Milano

Penati morto: è stato ex presidente della provincia di Milano e segretario Ds

E' morto Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano dal 2004 al 2009. Era nato a Monza il 30 dicembre 1952

Morto Filippo Penati, ex presidente della Provincia di Milano

E' morto Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano dal 2004 al 2009. Era nato a Monza il 30 dicembre 1952. Era malato da tempo, colpito da malattia. I funerali, per volere dello stesso Penati, avverranno in forma strettamente privata. I figli hanno chiesto riserbo.

La carriera politica: dal Pci ai Ds al Pd

Aveva iniziato il suo percorso politico nel Partito comunista italiano agli inizi degli anni Ottanta nella sua Sesto San Giovanni, di cui divenne sindaco tra il 1994 ed il 2001. Dal 2001 al 2004 ha rivestito anche il ruolo di segretario della federazione metropolitana milanese degli allora Ds, per poi essere eletto nel 2004 presidente della Provincia milanese alla guida di una coalizione di centro-sinistra, battendo il presidente uscente Ombretta Colli. Cinque anni dopo sarà invece sconfitto dal candidato di centrodestra Guido Podestà.

Nel 2011 tenta di conquistare assieme al Pd ed al centrosinistra la presidenza della Lombardia ma cede il passo a Roberto Formigoni, che vince per la quarta volta. Il 26 ottobre 2012, a seguito delle dimissioni di quasi tutti i consiglieri regionali della Lombardia, si scioglie il Consiglio regionale e si va a elezioni anticipate; Filippo Penati annuncia così il suo ritiro definitivo dalla politica.

L'inchiesta sul "Sistema Sesto"

Nel frattempo erano iniziati per lui i guai giudiziari, con l'indagine della Procura della Repubblica di Monza avviata il 20 luglio 2011 per concussione e corruzione in merito a presunte tangenti intascate sulla riqualificazione dell'ex Area Falck di Sesto San Giovanni. E' l'indagine sul cosidetto "sistema Sesto": il 28 febbraio 2014 la Corte suprema di cassazione dichiara il non luogo a procedere per la sopraggiunta prescrizione del reato. Il 10 dicembre 2015 viene assolto in primo grado, insieme agli altri dieci imputati, per i rimanenti reati.  Nel settembre 2017 l'assoluzione anche in secondo grado.







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