#Milanottimisti

di Giacomo Biraghi

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#Milanottimisti
Dal Comune che amministra alla città che governa : un’agenda urbana rivoluzionaria

Dal Comune che amministra alla città che governa : un’agenda urbana rivoluzionaria

  1. La città non è il Comune, o l’ente amministrativo, o una singola figura elettiva, ma è l’insieme dei soggetti e degli interessi che transitano in un dato momento nel territorio urbano.
    LA CITTA’ NON E’ IL SUO COMUNE

     

  2. Istituzione, accanto alla figura del sindaco e del consiglio comunale eletti, di un comitato strategico rappresentativo dei principali interessi economici, culturali e sociali della città (come nella corporation of the City of London). Il sindaco sarà quindi un mero portavoce nelle relazioni interne ed internazionali degli interessi rappresentati dai soggetti che operano in città e dai cittadini.

IL SINDACO DA FIGURA DI VERTICE DI UN ENTE POLITICO/AMMINISTRATIVO A PORTAVOCE DEGLI INTERESSI DELLA CITTA’
 

  1. Divieto di gestione dei servizi in modo diretto da parte della struttura amministrativa del Comune (che non esiste dunque più, de facto è sciolto), con cessione del personale ai soggetti obbligatoriamente scelti tramite gara.

ABOLIZIONE DEL COMUNE COME ENTE AMMISTRATIVO/BUROCRATICO
 

  1. Ogni cittadino può fare il lavoro che vuole (ristorante, negozio, taxista, guida turistica, hotel) senza bisogno di alcun tipo di autorizzazione da parte della città.

APPLICAZIONE DELLA LIBERTA’ D’IMPRESA
 

  1. Ogni cittadino può intervenire come vuole per migliorare lo spazio pubblico investendo proprie risorse (piantando alberi, pulendo muri, rifacendo strade, inventando spazi).

APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DEI BENI COMUNI
 

  1. Ogni attività imprenditoriale può operare rispettando le solo norme/imposte regionali, statali ed europee sapendo che nella città non sono previsti regolamenti o tariffe aggiuntive (no tassa occupazione suolo pubblico, no orario concerti, no tassa insegne..).

ALMENO A LIVELLO DI CITTA’ NON SI AGGIUNGONO NORME E BALZELLI
 

  1. Previsione di un codice della strada autonomo per ogni città con regole peculiari rispetto alle forme fisiche e alle esigenze del territorio.

SE HA SENSO FARE LE PISTE CICLABILI SUI MARCIAPIEDI, E FAR PASSARE I TRAM LIBERI IN MEZZO ALLA STRADA, FALLO!
 

  1. Trasferimento dei poteri delle soprintendenze alle città.

SI SPIEGA DA SOLO : OCCORRE FAR EVOLVERE LE NOSTRE CITTA’ DA NAPOLEONE AGLI ANNI 2000
 

  1. Piena autonomia per le università operanti nella città, con possibilità di erogare corsi in sola lingua inglese ad esempio.

NON C’E’ PEGGIORE COSA CHE TRATTARE SITUAZIONI DISEGUALI IN MODO EGUALE
 

  1. Previsione in ogni città di un’area di 1 milione di metri quadri dove sono previsti gli stessi benefici previsti oggi per gli stati partecipanti a expo 2015 (legge 3 2013, cd accordo di sede).

IL MANCATO GETTITO PER IL PERIODO EXPO 2015 E’ STATO STIMATO DALLA RAGIONERIA DELLO STATO IN POCHI MILIONI DI EURO E IL BENEFICIO IN DECINE. PERCHE NON CONTINUARE?

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