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Milano, sequestrati 450 chili di droga e quattro arrestati. VIDEO

Maxi sequestro di droga da 450 chili da parte della Squadra mobile di Milano. Quattro arrestati per associazione di stampo mafioso

Milano, sequestrati 450 chili di droga e quattro arrestati

Quattrocentocinquanta chili di droga sono stati sequestrati dalla Squadra mobile di Milano e 4 persone sono state arrestate associazione di stampo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti. Le indagini degli agenti, guidati da Marco Cali', sono cominciate da un albanese che spacciava a Como, Xihuljano Prifti, 35 anni; una perquisizione nella sua casa di Cadorago, nel Comasco, ha permesso di trovare i primi 40 grammi di cocaina gia' divisi in ovuli, 3 panetti di hashish e 100 grammi di marijuana. L'albanese, e' stato quindi arrestato. Dai suoi contatti e' emerso un pregiudicato italiano, Antonio Valenzisi, 56 anni, residente nello stesso Comune e con precedenti per associazione mafiosa, il cui nome emerse nell'indagine 'Notte dei Fiori di San Vito', come appartenente alla locale di 'ndrangheta di Mariano Comense. Proprio lui era stato visto all'interno della '4.20 solutions srl' di Fenegro' (Como), ditta di vendita di cannabis light. Da una prima perquisizione a casa sua sono state trovate altre dosi, mentre nella sua auto c'erano le chiavi di un box, dove poi sono state sequestrate due pistole con matricola abrasa e relativo munizionamento, una con silenziatore e 200 proiettili.

 

Rintracciati poi di due gestori della '4.20 solutions', unalbanese, Ferdinand Kekaj di 35 anni, e uno svizzero, Alessio Barone di 39 anni. Gia' le prime infiorescenze, trovate dalla polizia, avevano un principio attivo superiore ai limiti consentiti di legge, ma dalla successiva perquisizione sono emersi i 450 chili tra marijuana ed hashish, che hanno portato all'arresto e a contestare anche il reato di associazione a delinquere. Nel corso dell'operazione, sono arrivati alcuni 'acquirenti' pronti a comprare all'ingrosso le dosi, a testimonianza del fatto che il capannone era usato come punto di smercio. I quattro arrestati sono stati portati nel carcere di Como.







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