Milano

Milano incubatrice di start up: il Comune finanzia più di una impresa su dieci

Start up: il Comune di Milano ha contribuito economicamente alla nascita di 157 imprese, pari al 13% di quelle sviluppate sul territorio. Erogati 15 milioni

Milano incubatrice di start up: il Comune finanzia più di una impresa su dieci


Milano sempre piu' attenta all'innovazione come strumento per generare impresa e occupazione sul territorio. Delle complessive 1.207 start up innovative e hi-tech nate nel capoluogo lombardo, ben 157, pari a circa il 13%, sono nate grazie a contributi o bandi erogati dal Comune di Milano. A renderlo noto, l'assessore alle Politiche per il Lavoro, Attivita' produttive e Commercio Cristina Tajani. Dal 2012 al 2017 sono 996 le attivita' aiutate a nascere e a svilupparsi, a vario titolo, dal Comune di Milano. Nello specifico: 491 nuove imprese, di cui 157 startup innovative, e 505 realta' gia' esistenti prima del 2012. Un concreto sostegno che ha potuto contare su un contributo complessivo da parte dell'Amministrazione di circa 15 milioni di euro in cinque anni. Risorse che hanno generato circa 790 milioni di euro di fatturato per le imprese interessate e permesso la creazione di 2.413 posti di lavoro per i soggetti fondatori delle stesse imprese che sono per il 62% maschi, il 25% donne e per il 13% societa' oltre a 8.200 addetti. "Numeri che dimostrano - commenta Tajani - come il sistema che abbiamo creato a supporto delle imprese e delle start up funzioni non solo nel primo anno (quello dei contributi) ma anche successivamente, con un tasso medio di sopravvivenza delle nuove realta' a 5 anni di oltre il 95%. Un risultato reso possibile soprattutto grazie alla rete degli otto incubatori d'impresa creati dal Comune in questi anni".

Quasi il 70% dei neo imprenditori e' under 35. Delle 491 nuove realta' imprenditoriali il 40% opera nei servizi, il 34% nel commercio, il 12% nell'industria e artigianato, il 13% in altri settori e solo l'1% nell'agricoltura e nel settore ittico. Queste aziende che grazie al web e all'innovazione tecnologica propongono prodotti e servizi, per il 58% si rivolgono al mondo dell'industria e artigianato, per il 25% al commercio, per il 10% ai servizi, il 5% non classificate e il 2% riguardano le nuove frontiere dell'agricoltura idroponica e allevamenti ittici. Dalle prime analisi sul fatturato per l'anno 2016, condotte su un campione di 111 aziende su 157, e' risultato un totale di oltre 17 milioni di euro a fronte di un investimento di circa 3 milioni da parte dell'Amministrazione.

La presentazione della ricerca e' stata anche l'occasione per illustrare ulteriori 15 progetti di impresa che nasceranno in periferia nei prossimi mesi grazie al bando Startupper che conta su risorse pari a 1,5 milioni di euro e ha selezionato 30 progetti d'impresa (19 gia' realizzati nel 2016) tra le oltre 70 richieste pervenute all'Amministrazione. Progetti che potranno contare su un finanziamento dell'Amministrazione pari al 50% dell'investimento (fino a un massimo di 50mila euro, 25% a fondo perduto e 25% a un tasso agevolato dello 0,5%), volto a coprire le spese tra cui, ad esempio, il rinnovo dei locali, i canoni di locazione, l'acquisto di software gestionali, le spese sostenute per la comunicazione o per il pagamento delle utenze. Per i progetti che abbiano necessita' di una facilitazione di accesso al credito per il restante 50% delle spese sara' possibile richiedere l'utilizzo del Fondo di Garanzia che consentira' alle imprese di essere facilitate nell'accesso a un ulteriore finanziamento bancario.

"L'impegno del Comune a favore del lavoro si estende anche nel valorizzare l'economia delle imprese ristrette nate all'interno delle case circondariali milanesi. Determinante la nascita del Consorzio Vialedeimille, che oggi raccoglie cinque cooperative con oltre 120 persone detenute o in misura alternativa assunte e un fatturato di produzione di circa 1,5 milioni di euro in diversi campi d'intervento: dalla ristorazione all'artigianato alla botanica. Cooperative operanti grazie a sei laboratori/officine interne al carcere e tre laboratori/officine esterne. Il personale impiegato e' composto per il 59% da maschi e per il 41% da donne, in controtendenza sul dato femminile rispetto ai dati regionali".







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