Milano
Milano, rapina milionaria nel Quadrilatero: arrestati emuli dei Pink Panthers
La Polizia arresta i due presunti responsabili della rapina milionaria avvenuta nel Quadrilatero di Milano a settembre
Si ispiravano alle Pink Panthers i due serbi arrestati con l'accusa di essere i responsabili della rapina milionaria di Milano
Due ordinanze di custodia cautelare, una persona ancora ricercata. Questo il risultato dell'indagine che ha portato all'individuazione della banda che ha rapinato la gioielleria d'epoca "Eleuteri" in via Sant'Andrea, nel Quadrilatero della Moda milanese lo scorso 21 settembre. Si trova gia' a San Vittore Uros Ivkovic, trent'anni, considerato il palo dell'organizzazione: e' stato bloccato a Brescia mentre tentava di prendere un autobus per la Croazia, ed e' colui che quattro giorni prima del 21 settembre, giorno del colpo, e' entrato nella gioielleria per fare un sopralluogo, come testimoniano le immagini di sorveglianza dell'esercizio; sempre lui sara' poi riconosciuto in altre immagini dei negozi d'alta moda vicini mentre cammina nella stessa via con una grossa valigia. L'altro e' il ventinovenne Aleksander Sarac, attualmente in Serbia: e' destinatario di un mandato di arresto europeo; ha precedenti per rapina nel suo paese d'origine.
Ad incastrarlo un'impronta digitale "perfetta", come l'ha definita Luca Izzo, funzionario della squadra antirapina della Mobile di Milano, lasciata sulla porta a vetri del retrobottega della gioielleria mentre con l'altra mano legava la dipendente. Proprio grazie alla testimonianza della donna e' emerso un altro elemento fondamentale: e' stata lei, croata di origine, a riconoscere una parola che i due rapinatori si sono detti in serbo: "Aspetta!", il che ha permesso di circoscrivere le indagini.
Dopo il colpo, messo a segno intorno alle 16.30 del pomeriggio, i rapinatori sono fuggiti i bicicletta verso i giardini di via Palestro, dove una Volkswagen Golf li attendeva per varcare il confine. Solo sette ore dopo si trovavano gia' al confine tra Croazia e Serbia, come ha spiegato il capo della Squadra Mobile Lorenzo Bucossi. Proprio su questo confine, non essendo la Serbia in area Schengen, la macchina e' stata registrata e quindi tracciata. Sul terzo componente della banda ci sono forti indizi, e la quasi certezza che sia gia' all'estero.
Dall'attivita' investigativa dei poliziotti della squadra mobile e' emerso che i due operavano con modalita' analoghe a quelle dei 'Pink Panthers', ovvero un gruppo di rapinatori che ha colpito gioiellerie delle maggiori citta' europee. Nella circostanza uno dei rapinatori si era presentato alla dipendente come finto cliente, parlando in lingua inglese, e dopo aver chiesto di visionare alcuni gioielli ha aggredito la donna legandole mani e piedi con delle fascette di plastica. L'attivita' investigativa e' stata resa possibile grazie alla collaborazione degli specialisti della scientifica e attraverso la collaborazione con il servizio per la cooperazione internazionale di polizia.