Milano
Milano, la nonna della bimba morta di stenti: "Mia figlia è un mostro"
Nuovi sconcertanti dettagli sulla morte della piccola Diana, lo strazio della nonna: "Mia figlia un mostro". Alessia Pifferi in isolamento in carcere
Milano, la nonna della bimba morta di stenti: "Mia figlia è un mostro"
Emergono nuovi sconcertanti dettagli della terribile vicenda di Diana, bambina di 18 mesi abbandonata dalla madre Alessia Pifferi in casa a Milano per una settimana, morta di stenti, fame e sete. Dopo la tragedia, iniziano a parlare i vicini, come riporta TgCom24: "La mamma la riprendeva in modo brusco appena lei provava ad avvicinarsi agli altri bambini", "Diana era intimorita da sua mamma". La donna aveva reazioni decise ogni qual volta la piccola si agitava. E Diana "subito si fermava, era come intimorita", riferisce invece il Corriere della Sera.
Diana, la madre finse di organizzare un battesimo per raccogliere denaro
Su facebook ha commentato sconsolata nonna Maria, madre di Alessia: "Mia figlia è un mostro". Era stata lei ad accudire la piccola Diana dopo un ricovero in ospedale con febbre altissima a pochi mesi dalla nascita. La mamma era a Montecarlo con il compagno, in vacanza. Ed emerge un altro particolare: mamma Alessia aveva messo in giro la voce dell'organizzazione di un battesimo (poi mai avvenuto) solo per ricevere qualche regalo, buste con del denaro.
Alessia Pifferi sorvegliata speciale in isolamento in carcere
Per Alessia Pifferi scatta la sorveglianza speciale in carcere per evitare atti di autolesionismo, ma anche l'isolamento per impedire che altre recluse possano aggredirla. Così il gip di Milano. L'autopsia sul corpo della piccola Diana inizierà martedì. Servirà a capire se, come si sospetta, la madre le abbia daato anche dei tranquillizzanti oltre alla tachipirina: in casa della donna è stata trovata una boccetta vuota di benzodiazepine.
La madre pronta a far morire la figlia per un futuro con il compagno
Il motivo dello sciagurato comportamento della donna sembra ormai assodato: Alessia Pifferi aveva ripreso a frequentare un 58enne di Leffe, l'uomo con cui aveva una relazione durante la gravidanza e a casa del quale aveva dato alla luce la piccola Diana. L'uomo non è il padre della piccola e la gravidanza stessa gli era stata tenuta nascosta dalla donna. Dopo uno stop alla relazione, i due si erano riavvicinati. E avevano anche fatto un viaggio a Montecarlo. Proprio la volontà di avere un futuro con l’uomo che ha spinto la donna a lasciare la figlia da sola: “Volevo un futuro con il mio compagno”. Pifferi sapeva che Diana rischiava la vita, ma anche se quello non era il suo “scopo” come ha scritto il gip nell’ordinanza con quel comportamento lo ha voluto.
La piccola Diana lasciata in casa da sola tutti i weekend estivi
Interrogato dagli investigatori, il 58enne ha confermato che la donna lo andava a trovare sempre da sola: “Lei mi diceva che preferiva venire senza di lei cosi ‘respirava. In realtà se lei l’avesse portata con sé a lui avrebbe fatto piacere”, si legge in un passaggio dell’ordinanza. La bambina è stata lasciata sola “almeno un weekend di giugno e tutti quelli di luglio”. Sino all'intera settimana abbandonata nella casa in Ponte Lambro, in cui è morta di fame e sete.