Milano
Milano produttiva, segnali di ripresa: previsione 2021 +5,3% per la città
L’economia milanese ritrova la via della crescita. Bene l’industria, più lenta la ripresa del terziario. Sangalli: "Ora si può ripartire anche grazie al Pnrr"
Il sistema imprenditoriale nel primo semestre 2021
Al 30 giugno 2021, i dati evidenziano un sistema imprenditoriale in ripartenza: le nuove iscrizioni sono 16.994, pari al +37,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (12.370), attestandosi quasi ai livelli pre-covid del primo semestre 2019 (17.313, -319 in valori assoluti).
Andamento positivo che si riflette sul saldo della nati-mortalità: nel primo semestre 2021 è pari a +5.050 imprese (con il contributo determinante di Milano, +4.119), in netto recupero rispetto al risultato negativo del primo semestre del 2020 (-80). Risultati che attestano il tasso di crescita del 1° semestre 2021 a +1,08%, contro -0,02% dei primi sei mesi del 2020 e allo +0,54% del primo semestre 2019.
Sul piano settoriale, al 30 giugno 2021, nell'area di Milano Monza Brianza Lodi si osserva una buona crescita delle imprese dei servizi (+2,8%) da sempre settore trainante nel nostro territorio. Anche il commercio torna in terreno positivo (+0,3%) dopo lo stop del 2020, mentre rimane in sofferenza l'industria manifatturiera (-2,6%). Continua e si rafforza il trend espansivo delle imprese di costruzione (+2,5%).
Fra le imprese che registrano le migliori performance le start up innovative che sono cresciute del 10,4% rispetto a luglio 2020, confermando il primato italiano di Milano come terreno fertile per lo sviluppo di questa tipologia di aziende.
Il trend dei settori economici nel 2020
Le indagini congiunturali del 2020 evidenziano uno scenario complessivo di grande difficoltà, anche se con differenze sostanziali nelle performance territoriali e settoriali.
Milano è stata l’area più colpita dagli effetti indotti dalla crisi Covid, con profonde cadute rispetto ai dati 2019 della produzione industriale (-9,5%) e del fatturato nei comparti dei servizi (-13,3%) e del commercio (-11,8%). In posizione intermedia si colloca invece l’area di Monza Brianza, dove il settore più in difficoltà è quello dei servizi (-10,9%), seguito dai comparti dell’industria (-7,9%) e del commercio (-4,6%). Lodi registra una significativa flessione per i servizi (-8,5%) e perdite più circoscritte per l’industria manifatturiera (-3,3%) e il commercio (-1,3%).
Il trend dei settori economici nel primo trimestre 2021
Nel primo trimestre 2021 si osserva un deciso cambio di passo per l’industria manifatturiera, con la produzione che ha ripreso a crescere in tutti i territori: +6,8% a Milano, +7,4% a Monza Brianza, +7,8% a Lodi.
Risultano ancora forti, invece, gli effetti del lockdown sul terziario. Milano registra una pesante flessione del fatturato per il commercio (-6,9%) e un arretramento di quello dei servizi (-1,7%). A Monza Brianza entrambi i comparti mostrano una stagnazione sostanziale del fatturato con +0,5% per il commercio e +0,2% per i servizi. A Lodi, all’incremento del fatturato del commercio (+4,6%) si contrappone la contrazione registrata dai servizi (-0,5%).
Import ed export, il crollo del 2020
Anche per il territorio di Milano Monza Brianza Lodi gli scambi con l’estero nel 2020 si sono ridotti drasticamente: complessivamente l’export ha perso l’11%, più della Lombardia (-10,6%) e dell’Italia (-9,7%). In termini assoluti significa una perdita di circa 6,5 miliardi di euro rispetto al 2019, con riduzioni più accentuate per Milano (-12,5%) e Monza Brianza (-7,1%) e più contenute per Lodi (-3,9%).
Anche l’import nel 2020 ha perso il 9,5%: si tratta di circa 8 miliardi di euro in meno rispetto al 2019. La perdita peggiore è per Milano (-10%), ma anche le performance di Monza e Lodi sono negative (rispettivamente -5,4% e -8,3% ).
Import ed export nel primo trimestre 2021: Milano ancora in difficoltà sull’export
Per quanto riguarda il primo trimestre dell’anno, sul fronte delle esportazioni si osservano ancora difficoltà per Milano (-3,8%) mentre Monza Brianza e Lodi mettono a segno incrementi a doppia cifra (+10,5% in Brianza e +22,4% nel Lodigiano). Un andamento che impatta sul dato complessivo dei tre territori che risulta – 0,1% rispetto al +3,5% della Lombardia e al +4,6 dell’Italia.
L’import nel primo trimestre 2021 torna a crescere su tutti i territori, in modo particolare a Monza (+16,2%), mentre la crescita è più contenuta per Milano (+6,2%) e Lodi (+4,1%). Il dato complessivo dei tre territori è pari a +7%, in linea con l’andamento lombardo del +7.8%.
Lavoro e occupazione
Nonostante le politiche di sostegno al mondo del lavoro, gli effetti della crisi si sentono anche sull’occupazione, che a fine 2020 risulta in calo rispetto all’anno precedente: a Milano dell’1,3%, a Monza Brianza dell’0,7%, mentre a Lodi registra +1%. Complessivamente il territorio delle tre province registra un calo del -1,1% degli occupati, più attenuato rispetto al -1,7% della Lombardia e al -2% dell’Italia.
Inoltre in controtendenza rispetto al dato nazionale, che vede nel mondo del lavoro la componente femminile più penalizzata (-2,5% il calo delle occupate nel 2020 rispetto al -1,5% maschile), nel territorio di Milano Monza Brianza Lodi (soprattutto per effetto degli andamenti della Brianza e del Lodigiano) il dato delle donne occupate rimane stabile (+0,1%) rispetto a quello degli uomini (-2,1%).
Nel 2020 i tassi di occupazione peggiorano rispetto al 2019 in tutte e tre le province, con Milano al 68,7%, Monza 68%, Lodi 65,8%, rimanendo comunque di gran lunga migliori rispetto al dato nazionale (58,1%).
A fronte di 1,9 milioni di occupati (il 45% del totale regionale), le persone in cerca di occupazione sulle tre province sono poco meno di 116mila, in netta contrazione rispetto al 2019 (-11,3%; -15.000 unità). Questo calo anomalo della disoccupazione nasconde in realtà il forte aumento dei cosiddetti “inattivi”, cioè di quelli che non cercano lavoro, né sono immediatamente disponibili ad iniziarne uno, a dimostrazione di un diffuso sentimento di scoraggiamento, amplificato dall’emergenza sanitaria.