Milano
Milano, "la Polizia lasciò fare i No Expo per proteggerli"
Il Viminale: "Gli agenti hanno salvaguardato l'incolumità degli imputati"
Ora c'è la conferma del ministero dell'Interno. Lo scorso Primo Maggio le forze dell'ordine furono costrette a non intervenire contro i No Expo che stavano devastando Milano. La conferma ufficiale, come riporta il Giornale, arriva dal Viminale, nella richiesta di costituzione di parte civile davanti al gup di Milano Roberta Nunnari. Un atto depositato all'inizio del processo con rito abbreviato ai danni dei 4 imputati di devastazione, incendio e saccheggio e resistenza a pubblico ufficiale.
"Alla luce di episodi analoghi precedenti e/o successivi - scrive l'avvocato del Viminale - se i manifestanti hanno potuto, in qualche misura, scatenarsi, ciò è stato consentito dalle forze dell'ordine al fine di salvaguardare l'incolumità degli stessi imputati". Insomma, Polizia e Carabinieri hanno lasciato fare i No Expo per impedire che gli scontri si facessero violenti e potesse magari scapparci il morto.
Il Viminale chiede comunque il risarcimento dei danni di immagine, calcolati in 300 mila euro. Il motivo? La "perdita di prestigio, anche a livello internazionale, cagionata al ministero e una compromissione della credibilità, correttezza ed affidabilità dell'azione amministrativa davanti ai cittadini". Il Viminale avanza una seconda richiesta. Il risarcimento, in caso di condanna degli imputati, delle retribuzioni degli agenti che sono stati impegnati nelle indagini che hanno portato agli arresti del 12 novembre. Il ministero chiede danni patrimoniali per oltre 7.700 euro «a titolo di ore di lavoro straordinario prestate per attività investigativa» dall'indomani della manifestazione fino ai fermi. Il gup ha ammesso l'Interno come parte civile solo in relazione al reato di resistenza.