Milano
Milano regge, male la Lombardia: il Pd guarda alla partita delle Regionali
La notte del Pd è nera, nonostante la consolazione di Milano. E con le divisioni interne al centrodestra forse la sfida per la Lombardia non è ancora segnata
Milano regge, male la Lombardia: il Pd guarda alla partita delle Regionali
La notte del Partito democratico è nera, ma provando ad allungare lo sguardo alla prossima tornata elettorale c’è una possibile consolazione. Dopo il voto di ieri emergono malumori e divisioni anche all’interno del centrodestra. La sfida per le Regionali sembra aperta. Dal Circolo Acli Lambrate, dove hanno seguito la notte elettorale, notabili locali e militanti guardano già al 2023. Anche se fuori dall’isola felice milanese sono dolori, la Lombardia l’anno prossimo può essere contendibile.
Elezioni, centrosinistra: Milano ha retto
Fonti interne al partito nelle varie sezioni milanesi sin dalle prime rilevazioni parlavano di “un sentiment differente” rispetto al Paese. “Su Milano stiamo tenendo. Dai primi dati che stanno arrivando, ci sono speranze”. L’ottimismo del portavoce della sezione milanese trova conferme nel corso della notte.
Il risultato nazionale è una debacle, ma Milano è una delle poche macchie rosse che interrompe l’azzurro dei collegi uninominali. Dai risultati che arrivano dalle sezioni descrivono uno scenario diverso. Antonio Misiani conquista il seggio del centro cittadino, spuntandola sulla candidata del centrodestra Maria Cristina Cantù. Commenta, stanco ma soddisfatto, che “la sfida è aperta. Il centrosinistra riparte da Milano, un modello per la Lombardia e per l’Italia”. Alla domanda su una possibile alleanza giallorossa risponde coprendo le carte: “Ripartiamo da innovazione, riformismo e solidarietà. Come da anni facciamo in questa città”. Qualche segnale di apertura c’è, ma se ne parla dopo il Congresso.
La soglia psicologica del 25%
La segretaria metropolitana Silvia Roggiani aveva fissato al 25% l’asticella per il Pd a Milano. Sin dalle prime ore a ridosso dello spoglio, le speranze sembrano riposte sul collegio cittadino di Milano centro. Di fatto in pochissimo trasformatesi nelle uniche. Chiaroscuri nell’hinterland milanese. Al Senato, Emanuele Fiano ha perso la sfida di Sesto San Giovanni con Isabella Rauti; Valerio Federico quello di Pavia con Gian Marco Centinaio; e anche Adriana Albini a Colgono Monzese con Ignazio La Russa. Copione pressoché simile alla Camera, dove il Pd ha perso i collegi di Rozzano e Legnano; vincendo invece in tutti e tre quelli di Milano città.
Le difficoltà in Lombardia del centrosinistra
Allargando lo sguardo alla regione però arrivano le note dolenti. Il centrosinistra al Senato perde a Varese, Como e Monza (feudi di Romeo, Rivetto e Berlusconi). E quindi Bergamo, Brescia, Treviglio e Cremona. Qui matura la sconfitta più pesante in ottica futura. Carlo Cottarelli perde il collegio di Cremona contro Daniela Santanchè. L’economista incaricato premier per qualche ora entrerà comunque al Senato, ma la sconfitta all’uninominale suona a morte della propria candidatura per guidare il centrosinistra alle Regionali l’anno prossimo.
Alla Camera non va meglio. Il centrodestra fa praticamente cappotto in tutte e quattro le circoscrizioni. Eccezion fatta per i tre collegi di Milano. A Loreto vince Tabacci e Della Vedova è in vantaggio su Tremonti a Buenos Aires-Venezia. Mentre Librandi perde il collegio – alla vigilia ritenuto sicuro per il centrosinistra – di Milano-Bande nere contro Rossello.
Lo sguardo subito alle Regionali Lombardia del 2023
Se il partito nazionale sembra avviarsi a una fase congressuale per discutere la segreteria di Enrico Letta, anche in Lombardia è tempo di guardare al futuro. L’appuntamento è quello delle Regionali del prossimo autunno. Rispetto alla competizione appena conclusasi, il centrosinistra potrebbe non avere lo svantaggio delle coalizioni. Se ne riparlerà a breve, l’impressione è anche in maniera accesa. Restano in bilico i nomi dei candidati. “Se Atene piange – commenta la vice-sindaca di Milano Anna Scavuzzo – Sparta non ride”. La notizia potrebbe essere che il centrosinistra alla vigilia non giochi il ruolo della vittima sacrificale in Lombardia. Dopo il voto di ieri, Cottarelli è bruciato, ma la candidatura in bilico di Attilio Fontana fa più rumore.