviso le modalità per garantire il pieno utilizzo delle risorse disponibili che possono reintegrare le morosità pregresse in modo da interrompere le procedure di sfratto. Il punto centrale è riuscire ad anticipare gli interventi sin dal momento in cui l’inquilino riceve dal proprietario la comunicazione dell’avvio presso il Tribunale di una procedura di sfratto. In questo modo, grazie ai contributi disponibili, si può avviare un’attività di conciliazione che interrompa o dilazioni lo sfratto.
“Anticipare il momento in cui si soccorre il moroso incolpevole per non perdere tempo prezioso. È questa la nuova importante modalità di intervento che con Prefettura e Tribunale abbiamo condiviso oggi – dichiara l’assessore Daniela Benelli –. Se la ‘casella di partenza’ è uno sfratto già in fase esecutiva ci sono meno possibilità di portare a buon fine un accordo tra inquilini e proprietari. È però molto importante che le parti in causa siano puntualmente informate di tutte le misure disponibili attivate dal Comune, perciò la collaborazione della Sezione del Tribunale che tratta questi procedimenti è fondamentale”.
Ma intanto la situazione è sempre drammatica. Come riporta Repubblica, sono ancora 243 le famiglie milanesi che in tutto il 2015 sono state riconosciute “morose incolpevoli” e alle quali, proprio per questo motivo, Comune e prefettura hanno sospeso lo sfratto. Ma in nessuno di questi casi sei mesi di tempo sono stati sufficienti per trovare una soluzione alternativa per salvarle dalla strada.
Cioò significa chiaramente che il piano salva-sfratti per i privati, così com’è, non funziona. Palazzo Marino e le istituzioni della città provano a cambiare rotta e ieri sono state inaugurate in zona Brenta due residenze del Comune con 40 posti letto in 17 alloggi: ospiteranno famiglie con uno o più bambini, adulti e anziani soli, rimasti senza casa dopo lo sfratto. Ma per risolvere davvero il problema serve di più.