Milano

Milano, presidio per chiedere una pista ciclabile sul Ponte della Ghisolfa

Trecento milanese che percorrono regolarmente il Ponte della Ghisolfa in bicicletta si sono ritrovati per chiedere che venga realizzata la pista ciclabile

Ponte della Ghisolfa: "Non vediamo l'ora di avere la ciclabile"

Presidio il 28 aprile in piazzale Lugano "per sollecitare il Comune di Milano nella realizzazione della pista ciclabile sul Ponte della Ghisolfa". Al sit-in dal titolo “Non vediamo l’ora” hanno partecipato circa 300 cittadini, genitori e ciclisti che quotidianamente percorrono il ponte. Infatti, ricordano i promotori, in prossimità del cavalcavia ci sono 12 istituti scolastici: scuole materne, primarie, secondarie di primo e secondo grado.

La proposta di realizzare una corsia ciclabile sul Ponte della Ghisolfa, spiegano, nasce dalla necessità di permettere ai ciclisti di percorrere in modo sicuro il cavalcavia che collega i quartieri Cagnola e Bovisa. E ricordano: la proposta della realizzazione della pista ciclabile sul ponte è stata presentata al Bilancio partecipativo del Comune di Milano 2017-2018, risultandone vincitrice con un budget stanziato di 250.000 euro. Nonostante diversi momenti di co-progettazione e di verifiche tecniche, l’errata valutazione della fattibilità della proposta in fase iniziale ne ha impedito - ricorda Mianews - la realizzazione fino ad oggi.

È in corso un nuovo processo di co-progettazione con l’Amministrazione che ha trovato soluzioni alternative per tracciare questa corsia, ma i tempi di realizzazione sono molto lunghi, il tempo passa veloce, gli anni scolastici si susseguono e con questa manifestazione i genitori chiedono al Comune di cambiare passo e incrementare l’impegno per effettuare la pista ciclabile prima che accadano nuovi incidenti per i ciclisti. "Nonostante un dialogo aperto ormai da anni questo intervento non sembra essere prioritario, quando invece è urgente e indispensabile. Una pista ciclabile permetterebbe un aumento del numero di ciclisti che rinuncerebbero all’automobile, che porterebbe a una diminuzione del traffico e, soprattutto, dell’inquinamento", denunciano i promotori dell'iniziativa. 

In bicicletta sul ponte della Ghisolfa

“Con mio figlio usiamo la bicicletta per spostarci da una zona all'altra, da un quartiere all'altro: – spiega Gabriel Donati - considero il Ponte della Ghisolfa uno degli attraversamenti più pericolosi della città, un muro quasi invalicabile per gli utenti deboli della strada. Il ponte di via Farini dista 4 km e il sottopasso di Villapizzone 3 km, per cui non possono essere considerati un'alternativa. Dal 2019 gli incidenti che coinvolgono i ciclisti sono aumentati del 30%: questo non rende Milano una città degna di essere considerata una capitale europea. Sempre di più le persone scelgono la bicicletta come mezzo per spostarsi in città, una scelta ecologica importante, che deve essere sostenuta dal Comune di Milano, rendendo davvero sicura la mobilità su due ruote, anche perché, come dimostrato dagli studi del settore, per gli spostamenti brevi, quelli sotto i 5 chilometri, il modo più rapido per muoversi è pedalare”. “Sono un papà della scuola primaria Rinnovata Pizzigoni, residente in Bovisa, – racconta Andrea Barabino - accompagnare in bicicletta i miei due figli è una impresa di sopravvivenza per me. Ma il percorso è molto pericoloso: il marciapiede è discontinuo all’altezza di via Colico e si conclude bruscamente con una rampa di scale. Per salire sul ponte, quindi, ogni volta sono costretto a bloccare il traffico per consentire che il passaggio dei bambini avvenga in sicurezza”.

Tra le cittadine che chiedono al Comune di Milano di realizzare la pista ciclabile c’è anche Beatrice Macrì, che lo scorso 17 luglio, proprio sul Ponte della Ghisolfa, è stata investita da un’automobile, a causa del quale è stata in coma per due settimane. Questa la sua testimonianza: “Per chi, come me, vive in Bovisa, è normale percorrere il ponte della Ghisolfa per raggiungere la zona centro/ovest della città. La scorsa estate, mentre pedalavo sul ponte, sono stata bruscamente tamponata da un’auto: questo mi è costato moltissimo. Il trauma cranico che mi ha provocato l’incidente non mi permette nemmeno di ricordare la dinamica dei fatti che mi è stata raccontata a posteriori. Sono stata in coma per due settimane, ricoverata per tre mesi in ospedale e il mio percorso riabilitativo è tuttora in corso. Da quel giorno non uso più la bici. Sono molto arrabbiata perché trovo assolutamente inaccettabile che un cittadino debba rischiare la vita nel vero senso della parola per spostarsi in bicicletta in sicurezza”.

“Il progetto della ciclabile sul Ponte della Ghisolfa – sostiene Gianluca Ruggieri, attivista della campagna “Sai che puoi?”, che promuove la partecipazione dei cittadini - è importante e urgente, oltre che non sostituibile. Ha vinto il bilancio partecipativo nel 2018 grazie all'iniziativa di due cittadine cicliste e di 1.000 persone che ne hanno sottoscritto l'idea. I problemi tecnici emersi devono essere risolti e siamo qui per rafforzare l'iniziativa di chi all'interno dell'Amministrazione ci sta provando. Solo pedalando tutti insieme ricostruiamo il filo di fiducia che deve legare cittadine e cittadini, amministratori e personale del Comune di Milano”. Il presidio è promosso da cittadini e ciclisti dei quartieri Cagnola e Bovisa, dal Comitato “AttraversaMi”, composto dai genitori dell’Istituto Comprensivo Rinnovata Pizzigoni, dalle cittadine proponenti del progetto “Viabilità ciclopedonale sul ponte della Ghisolfa”, vincitore del Bilancio Partecipativo 2017-2018, dal comitato Colibrì, promotore della campagna di mobilitazione civica “Sai che puoi?”.

Aderiscono al presidio: gli studenti del Liceo Scientifico Bottoni, Bovisattiva, Massa Marmocchi Milano, Ciclofficina Balenga, Radio 20158, Sode - Social Delivery, Milano Bicycle Coalition, Fiab Milano Ciclobby, Bikeitalia.it, Associazione Bodio Guicciardi, Rob de Matt, Bresso in Bici, Bicibus Milano, Genitori Antismog, I.C. Rinnovata-Pizzigoni, Comitato Velodromo Vigorelli, Gole Critiche, Legambici, Supporto Popolare Unità Prealpi, Pedalando in Zona 9.

 







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