Milano

Milano, si apre la partita della Giunta: certi Majorino e Maran, ma...

Dopo la vittoria, Beppe Sala ora deve scegliere staff e Giunta. E il manuale Cencelli non basterà... Inside

di Fabio Massa

E ora si apre la partita della giunta. Inevitabile. Prima ancora che si svuoti il cortile di Palazzo Marino, già qualcuno vi accenna. Ora inizia la vita politica di Beppe Sala. Quella in cui bisogna fare delle scelte, usare i bilancini. Quella dove bisogna scegliere gli staff. Porte aperte ovviamente a Stefano Gallizzi, Roberto Arditti, Pogliani. I tre moschettieri che l’hanno condotto al ruolo di sindaco. Ma, come nel magistrale video del Terzo Segreto di Satira, è la squadra che conta. E la squadra conterà davvero. Quindi, si possono iniziare a fare un po’ di ipotesi. Sembrano assolutamente certi tre nomi: Pierfrancesco Majorino, Pierfrancesco Maran e Carmela Rozza. Che però se la deve giocare con Marco Granelli. E fin qui le riconferme su un numero totale di assessori che si vocifera debba essere di nove. La vicesindaco sarà donna, ha detto sul palco della festa in piazza del Cannone, venerdì, Beppe Sala. Potrebbe tornare la De Cesaris o sarà davvero la Tajani. C’è anche chi scommette su una outsider pura. Alla cultura potrebbe andare il direttore d’orchestra Veronesi, il cui papà ha contribuito con una pagina piena d’affetto e sostegno sul Corriere della sera nel momento di massimo sforzo. Ma c’è anche Del Corno, l’uscente. E perché no? Majorino. Poi c’è Massimo Ferlini. Lui glissa a domanda precisa. Ma c’è e potrà esserci: “Abbiamo già dato”, scherza, ma neanche troppo. Anna Scavuzzo, se la gioca. C’è chi la dà per certa e chi invece la vorrebbe in un ruolo di prestigio in consiglio (capogruppo? Presidente?). E gli altri nomi? Ancora presto. Ma pare certo che stavolta il Cencelli non basterà.

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it







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