Milano

Milano, in classe con le finestre sempre aperte: bimbi con le coperte

"I prof tengono le finestre aperte": il sindaco dispone l'accensione anticipata dei riscaldamenti

Milano, in classe con le finestre sempre aperte: bimbi con le coperte

I ragazzi stanno con i piumini addosso, e pure con le coperte. In classe. Per ore. Avviene in provincia di Milano, a Zibido San Giacomo, e la motivazione è legata alle linee guide ministeriali che prevedono di "arieggiare" i locali. Nel plesso del comune milanese, però, pare vengano prese alla lettera: finestre aperte per tutte le ore di lezione in molte (se non tutte) le classi. A corredo delle numerose testimonianze c'è anche una fotografia, pubblicata in un articolo a firma Francesca Grillo sul "Giornale dei Navigli". Mostra i ragazzi delle medie sotto le coperte. La rabbia dei genitori non si è fatta attendere, e il caso è arrivato rapidamente in Comune, dove il sindaco Sonia Belloli è intervenuta per avviare una interlocuzione. Che si è conclusa in modo alquanto paradossale: il sindaco ha deciso di accendere anticipatamente i riscaldamenti. La conferma è arrivata anche con un post sulla pagina dell'amministrazione: "A seguito delle numerose segnalazioni che ci sono arrivate relativamente alla bassa temperatura nelle aule scolastiche causata dal frequente ricambio d'aria nelle classi da parte dei professori, il Comune ha provveduto all'avvio anticipato del sistema di riscaldamento per ridurre i disagi ai i ragazzi - scrive il Comune - Siamo come sempre in contatto continuo con la dirigenza scolastica dell'istituto comprensivo di Lacchiarella per capire come risolvere il problema del ricambio di aria, necessario per la la riduzione del rischio di contagio, senza gravare eccessivamente sui bambini e sul personale scolastico".

Nella mattinata di oggi a Zibido San Giacomo si è registrata, alle ore 8, una temperatura di 9 gradi. Negli ultimi giorni la media giornaliera è stata analoga. E sono iniziati ad arrivare i raffreddori e le febbri, che portano con sé ovviamente la paura del Covid e - in alcuni casi - richiedono tamponi che creano disagi e perdita di giorni di lavoro. La dirigenza scolastica ha risposto al Giornale dei Navigli parlando di "eccesso di zelo": "Si è trattato sicuramente di un eccesso di zelo da parte di un insegnante che ha applicato le disposizioni in modo anche troppo precauzionale. Le finestre, per consentire il cambio dell’aria, vanno aperte per qualche minuto e durante il cambio delle ore, non per tutta la durata della lezione. Inoltre, è vietato portare oggetti a scuola non consentiti, come coperte. Si è trattato sicuramente di un gesto in buona fede, ma appena ho ricevuto la segnalazione, ho contattato la responsabile del plesso e chiesto di informare i docenti dei giusti protocolli". Anche perché, secondo fonti di Affaritaliani.it Milano, non si tratta solo di una classe delle medie o di un solo insegnante che ha frainteso il significato di "arieggiare". Ci sono casi anche alle elementari. Il provveditore Marco Bussetti, raggiunto da Affari, ha spiegato di non aver ricevuto per adesso nessuna segnalazione, e che esiste un ufficio preposto a trattare questo tipo di problemi. Molto duro invece il commento di Paola Frassinetti, vicepresidente della commissione scuola alla Camera. Raggiunta da Affari preannuncia una interrogazione parlamentare: "Chiediamo che sia fatta chiarezza. Si stanno moltiplicando in tutta Italia i casi di scuole con le finestre completamente aperte, che finiscono per far ammalare gli studenti. Il ministro Azzolina si è mossa tardivamente per trovare gli spazi, e questi sono i risultati. Per quanto riguarda il caso di Zibido San Giacomo, presenterò una interrogazione". Il caso diventa ovviamente politico, anche se un altro membro della commissione scuola, ovvero Daniele Belotti, leghista, ci scherza (ma non troppo): "La norma parla di arieggiare, non di creare celle frigorifere per bambini". Sulla vicenda, è intervenuta anche l'assessore regionale Melania Rizzoli, che è medico: "Parlo da medico prima che da assessore: tenere arieggiati costantemente i locali da un punto di vista sanitario è inutile. Anzi dannoso, a fronte dell'imminente freddo lombardo. Basta farli arieggiare qualche minuto tra un'ora e l'altra. Tra un po' se si va avanti così i bambini li salviamo dal Covid ma facciamo venire loro la polmonite. Le classi non sono neppure così affollate, quindi basta aprire le finestre per qualche minuto per mantenere un ricambio d'aria sano e salubre". 







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