Milano

Milano è impazzita tra mezzi pubblici che non arrivano mai e taxi spariti

Fabio Massa

Servono più licenze per i taxi, ma anche allargare attrazioni e servizi nelle zone periferiche per evitare che il centro sia preso d'assalto

ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.10 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45

Milano è impazzita, in questi giorni. Mezzi pubblici che non arrivano mai, taxi spariti. E il sentimento di fondo è che sia colpa o dei tassisti, o di Atm. O di tutti e due. Invece, secondo me, la questione è più complessa. Ci vogliono più licenze per i taxi? Sicuramente sì. E non solo 500. Ce ne vogliono migliaia in più. Questo è un dato di fatto. Ci vogliono i doppi e i tripli turni sullo stesso taxi? Assolutamente sì. Poi però, se non si ripensa tutto, si finirà come a New York, dove ci si mette un'ora e mezza da una parte all'altra della città non perché ci sono pochi taxi, ma perché le strade sono intasate di taxi. Milano ha un grande pregio che è anche un grande difetto. Milano è piccola. Percorrerla da un lato all'altro del centro, a passo svelto, comporta una camminata di 45 minuti. Il problema è che sotto Natale, e sotto Salone del Mobile, e sotto le varie week, e quindi andiamo pericolosamente verso il "sempre", Milano attira persone verso la sua zona centrale. Chi mai si sognerebbe di andare a comprare un regalo in zona Chiesa Rossa? Tutti si avviano verso corso Buenos Aires. Così viale Tunisia si riempie anche sulla preferenziale e ovviamente i tram che dovrebbero percorrerla ci mettono 40 minuti. Non è una questione difficile da capire. Il problema è risolverla. Perché ovviamente bisogna aumentare le licenze dei taxi. Ma soprattutto bisogna "allargare" la zona attrattiva nelle parti periferiche. Riqualificare e rilanciare vuol dire in buona misura decongestionare. Da questo punto di vista, paradossalmente, Milano deve ringraziare i tanti centri commerciali che sono sorti intorno alla città. Là dentro l'hinterland, un po' abbrutito, si riversa. Altrimenti, anche loro, ancora di più, andrebbero ad intasare il centro. E i milanesi a lamentarsi che qui non ci si muove, governo ladro. Ultima noterella: vedo girare uno slogan che dice "Non sei bloccato nel traffico. Sei tu il traffico". Vero. Ma sono anche un cittadino che ha il diritto di muoversi. E di questo bisogna tenere conto, dandomi opzioni (mobilità multimodale ma anche luoghi differenti) e non imposizioni.







A2A
ZX