Milano
Milano, Lega divisa sul candidato: Maroni vuole Lupi, Salvini Del Debbio

di Fabio Massa
Il nome in testa a Roberto Maroni è uno ed è molto chiaro: Maurizio Lupi. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it il governatore avrebbe definitivamente chiuso la porta a Paolo Del Debbio. In più di un’intervista l’ex segretario federale leghista lo ha detto chiaro e tondo: visto che dichiara di non volersi candidare, non stiamo a perderci tempo. Un po’ come dire: chi non ci vuole non ci merita. Ma la verità è che Roberto Maroni, in testa, il suo disegno ce l’ha chiaro. E non è un caso che continua a ribadire a ogni piè sospinto che su Milano bisogna replicare l’alleanza che c’è in Regione Lombardia. Niente divagazioni. Del resto, lo sa bene il leader del Carroccio quanto i leader regionali di Ncd: in base a come saranno le scelte di Milano si influenzerà il corso nazionale.
Anzi, qualche dirigente di alto livello di Ncd lo ha detto chiaro e tondo, a latere della Festa dell’Unità mentre Angelino Alfano parlava dal palco: “Se noi riusciamo a stare nel centrodestra e vinciamo, lui deve uscire dal governo”. Come dire, possiamo cambiare tutto. Maroni è assolutamente su questa linea. Una linea di pace e di intesa con i ciellini e i centristi. Una linea di pace e intesa che porta diretti al nome che Roberto Maroni vuole: Maurizio Lupi. Lui, l’ex ministro che conosce le periferie milanesi, il milanese che ha fatto l’assessore sotto Albertini, il ciellino che non era formigoniano, di cariche oggi non ne ha. C’è chi dice che voglia concorrere per presiedere la Fondazione Fiera, altri che invece non ne avrebbe nessuna voglia. Sta di fatto che oggi Lupi non ha incarichi, molto tempo per girare i quartieri di Milano e soprattutto una gran voglia di tornare in gioco. Fare il sindaco potrebbe essere il posto giusto per lui. E anche per Maroni, che così blinderebbe la sua maggioranza in Regione che comunque continua a fibrillare, tanto che nelle scorse settimane era arrivata anche l’idea di un documento-ultimatum da consegnare a Maroni per la riassegnazione immediata dell’assessorato alla Sanità. Un documento poi smentito dai vertici azzurri a causa della forte irritazione causata nel governatore, ma che comunque era nell’aria e che potrebbe tornare in caso di lungaggini. Con annessa minaccia di sciopero bianco da consiglio, commissioni e giunta. Tuttavia il piano di Maroni ha una falla, e anche bella grossa.
Perché se Ncd sarebbe entusiasta, tanto da costituire una stampella fortissima per la maggioranza regionale (bastano tre consiglieri di Forza Italia e la maggioranza è garantita), il problema è la Lega Nord a doppia trazione. Da una parte le logiche regionali, dominate da Maroni, dall’altra le logiche complessive, dove il leader indiscusso è Matteo Salvini. E Matteo Salvini ha detto chiaro e tondo che di gente di Ncd a governare la “sua” Milano non ne vuole vedere. Come starà prendendo il “Capitano” l’attivismo, anche sui giornali, di Roberto Maroni? Sarà d’accordo con il piano di Maroni di blindatura di Ncd? Oppure leggerà nelle mosse di Maroni un “retrogusto” un po’ troppo con logiche regionali (e non milanesi) o al massimo “tagliate” su Varese? Perché poi, alla fine, il sospetto è quello: che Maroni voglia giocare su Milano per fare in modo che a Varese la Lega e Ncd non si spacchino definitivamente, rischiando di consegnare la sua città al Pd.
@FabioAMassa