Milano in zona gialla, ma le serrande in Galleria restano abbassate - Affaritaliani.it

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Milano in zona gialla, ma le serrande in Galleria restano abbassate

Diversi gli esercizi che non stanno riaprendo in Galleria Vittorio Emanuele. Nel frattempo anche Montenapoleone 14 ha dichiarato fallimento in tribunale

Milano in zona gialla, ma le serrande in Galleria restano abbassate

Botteghe e negozi di Galleria Vittorio Emanuele in difficoltà. Giovedì ha chiuso definitivamente i battenti il cravattificio Andrew's Ties, mentre neanche il ritorno in zona gialla ha portato alla riapertura di diverse altre attività. Serrande ancora abbassate per Ruggeri, per Damiani-Rolex che sarebbe dovuto subentrare a Stefanel, per Dior che il 17 febbraio 2020 ha acquisito i locali ex Versace con un'asta da 5 milioni di euro l'anno d'affitto. Fermo anche Armani, così come i ristoranti Galleria e Il Salotto, il bar Marino e la coltelleria Mejana.

Duomo 21 in controtendenza investe sul futuro

Come racconta il quotidiano Il Giorno, in controtendenza il bar ristorante Duomo 21, fresco di convenzione con il Comune (372.128 euro l'anno sino al 2031 per 814 metri quadrati in una nuova collocazione negli spazi Neves srl. Duomo 21 ha scelto di accollarsi i 110mila euro di debiti lasciati dall'ultimo inquilino, dimostrando dunque di scommettere molto sulla futura ripresa.

Montenapoleone 14 dichiarato fallito

Diverse situazioni critiche anche in altri luoghi simbolo della grandeur milanese. Montenapoleone 14 è giunto al capolinea, con il fallimento dichiarato dal Tribunale di Milano che ha nominato un curatore fallimentare. Il bistrot e concept store multibrand aveva aperto nel giugno del 2018. Naviga da tempo in cattive acque anche 10 Corso Como, della gallerista Carla Sozzani. E Filippo LaMantia ha chiuso il suo ristorante in piazza Risorgimento








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