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Milano
Inchieste urbanistica, Osservatorio Abitare: A rischio 38 mld di investimenti
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Milano, inchieste urbanistica: pratiche negli uffici crollate del 50%

Le pratiche negli uffici urbanistici del Comune di Milano dopo le inchieste della Procura per presunti abusi edilizi sono crollate del 50%. Lo ha riferito l'assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi:  "Da gennaio 2024 abbiamo un crollo verticale delle pratiche che va oltre il 50%, una situazione che ha conseguenze sulle entrate degli oneri di urbanizzazione e delle voci connesse".

Milano, inchieste sull'urbanistica: perdite per decine di milioni di euro

Al momento la stima di perdita di oneri di urbanizzazione é di qualche decina di milioni di euro, riferisce Ansa. Il crollo delle pratiche e la diminuzione degli oneri "avrà una ricaduta sul bilancio molto importante - ha aggiunto -, un altro tema con cui dovremo fare i conti quindi sarà come fare a ripianare queste mancate entrate. Di fatto l'effetto di questo blocco potrebbe protrarsi per mesi e porta uno stop della attività e del mercato".

Il punto sui cinque procedimenti aperti a Milano

Tancredi ha ricordato in commissione che i procedimenti aperti dalla magistratura per presunti abusi edilizi sono cinque e gli indagati in Comune una decina tra dipendenti ed ex dipendenti dell'amministrazione ora in pensione. Il quadro di incertezza c'è anche per il percorso di revisione del Pgt , "in quadro di incertezza non è immaginabile rivedere le strategie del Piano", ha confermato Tancredi. "Il quadro che emerge quindi é abbastanza preoccupante, con la preoccupazione di chi lavora negli uffici - ha detto ancora l'assessore -. Una cosa però questa vicenda ha messo in luce, partendo da Milano, cioè che sull'urbanistica e la rigenerazione urbana é arrivato il momento di avere una legislazione organica e attuale". Dalle vicende di Milano quindi "il governo può cogliere l'occasione per accelerare per una legge organica senza contraddizioni e univoca", ha concluso.

L'Osservatorio sull'abitare: a rischio investimenti per 38 miliardi

Secondo l'Osservatorio sull'abitare realizzato da Scenari Immobiliari il potenziale di investimento era stato stimato in oltre 12 miliardi di euro per il solo settore residenziale al 2035 (19,5 miliardi di euro considerando anche tutte le altre asset class). A questo si devono aggiungere altri 26 miliardi di euro come ricadute sul sistema economico milanese. A questi vanno aggiunte le conseguenze per l'occupazione nel settore edile e incassi per il comune stimati come oneri e contributi tra i 60 e gli 80 milioni di euro l'anno. Sommando,  si giunge a 38 miliardi di euro di investimenti a rischio

Gli operatori che non investono più su Milano

"Questi investimenti a rischio - ha affermato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari - impattano anche sulle aspettative degli investitori internazionali che hanno comprato a Milano per 40 miliardi di euro circa negli ultimi dieci anni. Ora sono piu' cauti sul nuovo e iniziano a guardare investimenti fuori citta' o altrove. E non dimentichiamo che la carenza di offerta sul mercato residenziale porta ad un ulteriore innalzamento dei prezzi dell'esistente". "Milano e il suo hinterland consolidano il ruolo di attrattore del mercato delle nuove costruzioni residenziali nonostante l'incertezza amministrativa che, in maniera evidente, dalla seconda meta' del 2023, sta interessando e rallentando, o addirittura fermando, i maggiori interventi di sviluppo immobiliare della citta' - ha dichiarato Giuseppe Crupi CEO di Abitare Co. - Stiamo constatando che oggi alcuni operatori non investono piu' su Milano o, nella migliore delle ipotesi, registriamo un progressivo ricorso ad approcci piu' cauti da parte degli sviluppatori".


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