Milano
Milano, si compra casa ma soprattutto per fare un investimento
Secondo i dati Nomisma cresce il numero delle compravendite di immobili del 6,5%, ma spesso chi compra non ci va ad abitare
Milano, si compra casa ma soprattutto per fare un investimento
Milano è una città che attrae, soprattutto negli ultimi anni. Il rischio, però, è che qualcuno venga sacrifica. Questa la tesi sostenuta nell’articolo di Redattore Sociale Casa, Milano diventerà "antipopolare"? in cui si legge: “I dati sull'andamento del mercato immobiliare, presentati da Nomisma, suscitano interrogativi gravi. Quest'anno il numero delle compravendite di immobili è cresciute del 6,5% rispetto all'anno scorso (in totale dovrebbe superare quota 26mila). In Italia la media è stata del 2,2%. Il 25,4% delle compravendite a Milano, però, è a titolo di investimento (a livello nazionale è il 15%). In altri termini, chi compra non ci va ad abitare. Il suo scopo è affittarlo per brevi periodi, a turisti o a chi viene a Milano per lavoro o per seguire uno dei tanti eventi della città. Basti pensare alle Olimpiadi invernali del 2026: chi ha un appartamento da affittare sa che ci potrà guadagnare molto. "Milano sta diventando esclusiva, nel senso che rischia di escludere anziani, studenti, famiglie con redditi bassi - sottolinea Marco Marcatili, economista e responsabile sviluppo di Nomisma-. La sfida di Milano è quella di non diventare antipopolare. Perché senza dubbio attira i ricchi, ma non sembra avere strumenti per accogliere o trattenere chi ha bisogni sociali".
"Dobbiamo chiederci se Milano vuole diventare come Londra, dove non si vede un solo passeggino perché le famiglie vanno ad abitare fuori città - aggiunge Marcatili nell’articolo di Redattore Sociale - Se l'unico criterio è quello della rendita economica, questo sarà il risultato. Per quanto tempo potrà durare? E se un giorno chi ha investito ritiene che non sia più conveniente e disinveste, che succederà? Avremo una città vuota? So che può sembrare difficile pensare a una Milano non più attrattiva degli investimenti. Ma il punto è proprio quello di trovare strumenti perché sia più mixata, più capace di offrire risposte agli anziani, ai giovani e a chi ha bisogni sociali specifici".