Viva Milano, viva il prossimo sindaco milanottimista! (spero)
Io sceglierei l’Autonomia vs Centralismo, il Merito vs la Protezione delle Elite, qualunque esse siano
Ehi, doverosa premessa: sono stato anche io fino al 9 aprile (data del ritiro della candidatura a sindaco di Corrado Passera) protagonista di questa noiosa campagna elettorale, ho i miei meriti e le mie colpe.
Elenco solo i primi (le seconde siete bravi voi a trovarle): aver contribuito a lanciare e consolidare alcuni dei contenuti più innovativi e solidi di tutta la corsa milanese (l’autonomia come regione di Milano città stato, il parco orbitale, la circle line ferroviaria, l’area expo come free zone etc.) e aver cercato di innovare al possibile come mia abitudine la superficie sociale e mediatica (celebre credo la presenza social del mio candidato e dell’autonomo blog milanocittastato.it).
Nel Pantheon di quelli che hanno messo del sale in questi mesi citerei inoltre pochi candidati consiglieri comunali: le magliette e il team surreale di Gianni Romano aka Stefano Mirti, la coppia super pink Mazzei/Musacchia, il mare a Milano del Federico Figini, i video parodia di serie tv di Giacomo Marossi, la colorata presenza di GianMarco Senna e i duelli online del talebano Vincenzo Sofo. Ovviamente questa classifica personalissima non è collegata ai risultati elettorali, scarsini per quasi tutti i sopracitati campioni di innovazione elettorale (relativamente parlando).
Nonostante questa campagna elettorale (non nonostante Sala come orrendamente leggo spesso su facebook da parte dei suoi stessi sostenitori), da buon milanottimista vi lascio comunque qualche consiglio utile per il prossimo e decisivo ballottaggio. Insomma la mia personale battaglia (no dai non quella di cui si è parlato ultimamente collegandola all’ignaro Parisi) per l’amata metropoli meneghina.
Io sceglierei l’Autonomia vs Centralismo, il Merito vs la Protezione delle Elite, qualunque esse siano.
Direi No alle piccole cose della campagna di entrambi ma molta Più ambizione. Di più non di meno.
Più grattacieli, Più mobilità individuale, Più imprenditoria non aiutata dal Comune.
Esigo Milano capitale della Qualità della vita nel 2020, ovviamente classifica non ordinativa e decisa da un gruppo di saggi illuminati che ci vogliono tutti in bici o a correre all’alba sui navigli, ma derivante dalla libera scelta di imprese e singoli.
Vorrei progetti e pratiche che abbiano una visione in termini di:
Scala (almeno quella dell’ OCSE, dei 9 milioni di abitanti, 7 province, 3 regioni, 2 stati)
Magnitudine (impatto su milioni di cittadini)
Tempestività (fast prototyping: 1 giorno. Poi realizzati in meno di un mese)
Appartenenza diffusa, piattaforme e non progetti di qualcuno, ruolo del governo come abilitatore (society vs administration)
Accountability (immediata, digitale)
Vorrei che venissero colti i prossimi Tre Trend
1 serendipity
2 età dell'automobile
3 secolo urbano
Vorrei che il nuovo sindaco portasse avanti Tre Progetti prioritari:
1 milano città degli esperimenti, Milano playground dell'innovazione urbana partendo dall’area expo free zone
2 milano car friendly (sì chiamare qui Google, Apple, Tesla a sperimentare la nuova generazione di mobilità individuale senza traffico e inquinamento)
3 milano orgogliosa di essere urbana e autonoma, chiedendo lo status di regione secondo l’articolo 132 della costituzione.
Viva Milano, Viva il prossimo sindaco milanottimista! (spero)