Milano
Milano, la Procura chiede gli arresti domiciliari per Stefano Boeri e Cino Zucchi
Inchiesta per turbativa d'asta sulla gara della Beic in Porta Vittoria, la richiesta della Procura di Milano per le due archistar ed un terzo architetto
Milano, la Procura chiede gli arresti domiciliari per Stefano Boeri e Cino Zucchi
La Procura di Milano ha avanzato una richiesta di arresti domiciliari per le archistar Stefano Boeri, Cino Zucchi e un terzo architetto nell’ambito dell’inchiesta per turbativa d’asta sulla gara di progettazione della Nuova Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic) a Porta Vittoria. Il giudice per le indagini preliminari (gip), Luigi Iannelli, ha disposto un interrogatorio preventivo per i tre, fissato per il 4 febbraio alle 9:30 alla presenza dei legali.
L’interrogatorio preventivo, previsto dalle nuove norme sulle misure cautelari, è stato deciso poiché al momento il gip non ha ravvisato il rischio di inquinamento probatorio.
Di che cosa sono accusati Boeri e Zucchi
Stefano Boeri, 68 anni, a capo dello studio Stefano Boeri Architetti srl con sedi a Milano, Shanghai e Tirana, è indagato dal 2023 insieme a Cino Paolo Zucchi, Manuela Fantini, Angelo Raffaele Lunati e Giancarlo Floridi. In qualità di commissario della giuria del concorso internazionale per la Beic, Boeri avrebbe omesso di dichiarare “posizioni di potenziale conflitto d’interesse” e “situazioni di incompatibilità” nei confronti di alcuni partecipanti.
Boeri e Zucchi, docenti presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, non avrebbero dichiarato di essere colleghi e di condividere interessi scientifici e didattici con Lunati e Floridi, membri della cordata vincitrice. Inoltre, Boeri è accusato di non aver segnalato le frequenti collaborazioni tra il suo studio e SCE Project, guidata da Manuela Fantini, documentate da 9 fatture per un totale di 117.728 euro.
Secondo gli inquirenti, queste omissioni rappresentano “modalità fraudolente” che avrebbero compromesso il “regolare svolgimento della gara”, impedendo alla stazione appaltante – il Comune di Milano – di valutare adeguatamente la situazione.
Le motivazioni della richiesta di domiciliari
La Procura di Milano motiva la richiesta di domiciliari per gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi nell'ambito dell'indagine per la gara di progettazione della Beic con le esigenze cautelari del pericolo di inquinamento probatorio, in particolare della possibilita' di crearsi un alibi, e della reiterazione del reato. L'ipotesi e' che ci sia stato un conflitto di interessi tra commissione e vincitori della gara di progettazione. In particolare, l'inquinamento delle prove potrebbe arrivare per i pm Serafini, Clerici e Filippini dai "rapporti talmente capillari" tra i principali indagati del procedimento indicati come Boeri, Zucchi, Tamburelli, Lunati (tutti architetti) "tale da agevolare una costante comunicazione anche con gli altri componenti della commissione giudicatrice risultati estranei alla condotta illecita e con altri soggetti coinvolti nell'indagine e allo stato non oggetto di attivita' di perquisizione e sequestro, in primo luogo l'indagato Tamburelli".
Se lasciati in liberta', e' la tesi degli inquirenti, potrebbero "comunicare tra loro, precostituirsi un alibi sulla accertata loro presenza in un dato luogo in un dato giorno (si pensi nel caso di specie a Boeri presente nei pressi dell'abitazione di Tamburelli la notte prima dell'aggiudicazione della gara) e/o concertare eventuali linee difensive, anche al fine di giustificare il comportamento della Commissione giudicatrice i cui singoli membri hanno espresso votazione assolutamente indistinte".
C'e' anche il pericolo che possano "compromettere la genuinita' delle prove sino a ora acquisite e di quelle che dovranno essere necessariamente acquisite anche mediante atti di perquisizione e sequestro (perquisizione nei confronti di Tamburelli Pier Paolo che nella vicenda ha il ruolo primario di collettore tra Boeri e Zucchi e gli studi Onsitestudio e Baukuh vincitori del bando) e atti di sommarie informazioni". E si ritiene che esita "un concreto pericolo di inquinamento probatorio da parte degli indagati che - se lasciati in liberta' - potrebbero influenzare le future deposizioni degli altri componenti della commissione giudicatrice, del Rup (responsabile unico del procedimento) e degli altri dirigenti del Comune mediante condizionamenti e/o pressioni anche in ragione del rapporto di colleganza intercorrente con gli stessi".
In questo contesto viene evidenziata "la posizione di assoluto rilievo nel campo dell'architettura (mondo accademico e professionale) del presidente Boeri nonche', sebbene in minor misura - del commissario Zucchi, con quanto ne consegue in termini di contatti, potere, capacita' e possibilita' di condizionamento e di influenza". Quanto alla reiterazione del reato, "va evidenziata in primo luogo la gravita' delle condotte contestate agli indagati che si insinuano in un bando pubblico di eccezionale rilevanza".
"Penso che Baukuh lo abbia fatto insieme agli Onsite". Lo scrive l'architetto Cino Zucchi in un messaggio a Stefano Boeri, collega e presidente della commissione giudicatrice del concorso per la realizzazione della Biblioteca europea di informazione e cultura. Secondo i pm di Milano, - si legge nella richiesta di misura cautelare per i due professionisti indagati di turbativa d'asta aggravata - "quest'ultima affermazione riveste una particolare importanza indiziaria in quanto palesa come Zucchi, comunicando con Boeri, fosse evidentemente a conoscenza", violando l'anonimato della procedura, "del fatto che gli studi Baukuh e Onsitestudio", risultati far parte del consorzio vincitore, "avessero ideato e presentato insieme il progetto in gara e fossero rappresentati proprio dai concorrenti con i quali era in contatto (Tamburelli, Lunati e Floridi)".
Boeri: "Sono sorpreso e molto turbato"
"Sono sorpreso e molto turbato". Così l'architetto Stefano Boeri commenta la richiesta di arresti domiciliari della Procura di Milano. "Attendo con fiducia l'incontro con il Giudice per le indagini preliminari - conclude -, allo scopo di poter finalmente chiarire la mia posizione"
La gara per la progettazione della Beic
La gara per la progettazione della Beic, che ha ottenuto un finanziamento di oltre 101 milioni di euro tramite il Pnrr, è stata bandita per realizzare il nuovo centro funzionale del sistema bibliotecario milanese, con un termine lavori fissato per il 2026. Il concorso, articolato in un’unica fase, ha visto 44 proposte progettuali e cinque finalisti. La cordata vincitrice includeva Onsitestudio, Baukuh, Yellow Office, SCE Project e altri professionisti, guidati da Angelo Raffaele Lunati.
La notizia della proclamazione della cordata aveva già suscitato polemiche tra gli architetti milanesi, con alcune richieste di accesso agli atti della commissione, presieduta da Boeri e composta da altri esperti del settore.
Perquisizione per l'architetto Tamburelli
Nelle ultime ore, la Guardia di Finanza di Milano ha perquisito l’architetto Pier Paolo Tamburelli, considerato uno dei collaboratori più vicini a Boeri e già redattore della rivista Domus durante la direzione dello stesso Boeri. Tamburelli, indagato insieme ad altri professionisti, ha ricevuto l’invito a presentarsi per l’interrogatorio del 4 febbraio. Anche per lui, i pm hanno chiesto gli arresti domiciliari, mentre il gip dovrà valutare eventuali esigenze cautelari e il rischio di inquinamento probatorio.
L’inchiesta, coordinata dai pm Filippini, Clerici, Serafini e Siciliano, prosegue con l’obiettivo di chiarire i dettagli della vicenda e le eventuali responsabilità degli indagati.
La nota della Fondazione Beic: "Piena fiducia nella commissione presieduta da Boeri"
Questa la nota della Fondazione Beic: "La Fondazione BEIC prende atto dagli organi di stampa dell’esito della chiusura delle indagini relative al concorso internazionale di progettazione della nuova BEIC. Come Fondazione rinnoviamo la piena fiducia nell’operato della Commissione presieduta dall’Arch.Boeri, come anche nel lavoro della Magistratura, certi che l’evolversi dell’iter giudiziario chiarirà la trasparenza dell'operato della Commissione".