Milano
Milano, medico sgozzato in zona stazione Centrale
Il ginecoloco Stefano Ansaldi, 55 anni, originario di Benevento, e' stato sgozzato in via Mauro Macchi, non lontano dalla Stazione Centrale
Milano, medico sgozzato in zona stazione Centrale
Il ginecoloco Stefano Ansaldi, 55 anni, originario di Benevento, e' stato trovato morto intorno alle 18,30 di ieri in strada in via Mauro Macchi, non lontano dalla Stazione Centrale. L'uomo era riverso in una pozza di sangue e aveva profonde ferite alla gola, inflitte con un'arma da taglio. Sul posto e' intervenuto il 118 con un'auto medica e un'ambulanza, ma il medico era gia' morto. I carabinieri, arrivati per i rilievi, ipotizzano che si tratti di una rapina finita male, ma non si escludono altre ipotesi. Alcuni testimoni avrebbero visto due persone, descritte come nordafricane, fuggire dal luogo del delitto. Per questo e' stata avviata la raccolta delle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.
Vicino al corpo e' stato trovato un coltello, che i carabinieri hanno gia' repertato. Per capire la dinamica dell'omicidio sul posto sono arrivati oltre ai militari della Compagnia e a quelli del Radiomobile, anche i colleghi della squadra rilievi del Nucleo investigativo.
Grande commozione a Napoli, nella zona di piazza Cavour, dove aveva il suo studio, ed a Benevento, citta' di cui era originario, per il ginecologo Stefano Ansaldi, ammazzato a Milano in circostanze al vaglio degli inquirenti. C'e' chi si e' ritrovato davanti al palazzo che ospita lo studio in cui riceveva le pazienti, qualcuno ha scritto una lettera per ricordarlo. Tantissimi i tributi lasciati sui social. Ne viene sottolineata la preparazione professionale, ma anche e soprattutto il lato umano. "Ha aiutato tantissime di noi", ricorda una giovane donna, "non e' possibile che abbia fatto una fine del genere"
Sala: "Chiederò al Prefetto un incontro"
"L'omicidio in via Macchi e' un fatto grave e per prima cosa esprimo sentite condoglianze alla famiglia della vittima". Lo dichiara il sindaco di Milano Giuseppe Sala in una nota in cui spiega che "siamo a disposizione dell'Arma dei Carabinieri che ha da subito avviato una accurata indagine per ricostruire i fatti, a partire dall'analisi delle immagini delle telecamere e del contesto nel quale si e' consumata l'aggressione. Chiedero' al Prefetto un incontro per valutare la situazione e prendere le decisioni necessarie per rafforzare la presenza delle forze dell'ordine".
Fontana: "Forte preoccupazione per un fatto grave e inaccettabile"
Parla di "forte preoccupazione per un fatto grave e inaccettabile" il presidente della Lombardia Attilio Fontana in un post su Fb in cui porge le condoglianze alla famiglia di Stefano Ansaldo, il medico ucciso ieri a Milano. "Sono certo che le forze dell'ordine garantiranno alla giustizia chi ha commesso un crimine tanto efferato, ma quanto accaduto in una zona centrale di Milano - ha aggiunto - deve indurre tutti a mantenere alta la guardia sul tema della sicurezza che, come sostengo da sempre, puo' essere garantita solo da un importante e concreto incremento della presenza delle 'divise' in ogni zona delle citta'".
Roggiano (Pd): "Da centrodestra avventato allarmismo"
"A poche ore dalla drammatica aggressione mortale nei pressi della stazione Centrale, destra e Lega - come al solito - si stanno lanciando in dichiarazioni allarmistiche e avventate, ancora prima che siano definiti i contorni della vicenda, descrivendo Milano come la capitale del crimine. Se la destra, come è evidente, ha deciso di utilizzare quando accaduto per fare campagna elettorale, lo faccia almeno con dati statistici alla mano e aspettando di conoscere i dettagli del tragico fatto. In queste ore l'attenzione è massima e il sindaco Sala ha già annunciato un incontro con il Prefetto per destinare, se necessario, ulteriori Forze dell'Ordine a presidio. Quanto accaduto è certamente grave e sconvolgente, soprattutto perché c'è stata una vittima, per la quale esprimiamo vicinanza e cordoglio alla sua famiglia, ma c'è ancora da appurare se si sia trattato di un tentativo di rapina terminata tragicamente o di un'altra fattispecie. Attendiamo con fiducia il lavoro degli inquirenti, che stanno agendo con massimo impegno e celerità, prima di esprimerci in qualsiasi direzione. Questo sciacallaggio non serve a nessuno, men che meno a Milano e ai milanesi". Così in una nota la segretaria metropolitana del PD Milano Silvia Roggiani.
Ipotesi dei carabinieri: omicidio non per rapina
La rapina finita male e' solo una delle ipotesi a cui lavorano i carabinieri impegnati a risolvere l'omicidio di Stefano Ansaldi, il ginecologo di 65 anni ucciso ieri pomeriggio a Milano. La sensazione degli investigatori e' che l'uomo, residente a Napoli, sia venuto in citta' per un appuntamento ben preciso e che l'omicidio sia scaturito da una lite con persone che conosceva. Se non direttamente, comunque legate a qualche tipo di affare. Sono diversi gli elementi che portano a questo scenario, a partire dal presunto saluto pre-natalizio alla sorella, che vive a Milano. La donna infatti era in procinto di andare in Campania.
La sorella di Ansaldi si stava preparando per tornare al Sud prima delle restrizioni sugli spostamenti per Covid, quindi verrebbe meno il motivo familiare della trasferta milanese. Inoltre il medico aveva effetti personali, come una ventiquattr'ore di cuoio chiaro, l'orologio e il portafogli. A questo si aggiunge il comportamento dei presunti assassini, che dopo l'omicidio si sono cambiati gli abiti per confondere ulteriormente le ricerche degli investigatori, farebbe pensare a qualcuno che aveva un piano o almeno l'idea di qualche motivo per cui fuggire. I carabinieri mantengono il riserbo evitando di sbilanciarsi ma sembra abbiano un'idea chiara di cosa potrebbe essere accaduto ieri pomeriggio in via Macchi.