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Milano e l'Italia, una storia di innovazione: Sala e Pezzi a Idn. FOTO

Italia Direzione Nord: incontro conclusivo con il sindaco Giuseppe Sala e l'imprenditore Andrea Pezzi. Milano e l'Italia, una storia di innovazione

Milano e l'Italia, una storia di innovazione: Sala e Pezzi a Idn

Italia Direzione Nord: incontro conclusivo con il sindaco Giuseppe Sala e l'imprenditore Andrea Pezzi. Milano e l'Italia, una storia di innovazione.

"Le Sardine? Andiamo nella stessa direzione ma non ci metto il cappello"

Cosa pensa Beppe Sala, sindaco di Milano, delle Sardine? “Delle Sardine dobbiamo capire ancora molto, dobbiamo dar loro del tempo. Penso che andiamo nella stessa direzione, ma facciamo cose diverse. Aspetto a dare dei giudizi. Mi piace quello che fanno. Li guardo con grande attenzione. Detto questo ora non si sa quali saranno le istanze che porteranno avanti e su cui saranno intransigenti. Sui quei temi si potrebbe trovare un accordo? Ora non si può dire.” Poco dopo il suo intervento a Idn, Sala ha twittato: "Alle Sardine dobbiamo dare del tempo. Io penso che la direzione sia la stessa, ma le cose che facciamo sono ovviamente diverse. Mi piace quello che fanno e le guardo con attenzione, ma come ho già detto non voglio metterci nessun cappello". “Il Paese – continua Sala - è in una situazione gravissima. Con crescita zero. Voglio appartenere a una sinistra che non si accontenta di essere giusta, ma a una sinistra che vuole vincere, che porti a casa obiettivi e risultati.”

Sala: "Voglio bene a Zingaretti, ma sullo ius soli ha sbagliato"

"Voglio veramente bene al segretario del Pd, Nicola Zingaretti, perche' si e' preso una patata bollente e in mezzo a persone che fanno polemica lui non ne fa. Tuttavia non condivido la sua chiusa a Bologna sullo ius soli, perche' doveva dirlo quando era completamente sicuro, altrimenti fai rimontare gli altri". Cosi' il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in merito al tema dello ius culturae, lanciato dal numero uno dem al termine della convention di Bologna, qualche settimana fa. Secondo Sala, che ha ricordato in proposito la sua "cultura manageriale, nella quale si fa senza parlare troppo", alcuni temi devono emergere nel dibattito, quando si e' sicuri di poterli realizzare. "Per lo stesso motivo io non parlo di Milano come citta'-Stato, perche' altrimenti gli avversari mettono su le difese. Io porto i fatti: i milanesi senza dirlo gia' si sentano qualcosa di diverso, parte di una citta' internazionale che compete con Berlino e altre", ha aggiunto Sala.

Sala: "Un mio ruolo nazionale? Con Governi che durano un anno non saprei contribuire"

"Ognuno deve essere conscio delle proprie capacita', del suo modo di fare le cose, il mio prevede tempi lunghi. Sono capace di cercare di coniugare una visione con una tenacia bestiale". Così Sala parlando di un suo eventuale ruolo nella politica nazionale, nel suo intervento a Italia Direzione Nord. "Non lo so" se sono adatto a un ruolo nazionale "perche' noi parliamo di governi che durano un anno, non so se potrei contribuire perche' non sono un uomo da performance e da capacita' di promessa che puo' affascinare, spesso io propongo una medicina difficile. E sono fin troppo sincero - ha concluso -. Rischierei di essere uno dei tanti che per un anno ci ha provato. C'e' bisogno di lavorare sul lungo termine e oggi non e' dato, con che maggioranza? Lo vedo se non impossibile molto difficile".

 "A Milano sento molto il tema delle infrastrutture, delle scuole in particolare." Per il sindaco anche la questione ambientale è molto delicata. Secondo Sala oggi il punto di crisi è della politica nazionale più che locale. Una politica nazionale che non spiega ai cittadini la visione da seguire e come va perseguita, anche facendo o imponendo scelte impopolari. A livello di strategie politiche ampie calate nella realtà, Sala ritiene che sia "indispensabile un confronto, anche duro se necessario, tra istituzioni ed aziende". Il contrario dell'atteggiamento di chi "si stupiva magari del fatto che la sinistra parlasse con le banche"

L’innovazione spesso nasce da un fallimento.  Quali fallimenti hanno avuto Andrea Pezzi, imprenditore e innovatore, e Beppe Sala. “Quello del vincere e del fallire è il problema culturale. Io vedo il fallimento come una grande opportunità. Tra le cose che ho sbagliato, o meglio quelle con cui mi sono confrontato, c’è una storia di leggerezza e superficialità nel mio passato.” E Sala quando ha fallito? “Quando sono uscito da Telecom Italia, ho capito che avevo sopravvalutato la mia forza e la fiducia nei miei confronti. In Expo invece oggi posso dire che ho sbagliato davvero poco. Sul ruolo da sindaco aspettiamo a fare i conti alla fine del mandato"

Una riflessione anche sulle Olimpiadi Milano Cortina 2026 da parte del primo cittadino: "Dall'esperienza di Torino c'è molto da imparare. Sono stati bravi nell'organizzare l'evento ma c'è stato poi un problema di legacy e hanno perso lo slancio che l'evento aveva dato alla città".

Sala: "San Siro, voglio essere sicuro che non si possa salvare"

A margine del confronto, Sala ha parlato con i cronisti di San Siro: "Non voglio essere radicalmente contrario all'idea dell'abbattimento di San Siro, sarebbe una cosa di scarso buon senso. Ma voglio essere sicuro che non si possa salvare". "Mi pare che il passo avanti di oggi sia che si va a considerare di fare un'analisi tecnica sul fatto che una soluzione ci sia. Poi se saremo tutti convinti che sia una follia perche' costa troppi soldi salvare San Siro, assolutamente" ha spiegato il sindaco. "Bisogna trovare una formula che non ci faccia perdere radicalmente rispetto alla situazione attuale, dove abbiamo un patrimonio e delle entrate annuali. E' tutto qua e credo che si possa trovare un punto di arrivo comune".

 







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