Milano, parlano i clienti di Corona: fino a 2,600 euro per una comparsata
Il processo vede l’ex agente fotografico imputato per circa 2,6 milioni di euro in contanti trovati in parte in un controsoffitto, in parte in Austria
Milano, parlano i clienti di Corona: fino a 2,600 euro per una comparsata
E' una 'sfilata' di clienti di Fabrizio Corona e della società a lui riconducibile, la Atena, quella che è andata in scena questa mattina nel processo milanese che vede l'ex agente fotografico imputato per circa 2,6 milioni di euro in contanti trovati in parte in un controsoffitto, in parte in Austria. Una vera e propria rassegna variopinta fatta da commercianti, curatori di immagine in cerca di una 'spinta' e professionisti. Tra i testi convocati c'è stato chi ha versato "2600 euro" per "45 minuti-un'ora" di presenza dell'ex 're dei paparazzi' in una discoteca e un 'curatore d'immagine' che avrebbe dovuto pagare "13mila euro" per farsi "divulgare" la sua immagine dall'ex fotografo dei vip. La prima teste è stata la proprietaria di un negozio di abbigliamento in Brianza che ha raccontato di aver pagato in contanti per la 'comparsata' di Corona nel suo locale.
"E' stato bravissimo, ha fatto foto e autografi - ha spiegato la teste - l'evento è andato bene, ma purtroppo sul lavoro non ha avuto ricadute positive". Poi, in aula ha testimoniato il titolare di una società di eventi per spiegare di aver "pagato Corona con un bonifico da 610 euro e poi con 2mila cash senza fattura" per tre quarti d'ora di 'apparizione' ai Magazzini Generali, discoteca milanese, dove Corona, ha detto il teste "è stata una persona piacevole con la clientela".
Il terzo teste è stato un "agente di commercio ma anche curatore d'immagine", che ha raccontato che avrebbe dovuto sborsare "da contratto" 13mila euro ad Atena "perché divulgasse, attraverso Corona, la mia immagine nei social". L'ex fotografo dei vip, ha detto "mi ha presentato un po' di persone, mi ha fatto fare qualche scatto con lui e io ho pagato solo per i primi due mesi in cui mi ha seguito, poi più niente perché mi sono sentito un po' abbandonato". Infine un odontoiatra che ha stipulato "4 contratti con Atena" versando 10 mila euro per avere "pubblicità" al suo studio.