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Milano, ospedali: Humanitas e San Donato vogliono lo Ieo e il Monzino
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"In relazione alle notizie apparse oggi sulla stampa circa una proposta di acquisizione dell'Istituto Europeo di Oncologia e del Centro Cardiologico Monzino da parte di Humanitas e Gruppo San Donato, l'Istituto Europeo di Oncologia comunica che tale proposta non e' stata ne' sollecitata, ne' concordata, ne' condivisa preventivamente con il proprio Management e con il proprio Consiglio di Amministrazione, che si riserva ogni determinazione in merito". A quanto si legge in una nota del gruppo IEO- Monzino in relazione alla manifestazione di interesse di Humanitas e del gruppo San Donato

"Lo smembramento del gruppo a favore dei due concorrenti generalisti, entrambi a controllo familiare, rappresenterebbe un gravissimo danno al perseguimento delle finalita' medico-scientifiche dei due centri d'eccellenza, che rappresentano un 'unicum' nel campo della sanita' privata italiana, anche in termini di 'best practices'". Ne sono convinti il presidente del gruppo Ieo-Monzino, Carlo Buora, e l'amministratore gelegato, Mauro Melis, che in una nota, commentano la manifestazione d'interesse espressa per il gruppo, da parte di Humanitas e Policlinico San Donato. L'operazione che porterebbe alla nascita di un colosso della salute di dimensioni internazionali, pensata dai due grandi gruppi della sanita' privata, che fanno capo a Rocca e Rotelli, a quanto spiegano dallo Ieo, non e' stata anticipata in alcun modo ai vertici e dunque non e' condivisa.

"La proposta avanzata dai gruppi Humanitas e Policlinico San Donato verra' comunque esaminata e approfondita nel corso di un prossimo Consiglio di Amministrazione dell'Istituto". Sono ancora parole di Buora e Melis, in riferimento alla manifestazione d'interesse espressa per il gruppo, da parte di Humanitas e Policlinico San Donato. Anche se precisano che "lo statuto dell'Istituto Europeo di Oncologia prevede che i margini reddituali vengano destinati a programmi di ricerca: nessuno dei due istituti, infatti, ha mai distribuito dividendi, avendo posto al centro dei propri interessi unicamente la qualita' delle cure offerte al paziente". E' dunque "la concentrazione e l'impoverimento di offerta che si verrebbe a creare con la perdita dell'autonomia e dell'indipendenza del Gruppo IEO andrebbe inoltre certamente a discapito delle opzioni disponibili ai cittadini" concludono.

"Il cancro e' un problema globale e come tale va affrontato in un'ottica di network di collaborazioni a livello nazionale e internazionale superando le logiche localistiche. Questo e' quello che il Professor Umberto Veronesi ci ha trasmesso e che noi ci impegniamo a realizzare in un Istituto che mantenga la propria autonomia e indipendenza." Il direttore Scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia, Roberto Orecchia, "esprimendo il sentimento diffuso e condiviso tra i clinici e ricercatori dell'Istituto" ha commentato cosi' la manifestazione di interesse per lo Ieo e per il Monzino arrivata dall'Humanitas e dal Policlinico San Donato.

"Lo Ieo - ha aggiunto - e' oggi il maggior polo oncologico a livello nazionale ed un punto di riferimento primario a livello internazionale e lo e' diventato grazie al contributo di tutti i suoi clinici e ricercatori che hanno sempre potuto esprimere e sviluppare il proprio pensiero in modo libero e indipendente. Negli ultimi due anni abbiamo ristrutturato tutta la nostra attivita' di ricerca e cura in un programma che nei prossimi cinque anni ci porra' direttamente al centro delle rete oncologica mondiale". Ottimi i conti del gruppo: i ricavi netti dello Ieo ammontano a 222 milioni di euro nel 2015, quelli del Monzino a 98 mln. Altre cifre significative riguardano i posti letto, che allo Ieo sono 292, al Monzino 219, le prestazioni ambulatoriali, 500.000 allo Ieo, 225.000 al Monzino. Sempre nel 2015, i ricoveri allo Ieo sono stati 16.780, al Monzino 8.528

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