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Milano, inchiesta Beic: interrogati Stefano Boeri e Cino Zucchi

Boeri, assistito dall’avvocato Francesco Mucciarelli, è comparso davanti al giudice per respingere le accuse. Quindi è stata la volta di Zucchi, che ai cronisti ha detto: "Ho sempre avuto un comportamento corretto e lineare"

Milano, inchiesta Beic: interrogati Stefano Boeri e Cino Zucchi

L’architetto Stefano Boeri è arrivato questa mattina al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano per essere interrogato dal gip Luigi Iannelli. L’audizione, prevista nell’ambito della riforma Nordio, si è resa necessaria dopo la richiesta della Procura di Milano di applicare gli arresti domiciliari per l’accusa di turbativa d’asta nell’inchiesta sul concorso per la progettazione della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic).

Il giudice, nei giorni scorsi, ha già escluso il pericolo di inquinamento probatorio, ma ha fissato gli interrogatori per valutare l’eventuale rischio di reiterazione del reato e decidere se applicare la misura cautelare nei confronti di Boeri e di altri indagati, tra cui Cino Zucchi, anche lui membro della commissione giudicatrice, e Pier Paolo Tamburelli, uno dei progettisti della cordata vincitrice.

L’accusa: conflitti di interesse e accordi per pilotare la gara

Secondo l’indagine del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, coordinata dall’aggiunta Tiziana Siciliano e dai pm Paolo Filippini, Giordano Baggio e Giancarla Serafini, Boeri e Zucchi avrebbero omesso di dichiarare conflitti di interesse – sia accademici che professionali – con i vincitori del concorso. Entrambi sono accusati anche di falso.

L’inchiesta avrebbe inoltre documentato, attraverso chat acquisite dagli inquirenti, accordi per orientare l’assegnazione della gara, poi aggiudicata nel luglio 2022. Dopo Boeri, saranno interrogati anche Zucchi e Tamburelli, seguiti da Angelo Lunati e Giancarlo Floridi, membri della cordata vincitrice per i quali la Procura ha chiesto misure interdittive dalla professione.

Boeri, assistito dall’avvocato Francesco Mucciarelli, è comparso davanti al giudice per respingere le accuse. Il suo interrogatorio è avvenuto nella stanza del gip, alla presenza dell’aggiunta Siciliano e dei pm Filippini e Serafini.

Zucchi: "Ho sempre avuto un comportamento corretto e lineare"

A seguire, è stato il turno di Cino Zucchi, che ha respinto ogni addebito, dichiarando: "Penso di aver avuto sempre un comportamento molto corretto e lineare e quindi in maniera molto aperta ho chiarito tutti i dubbi che potessero avere rispondendo alle domande del gip e dei pm. Mi sembra di aver delucidato anche zone su cui loro potessero avere dubbi. Sono molto fiducioso che abbiano compreso il rigore del mio comportamento".

Interpellato dai cronisti sulla presunta conoscenza dei partecipanti al concorso, Zucchi ha aggiunto: "Io ho lavorato davvero sempre nella totale assenza di ogni conoscenza dei partecipanti, per cui nell'anonimato. Il concorso voleva giudicare il progetto e non i progettisti. Questo abbiamo fatto".

L’architetto ha poi espresso sorpresa per il coinvolgimento nell’inchiesta: "Ho grande esperienza di giurie di concorso e non mi sarei aspettato francamente tutto ciò. Ho certa tranquillità di coscienza. Forse per il momento me ne starò in disparte".

La decisione del giudice nei prossimi giorni

Il gip Iannelli ha già respinto due richieste di misure interdittive nei confronti di altri indagati e ha bocciato la richiesta di sequestro di oltre cinque milioni di euro avanzata dai pm nei confronti di Boeri e degli altri coinvolti. Nei prossimi giorni il giudice deciderà se applicare o meno gli arresti domiciliari richiesti dalla Procura per gli architetti e i membri della cordata vincitrice del concorso.







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