Milano

Sciopero "totale" dei mezzi venerdì 8 novembre: nessun mezzo garantito per tutto il giorno

I sindacati: "Nessuna fascia di garanzia. Il settore sta vivendo un'emergenza drammatica e rischia di sparire"

Sciopero "totale" dei mezzi venerdì 8 novembre: nessun mezzo garantito per tutto il giorno

Venerdì 8 novembre 2024 a Milano è stato annunciato uno sciopero del trasporto pubblico in versione rinforzata rispetto al normale: è in arrivo, infatti, uno sciopero totale dei dipendenti del settore, che rischia di mandare nel caos tutta la circolazione dei mezzi pubblici della città, con conseguenze importanti per centinaia di pendolari. Come riportato da MilanoToday, l'agitazione è stata indetta a livello nazionale da Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Faisa Cisal, Ugl Fna, Cub trasporti, Sgb, Cobas lavoro privato e Adl Cobas. Il numero delle sigle partecipanti lascia pensare che l'adesione sarà altissima, senza dimenticarsi della particolarità di questo sciopero: non sono previste fasce di garanzia nelle solite fasce orarie, ovvero prima delle 8.45 e dalle 15 alle 18. Lo sciopero sarà quindi totale, come dichiarato in una nota del sindacato Filt Cgil: "Lo sciopero, a differenza delle volte passate, non prevederà la garanzia del servizio nelle fasce orarie che tutelano la mobilità dei viaggiatori".       

La nota delle sigle sindacali

Le sigle coinvolte, impegnate nel rinnovo del contratto collettivo nazionale, spiegano la motivazione e la natura stessa dell'agitazione in arrivo con una nota che recita: "Tale scelta, che la legge sullo sciopero prevede possa essere usata una sola volta nel corso della vertenza nazionale, rende ancora più chiara la drammatica emergenza che vive il settore. Non si tratta di uno sciopero che chiede soltanto il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto dal 31/12/2023, ma vuole provare ad aprire nel Paese una riflessione su un sistema di mobilità collettiva che rischia gradualmente di sparire ormai non più solo nelle zone a bassa domanda ma anche nei medi centri urbani e nelle grandi città". 

Le motivazioni

"Assenza di risorse adeguate e mancanza di politiche di programmazione producono un modello di mobilità sempre più incapace di intercettare le necessità della cittadinanza. La carenza oramai strutturale di personale operativo, che si traduce in tagli del servizio, comporta il peggioramento delle condizioni lavorative e un aumento esponenziale degli episodi di aggressione per i lavoratori e le lavoratrici front line", prosegue il comunicato.

"Tutto questo accade in un Paese che, per i tassi di inquinamento e di uso del mezzo privato e in coerenza con gli impegni di transizione energetica, dovrebbe investire su questo comparto. Le esperienze europee dimostrano inoltre che un trasporto pubblico efficiente e diffuso è determinante per cambiare la qualità della vita delle persone, accorciando i tempi di spostamento e liberando spazi urbani per tutte e tutti. Ci poniamo, dunque, l’obiettivo di costruire alleanze su una vertenza che - conclude Filt Cgil - guarda alla condizione dei lavoratori e delle lavoratrici ma anche alla qualità della vita di tutti i cittadini e le cittadine".








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