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Milano, l'inflazione nel 2021 cresce del 3,2%: caro bolletta +13,3%

Anche a Milano indice dei prezzi al consumo in salita, ma l’inflazione resta inferiore rispetto al dato nazionale. L'allarme di Guidesi e Confcommercio

Milano, l'inflazione nel 2021 cresce del 3,2%

Anche a Milano indice dei prezzi al consumo in salita, ma l’inflazione, complessivamente, in chiusura di 2021, nel capoluogo lombardo è stata più contenuta rispetto alla media nazionale segnando un tasso tendenziale del 3,2% (dato di dicembre, uguale a novembre), contro il 3,9 % italiano. E’ quanto emerge dall’Indice dei prezzi al consumo di dicembre 2021 elaborato dal Comune di Milano. Si tratta comunque di un livello che nel capoluogo non si raggiungeva da circa un decennio: per trovare un valore più alto, infatti, bisogna risalire al 3,3% del gennaio 2012.

Gli aumenti più significativi sulla "bolletta" sui consumi: +13,3%

Anche a Milano sul dato dell’inflazione pesa la "bolletta”: la voce “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” segna infatti, rispetto al dicembre 2020, +13,3; tra le voci in crescita anche la ristorazione (+3,8%), e in particolare i servizi take away. Nel dettaglio l’aumento più rilevante riguarda i beni energetici con il +30%. Se l’acqua segna un +11%, infatti, è la voce “Energia elettrica, gas e altri combustibili” a segnare l’aumento più consistente pari al 37,8% I beni alimentari crescono dell’1,3% (aumentano pane, pasta e farine); in calo complessivamente i prezzi di bevande alcoliche e tabacchi (-0,8%), anche se nel dettaglio il calo e’ dovuto al -3,2% degli alcolici mentre il vizio del fumo costa uno 0,7% in più; in calo i costi dei medicinali; aumentano le voci trasporti che segnano il +9,3%: se l’acquisto di un’automobile costa ai milanesi più caro del 2,5%, per le biciclette i rincari sono del 5% in un anno; balzo del 49% nel costo del trasporto aereo passeggeri con un rincaro dei voli nazionali, per effetto del covid, che segna un +76%. Alla voce cultura, aumenta il prezzo dei musei (+8,6%) e dei cinema (+3,2%).

Caro energia, Guidesi (Lombardia): "Subito adeguati interventi"

"Il 'sistema lombardo' alzerà nuovamente la voce, e lo farà con ancora maggiore forza nel caso in cui l'Europa e il Governo non dovessero intervenire con misure urgenti e straordinarie indispensabili per tamponare gli effetti drammatici provocati dal caro energia". Lo afferma l'assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, alla vigilia di due importanti incontri, uno al ministero dello Sviluppo Economico l'altro all'Eurogruppo, dove si discuterà proprio delle azioni eventualmente da intraprendere. "La situazione è serissima - ha rimarcato l'assessore - e se si fosse intervenuti a ottobre quando, per primi, abbiamo lanciato il grido d'allarme, sicuramente oggi tante imprese e famiglie non sarebbero in difficoltà. Condivido la proposta di Matteo Salvini e cioè di intervenire con uno scostamento di bilancio di 30 miliardi; un'azione da intraprendere assolutamente prima dell'inizio delle votazioni del prossimo Presidente della Repubblica". "Se questo non avverrà - ha detto ancora Guidesi - il 'sistema lombardo' si farà sentire unitariamente e con forza. Ribadisco che senza interventi adeguati questa sarà la Lehman Brothers del manifatturiero; ci sono in gioco tantissimi posti di lavoro", ha concluso l'assessore.

Confcommercio Lombardia, caro energia: "Shock di sistema, nessuno è immune"

 “Il caro energia è uno shock che si abbatterà con forza sull’intero sistema economico, con conseguenze pesantissime anche per le imprese di commercio, turismo e servizi. Per questo chiediamo interventi sostanziali e, soprattutto, urgenti”. Così Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia, sul tema del rincaro energetico e delle ricadute sulle imprese lombarde. “Purtroppo nessuno è immune e anche il terziario che, ricordiamolo, in Lombardia conta oltre 530 mila imprese, più del 60% del totale, subirà il contraccolpo della crisi. Perché l’aumento della bolletta energetica alimenta la spinta inflazionistica e riduce reddito e capacità di spesa dei cittadini, colpendo direttamente i consumi. E’ importante quindi – rileva Massoletti - che nella messa a punto delle misure destinate a mettere freno alla corsa dei prezzi dell’energia si intervenga a sostegno dell’intera filiera, dalla produzione alla distribuzione commerciale, al settore ricettivo - già duramente colpito dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria - a tutti i comparti per i quali la spesa energetica è, di fatto, incomprimibile”. “Altrimenti - conclude Massoletti - rischiamo di mettere una seria ipoteca su ogni prospettiva di crescita”.







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